Teoria dell'albero genealogico

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Albero genealogico delle lingue uto-azteche

In linguistica, la teoria dell'albero genealogico è una teoria secondo cui lingue imparentate possono essere classificate in una famiglia linguistica rappresentabile come un albero genealogico, la cui radice è la lingua comune (o protolingua) antenata delle altre lingue, e dalla quale si sviluppano varie ramificazioni e sottoramificazioni, chiamate rispettivamente gruppi e sottogruppi. La teoria è stata formulata per la prima volta nel 1861 dal linguista tedesco August Schleicher.

Le carenze sostanziali della teoria sono state messe in luce da successivi studi e ad essa si è più tardi contrapposta la teoria delle onde formulata da Johannes Schmidt, allievo dello stesso August Schleicher.[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Paul Heggarty, Warren Maguire e April McMahon, Splits or waves? Trees or webs? How divergence measures and network analysis can unravel language histories, in Philosophical Transactions of the Royal Society B, vol. 365, 2010, pp. 3829–3843, DOI:10.1098/rstb.2010.0099.

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