Temari (giocattolo)

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Temari in vetrina.

Temari' ( 手 ま り? palline a mano) o gotenmari[1] (nihongo | 御殿まり) (palline di seta colorate) sono giocattoli di stoffa a forma sferica tipici dell'artigianato giapponese, importati intorno al VII secolo d.C. dalla Cina.[2]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

I temari sono palline di stoffa ricamate che vengono utilizzate in diversi giochi come pallamano, ping pong e altri giochi simili. Le sfere temari vengono usate anche per ornare le kinchaku (borsette dei kimono).

Leggenda e tradizione[modifica | modifica wikitesto]

I cinesi hanno una ricca tradizione associata ai temari, come la cerimonia dell'Esercizio dei leoni, il cui scopo è quello di scacciare i demoni. Durante il rito viene usato un grande temari, che rappresenta il Sole, per intimorire gli spiriti.

È nota una leggenda per cui il leone mitologico cinese donerebbe del latte ai suoi fedeli seguaci; per questo motivo i contadini posizionavano temari decorati nelle proprie campagne sperando di ottenere in cambio un po' del latte sacro.

Nella cultura giapponese, i temari sono simbolo di amicizia e lealtà.

La tradizione vuole che per Capodanno le madri facciano dei temari di buon auspicio per i propri bambini. All'interno di ogni pallina viene lasciato un piccolo pezzo di carta con l'augurio materno, che rimarrà nascosto. Alle volte all'interno dei temari vengono messi dei chicchi di riso o dei campanelli per farli suonare.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Col passare del tempo, l'arte popolare dei temari divenne sempre più complessa e variegata. Da giocattolo domestico, il temari divenne un passatempo anche delle classi nobili e si arrivò a istituire delle gare durante le quali le donne aristocratiche si sfidavano nella creazione di oggetti sempre più particolari.[3]

In Giappone, diventare un artigiano di temari è ritenuta una cosa molto prestigiosa perché richiede grande maestria e preparazione.

Fabbricazione[modifica | modifica wikitesto]

Artigiano di sfere temari.

I temari sono fabbricati con i resti di vecchi kimono. Gli straccetti di seta vengono avvolti strettamente tra di loro in strati fino a formare una pallina che viene infine ricamata con figure molto dettagliate e raffinate.

I temari seguono una struttura esecutiva fissa: sono divisi in "mari" (sezioni), mediante l'uso di perni posizionati temporaneamente e fili per la realizzazione permanente dei ricami. I "mari" standard sono di tre tipi: divisione semplice (tanjun toubun ); divisione a 8 combinazioni (hachitoubun no kumiawase ); e divisione a 10 combinazioni (juutoubun no kumiawase ).[4] Il design, i colori e i fili utilizzati nel ricamo hanno un linguaggio simbolico ben preciso.

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Item Introduzione: Goten-mari (sfere decorative di filo di seta) (Tsuruoka City), su pref.yamagata.jp, Yamagata Prefectural Government. URL consultato il 13 agosto 2012 (archiviato dall'url originale il 19 dicembre 2013).
  2. ^ Bernadette A. Berken, Ethnomathematics: Unlocking the Wonders of Mathematical Ideas (PDF), pp. 14–15. URL consultato il 14 dicembre 2013.
  3. ^ Diana Vandervoort, History of Temari, su temari.com. URL consultato il 13 agosto 2012 (archiviato dall'url originale il 28 febbraio 2018).
  4. ^ (EN) Barbara B. Suess, Japanese Temari: A Colorful Spin on an Ancient Craft, Breckling Press, 2007, ISBN 978-1-933308-12-8.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Berken, Bernadette A. Ethnomathematics: Unlocking the Wonders of Mathematical Ideas (PDF). pp. 14–15.
  • (EN) Vandervoort, Diana. "History of Temari".
  • (EN) "Item Introduction: Goten-mari (decorative silk thread balls) (Tsuruoka City)". Yamagata Prefectural Government.
  • (EN) Barbara B. Suess (2007). Japanese Temari: A Colorful Spin on an Ancient Craft. Breckling Press. ISBN 978-1-933308-12-8.

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