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Telegrammi Willy-Nicky

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Lo zar Nicola II di Russia (destra) e il kaiser Guglielmo II di Germania (sinistra), fotografati assieme nel 1905 con le uniformi invertite, russa per Guglielmo e prussiana per Nicola

Sono ricordati come telegrammi Willy-Nicky una serie di scambi privati tra il kaiser Guglielmo II di Germania e lo zar Nicola II di Russia avvenuti alla vigilia della prima guerra mondiale, tra il 28 luglio e il 1º agosto 1914.

I due sovrani erano cugini primi in quanto entrambi discendenti della regina Vittoria del Regno Unito, ed erano per questo in stretta confidenza personale, chiamandosi affettuosamente tra sé "Willy e Nicky". Alla fine della crisi di luglio, in un disperato e tardivo tentativo di prevenire la guerra, tentarono di convincersi a vicenda a intercedere presso i propri alleati per trattare, senza tuttavia ottenere successo.[1]

Lo scoppio della guerra

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Dopo l'attentato di Sarajevo del 28 giugno 1914 la situazione politica europea precipitò molto velocemente, scatenando la crisi di luglio e conducendo l'Europa sull'orlo della guerra totale. Il 28 luglio giunse la dichiarazione di guerra dell'Austria-Ungheria nei confronti del Regno di Serbia, atto che portò al domino delle alleanze che, a causa delle successive dichiarazioni di guerra incrociate, fece scoppiare il primo conflitto mondiale.[1]

Sia Guglielmo II di Germania che Nicola II di Russia erano discendenti della regina Vittoria del Regno Unito, erano tra loro cugini primi e godevano di uno speciale rapporto personale, tanto da chiamarsi affettuosamente tra sé "Willy e Nicky".[1] Spesso si scrivevano, comunicando in lingua inglese, appresa per le comuni parentele e per il sempre maggior prestigio dell'impero britannico (tra l'altro, anche re Giorgio V del Regno Unito era cugino primo dei due).[1]

A livello politico-decisionale sia il kaiser che lo zar dipendevano molto dai propri collaboratori e dagli esponenti politici nazionali di spicco, e non godevano quindi di molta autonomia né di eccessiva influenza sui rispettivi governi. Nessuno dei due era favorevole alla guerra imminente, e a livello personale tentarono di raggiungere un accordo in forma privata per cercare almeno di ritardare lo scoppio del conflitto. Per velocizzare le comunicazioni tra i due, gli scambi avvennero tramite telegramma.[1] Nonostante la corrispondenza segreta e i tentativi di conciliazione, entrambi si mantennero fedeli alla propria politica nazionale, e il 1º agosto 1914 la Germania dichiarò guerra alla Russia, aprendo le operazioni militari sul fronte orientale.[1]

28 luglio 1914, da Willy a Nicky

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In un disperato tentativo di fermare il caos diplomatico internazionale, il 28 luglio 1914 il kaiser tedesco, appena rientrato da una crociera interrotta per il precipitare degli eventi, scrisse allo zar di Russia, tentando di giustificare la dichiarazione di guerra dell'Austria-Ungheria alla Serbia. Il telegramma fu spedito alle 20.45 (ora di Berlino).[2]

«[...] Senza dubbio concorderai con me che noi due, tu e io, e tutti gli altri sovrani, abbiamo un interesse comune nell'insistere che tutti i responsabili di questo orribile crimine [l'attentato di Sarajevo] dovranno subire la giusta punizione. [...] In nome della cordiale amicizia che ci ha unito saldamente per lungo tempo, cercherò di usare la mia influenza per indurre l'Austria-Ungheria a ottenere un'intesa franca e soddisfacente con la Russia. Spero fortemente che appoggerai i miei sforzi per superare tutte le difficoltà che potrebbero insorgere. Willy»

29 luglio 1914

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Da Nicky a Willy

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Nel primo telegramma di risposta, Nicola II tentò di difendere l'operato dell'impero russo nel voler rispettare l'alleanza con la Serbia, dirigendosi quindi verso la guerra con l'Austria-Ungheria. Lo zar pregò comunque il kaiser di intercedere con l'imperatore Francesco Giuseppe per fermare il conflitto. Il telegramma fu invitato dal palazzo di Peterhof alle 13:00 (ora di San Pietroburgo).[2]

«Sono contento che sei tornato in Germania. Il momento è serio, e ho bisogno del tuo aiuto. Una guerra ignobile è stata dichiarata contro un paese debole, e in Russia l'indignazione, che condivido del tutto, è tremenda. Temo che [...] sarò costretto a prendere misure che porteranno alla guerra. Per prevenire la calamità che sarebbe una guerra europea, in nome della nostra vecchia amicizia ti prego di fare tutto quello che puoi per fermare i tuoi alleati. Nicky»

Da Willy a Nicky

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Tale era l'urgenza della situazione che la risposta del kaiser giunse lo stesso giorno, alle 18:30. Nel telegramma, Guglielmo difese a propria volta le ragioni degli imperi centrali, tentando di convincere lo zar a tenersi fuori dal conflitto austro-serbo.[2]

«Condivido con te il desiderio di conservare la pace. [...] Sono dell'opinione che è perfettamente possibile per la Russia rimanere spettatrice della guerra austro-serba senza gettare l'Europa nella guerra più terribile che si sia mai vista. Credo che un accordo diretto sia possibile e desiderabile tra il tuo governo e Vienna [...]. Naturalmente misure militari da parte russa, che potrebbero costituire una minaccia per l'Austria-Ungheria, accelererebbero una calamità che entrambi vogliamo evitare, e minerebbero la mia posizione di mediatore. Willy»

30 luglio 1914

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Da Willy a Nicky

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Per mettere pressione al cugino, all'una di notte il kaiser scrisse ancora allo zar. Nel breve telegramma, Guglielmo cercò di far sentire Nicola responsabile dello scoppio del conflitto per non star impedendo all'esercito imperiale russo di mobilitarsi e non lasciare che Austria-Ungheria e Serbia combattessero da sole nel conflitto imminente.[2]

«[...] L'Austria ha mobilitato solo contro la Serbia, e solo una parte dell'esercito. Se la Russia [...] si mobilita contro l'Austria-Ungheria, la parte di mediatore che mi hai assegnato così amichevolmente e che io ho accettato per tuo desiderio è minacciata, se non proprio fatta impossibile. L'intero peso della decisione è ora sulle tue spalle, tu ti prenderai la responsabilità se sarà guerra o pace. Willy»

Da Nicky a Willy

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Lo zar rispose alle 13:20 del 30 luglio, semplicemente dicendo che la mobilitazione era già stata decisa da lungo tempo e che Guglielmo doveva cercare di influenzare l'Austria nel raggiungere un accordo con la Russia.[2] Ormai la mobilitazione russa era cominciata e le autorità zariste non avevano alcuna intenzione di fermarla.

«[...] Le azioni militari intraprese oggi sono state decise cinque giorni fa, motivate dalla difesa contro la mobilitazione dell'Austria. Spero che tali decisioni non influenzeranno in alcun modo la tua posizione di mediatore, che apprezzo molto. Abbiamo bisogno delle tue forti pressioni sull'Austria cosicché essa raggiunga un accordo con noi. Nicky»

31 luglio 1914, i telegrammi incrociati

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Per un intero giorno le trattative tra le diplomazie europee proseguirono convulse, e lo zar e il kaiser non ebbero tempo di scriversi. Solo nella mattina del 31 luglio entrambi poterono riprendere la corrispondenza, e casualmente entrambi inviarono i propri messaggi alle ore 14:00, accavallandosi. Mentre lo zar si mostrava impotente nel fermare la mobilitazione russa ma conciliatorio, il kaiser prendeva bruscamente atto delle minacce russe ai confini tedeschi e dell'imminenza del conflitto, facendone ricadere la responsabilità su Nicola.[2]

«Ti ringrazio cordialmente per la tua mediazione, che porta la speranza che tutto possa finire pacificamente. È tecnicamente impossibile interrompere i nostri preparativi militari, resi necessari dalla mobilitazione austriaca. Assolutamente non vogliamo la guerra. Finché i negoziati tra Austria e Serbia continuano, le mie truppe non compiranno alcuna azione. Ti do la mia solenne parola. [...] Spero che la tua mediazione a Vienna per il benessere dei nostri paesi e della pace in Europa abbia successo. Nicky»
«[...] Mentre [la mediazione tedesca] avveniva, le tue truppe stavano venendo mobilitate contro l'Austria-Ungheria mia alleata, e di conseguenza, come ti ho già detto, la mia mediazione diviene praticamente illusoria. L'ho perseguita, e ora ricevo notizie attendibili che serie preparazioni belliche stanno avvenendo sulla mia frontiera orientale. La responsabilità della sicurezza del mio paese mi obbliga a prendere misure di difesa. Ho raggiunto i limiti del possibile nel mio sforzo di preservare la pace mondiale. Non sono io che porto la responsabilità della disgrazia che ora minaccia l'intero mondo civilizzato. Evitarla è nelle tue mani. [...] La pace d'Europa può ancora essere preservata da te se la Russia decide di interrompere le operazioni militari che minacciano la Germania e l'Austria-Ungheria. Willy»

1º agosto 1914, gli ultimi scambi

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Ormai la guerra non era più evitabile, e il suo scoppio era solo questione di ore. Nicola II tentò comunque di convincere il cugino a continuare a mediare con l'Austria-Ungheria, scrivendogli un breve telegramma il 1º agosto.[2]

«Ho ricevuto il tuo telegramma. Capisco che sei obbligato a mobilitare, ma vorrei la garanzia [...] che ciò non significa guerra [...]. Con l'aiuto di Dio dev'essere possibile alla nostra provata amicizia prevenire lo spargimento di sangue. Aspetto con fiducia la tua celere risposta. Nicky»

A ciò il kaiser rispose poco dopo, dicendo di non poter fermare la propria mobilitazione e diffidando la Russia dal compiere qualsiasi azione ostile contro la Germania. Fu, di fatto, la fine dei contatti tra i due sovrani.[2]

«Ti ringrazio del telegramma. [...] Nonostante avessi richiesto una risposta per mezzogiorno di oggi, nessun telegramma dal mio ambasciatore con la risposta del tuo governo mi ha raggiunto. Ho dovuto quindi mobilitare il mio esercito. [...] Ti devo chiedere molto chiaramente di ordinare, senza indugio, alle tue truppe di non commettere nemmeno la minima violazione delle nostre frontiere. Willy»

Lo stesso giorno, alle ore 17:00, sia la Germania che la Francia ordinarono in contemporanea la mobilitazione generale. Il 2 agosto la Germania senza preavviso invase e occupò il Lussemburgo, primissima fase del piano Schlieffen, mentre sul confine franco-tedesco avvenne la schermaglia di Joncherey, primo scontro armato tra gli eserciti belligeranti. Era iniziata la prima guerra mondiale.[2]

  1. ^ a b c d e f g h Filmato audio Alessandro Barbero, Da 46:50, in Come scoppiano le guerre? - La prima guerra mondiale, 27 gennaio 2015.
  2. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q (EN) The German White Book, su wwi.lib.byu.edu.

Voci correlate

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