Teorema fondamentale del poker

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Con l'espressione teorema fondamentale del poker si indica questo enunciato di David Sklansky:

(EN)

«Every time you play a hand differently from the way you would have played it if you could see all your opponents' cards, they gain; and every time you play your hand the same way you would have played it if you could see all their cards, they lose. Conversely, every time opponents play their hands differently from the way they would have if they could see all your cards, you gain; and every time they play their hands the same way they would have played if they could see all your cards, you lose.»

(IT)

«Ogni volta che giochi una mano diversamente da come l'avresti giocata se avessi potuto vedere tutte le carte dei tuoi avversari, vincono loro; e ogni volta che giochi la tua mano nello stesso modo in cui avresti giocato se avessi potuto vedere tutte le loro carte, loro perdono. Viceversa, ogni volta che gli avversari giocano le loro mani diversamente da come avrebbero fatto se avessero potuto vedere tutte le tue carte, tu vinci; e ogni volta che giocano le loro mani nello stesso modo in cui avrebbero giocato se avessero potuto vedere tutte le tue carte, tu perdi.»

Sebbene sia indicato nel linguaggio comune come teorema, esso non può essere definito tale. In ogni caso questo enunciato si basa su dei solidi principi matematici: nel poker ogni decisione è basata sul concetto di valore atteso. Nel poker generalmente i giocatori possono puntare o rilanciare, accettare una puntata o non piazzarne alcuna e hanno sempre la possibilità di ritirarsi dalla mano. La scelta giusta e la quantità di gettoni da investire è quella che più aumenta il valore atteso.

Contenuto[modifica | modifica wikitesto]

L'enunciato afferma semplicemente che conoscendo le carte del proprio avversario si ha sempre la certezza della scelta giusta da fare per vincere nel lungo termine. Ne risulta quindi che una capacità fondamentale del giocatore di poker è la "lettura dell'avversario" (read), ossia la capacità di individuare il "range" dell'avversario, ossia di capire con quale ventaglio di carte sta giocando o addirittura capire con precisione quali siano. Di contro è altrettanto importante riuscire a impedire al giocatore avversario di capire il proprio range e in generale il proprio gioco. Riassumendo, l'enunciato suggerisce che per vincere bisogna trarre in inganno l'avversario facendogli fare degli errori.

Collusione implicita[modifica | modifica wikitesto]

Il teorema fondamentale, però, manca di efficacia quando si sta parlando di piatti multi-way, ossia quando non si gioca contro un solo avversario. Questo a causa della cosiddetta collusione implicita, come spiega il teorema di Morton.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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