Terzo ordine regolare di San Francesco

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Stemma del TOR Terzo Ordine Regolare di San Francesco

Il Terzo ordine regolare di San Francesco (in latino Tertius ordo regularis Sancti Francisci) è un istituto di vita consacrata della Chiesa cattolica. Deriva da un ramo del Terz'ordine francescano, derivato a sua volta dal movimento penitenziale sorto per opera di san Francesco d'Assisi nel 1211: dal 1447 costituisce un ordine mendicante canonicamente autonomo all'interno della famiglia francescana ed i suoi membri pospongono al loro nome la sigla T.O.R.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

San Francesco in estasi, XVII secolo, dipinto di Guido Reni

Accanto alla fondazione degli ordini dei frati minori e delle clarisse, san Francesco d'Assisi si premurò di redigere delle istruzioni per i laici che intendevano partecipare della vita e della spiritualità del suo ordine e che andarono a costituire il Terzo ordine di San Francesco (TOF), detto anche Ordine francescano della penitenza: videro così la luce la Prima lettera ai fedeli penitenti (1215), la Seconda lettera ai fedeli penitenti ed il Memoriale propositi o Regola antica (1221). La regola di questo movimento laicale venne elogiata da molti papi e venne approvata definitivamente da Niccolò IV con la bolla Supra montem del 18 agosto 1289.

Accanto ai penitenti che decisero di rimanere nel secolo, nel corso del '200 nacquero spontaneamente delle comunità di terziari, desiderosi di un impegno maggiore verso la pratica dei consigli evangelici: il Terzo ordine di San Francesco si divise così in Terzo ordine secolare (abbreviato in TOS, chiamato dal 1978 Ordine francescano secolare, OFS) e in Terzo ordine regolare (TOR). Gli appartenenti a quest'ultimo in alcune zone erano conosciuti come eremiti: ad esempio, a Forlì, dove avevano la Chiesa di Santa Maria in Valverde e la Chiesa dei Santi Giacomo e Filippo, detta di Valverde, e conseguentemente ad Imola, da quando Caterina Sforza li inviò presso il Santuario della Beata Vergine del Piratello, furono chiamati Eremiti di Valverde o Romiti di Valverde.

Papa Bonifacio VIII, con la bolla Cupientes cultum dell'11 luglio 1295, approvò ufficialmente lo stile di vita comunitaria e l'attività pastorale esercitata dai terziari regolari, concedendo loro di avere propri luoghi di culto: l'approvazione ecclesiastica venne confermata da papa Giovanni XXII con la bolla Altissimo in divinis, promulgata il 18 novembre 1323; infine, papa Niccolò V, con la bolla Pastoralis officii (20 luglio 1447) approvò la federazione delle fraternità terziarie d'Italia come ordine canonicamente distinto all'interno della famiglia francescana, dotato di un proprio ministro generale. Il 6 gennaio 1921 in occasione del VII centenario della Regola (Memoriale propositi del 1221) del Terzo ordine papa Benedetto XV scrisse l'enciclica Sacra Propediem.

Il TOR oggi[modifica | modifica wikitesto]

I francescani del TOR oggi sono presenti in Italia, Croazia, Spagna, Francia, Germania, Stati Uniti d'America, India, Sudafrica, Sri Lanka, Brasile, Paraguay, Messico, Perù, Svezia, Bangladesh e Filippine: si dedicano soprattutto alla pastorale nelle parrocchie, alle opere di misericordia per i bisognosi, all'educazione della gioventù, alla catechesi, alla predicazione, all'attività missionaria e all'apostolato della stampa.

L'ordine si articola in sette province, sei viceprovince, quattro commissariati e tre delegazioni. La curia generale del TOR ha sede nel convento presso la basilica romana dei Santi Cosma e Damiano, amministrata dai religiosi dell'ordine. I santi patroni del Terz'ordine regolare sono santa Elisabetta d'Ungheria e San Ludovico di Tolosa, nipote di San Luigi IX di Francia, entrambi patroni anche dell'Ordine francescano secolare.

Alla fine del 2009 l'ordine contava 166 conventi e 886 frati, 571 dei quali sacerdoti[1]. Nel 2013, durante il 111º capitolo generale dell'Ordine, è stato eletto ministro generale Nicholas Polichnowski, TOR, religioso della provincia del Sacro Cuore (U.S.A.). Nello stesso capitolo è stato eletto Paolo Benanti, teologo e moralista, come Procuratore generale dell'Ordine.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ dati statistici riportati dall'Annuario pontificio per l'anno 2010, Città del Vaticano, 2010.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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