Teatro Rossini (Lugo)

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Teatro Rossini
Ubicazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàLugo (RA)
IndirizzoPiazzale Cavour 17
Dati tecnici
TipoSala a ferro di cavallo con quattro ordini di palchi ed un loggione
Fossapresente
Capienza448 posti
Realizzazione
Costruzione1758-1761
ArchitettoAntonio Galli, Francesco Ambrogio Petrocchi[1]
Sito ufficiale e Sito ufficiale
Coordinate: 44°25′13.39″N 11°54′34.09″E / 44.420387°N 11.909469°E44.420387; 11.909469

Il Teatro Rossini è il teatro cittadino di Lugo (RA). È il più antico teatro comunale dell'Emilia-Romagna tra quelli tuttora esistenti.[2] Ospita il Lugo Opera Festival ed è un teatro di produzione, specializzato nell'opera lirica.

Teatro Rossini

Caratteristiche tecniche[modifica | modifica wikitesto]

La capienza è suddivisa in: platea; quattro ordini di posti; loggione.
Al piano superiore vi è il foyer.

Misure[modifica | modifica wikitesto]

  • Altezza massima dal mezzo della platea al lucernaio: 12,50 m
  • Altezza del graticcio dal palcoscenico: 10,80 m
  • Declivio del palcoscenico: 5%
  • Larghezza del boccascena: 9,20 m
  • Larghezza massima della platea: 10,60 m[3]

Notizie storiche[modifica | modifica wikitesto]

  • 1757: nel mese di settembre il "Consiglio della Comunità" delibera la costruzione del teatro
  • 1758: in maggio viene disposta la spesa di 2.535,28 scudi. In luglio cominciano i lavori, seguiti da Francesco Ambrogio Petrocchi, architetto della Comunità
  • 1760: i lavori vengono affidati al celebre architetto e scenografo Antonio Galli, detto il Bibbiena, che porta a termine la costruzione e dipinge di sua mano l'interno
  • 1761: durante la Fiera annuale, in agosto, ha luogo l'inaugurazione con l'opera Catone in Utica di Pietro Metastasio
  • 1813: si esibisce in teatro il celebre violinista Niccolò Paganini
  • 1814: viene rappresentata per la prima volta un'opera del giovane Gioachino Rossini, Tancredi. L'anno dopo viene messa in scena L'italiana in Algeri; nel 1818 è allestita La gazza ladra. Altre opere verranno rappresentate negli anni seguenti: La Cenerentola (1820), Il barbiere di Siviglia e Il turco in Italia (1821), La donna del lago e Adelaide di Borgogna (1822)[4]
  • 1819: il bolognese Leandro Marconi cambia la curva dei palchi, che dal profilo a campana assume l'attuale forma a ferro di cavallo
  • 1849: ai primi di gennaio Giuseppe Mazzini tiene un discorso come deputato di Lugo all'Assemblea Costituente della Repubblica Romana
  • 1859: il 21 febbraio il teatro viene intitolato al vivente Gioachino Rossini, compositore di fama mondiale, che aveva studiato musica a Lugo dall'età di 10 all'età di 13 anni
  • 1876: il 19 novembre, a seguito delle elezioni politiche del 5-12 novembre, il poeta Giosuè Carducci, eletto nel Collegio di Lugo, tiene un discorso di ringraziamento agli elettori
  • 1890: in settembre Antonino Palminteri, direttore d'orchestra e compositore, dirige Norma di Vincenzo Bellini; nell'Intermezzo vengono eseguiti brani tratti dalle due opere teatrali del maestro Palminteri: Amazilia e Arrigo II[5]
  • 1895: viene montato il primo impianto (provvisorio) di luce elettrica; diventerà stabile a partire dal 1910
  • 1896: il cinema, neonato, arriva a Lugo: al teatro Rossini viene proiettato il 22 novembre il primo cortometraggio
  • 1902: Arturo Toscanini, già celebre direttore della Scala di Milano, dirige l'Aida di Giuseppe Verdi
  • 1910: le poltroncine di velluto sostituiscono gli scanni in legno[6]
  • 1920: il teatro è adibito a sala cinematografica[6]
  • 1944-45: l'edificio viene gravemente danneggiato dai bombardamenti
  • 1983: il 6 giugno il Consiglio comunale approva il progetto di ristrutturazione[6]
  • 1984: nel mese di settembre cominciano i lavori, che dureranno circa due anni
  • 1986: tra novembre e dicembre il teatro riapre con l'opera La vanità delusa di Domenico Cimarosa[7]
  • 2006: il 13 giugno, in una delle ultime sue apparizioni in Italia, Karlheinz Stockhausen presenta in prima mondiale assoluta Porta del Cielo, dal ciclo Klang (Suono).

Nel 2010 si è scoperto che Gioachino Rossini suonò nel teatro che oggi porta il suo nome: avvenne nell'agosto-settembre 1806. Rossini, all'epoca adolescente, fu impiegato al cembalo (mentre il padre Giuseppe suonò il corno da caccia) nell'opera lirica La nobiltà delusa.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Torricella di Lugano, 1706 - Lugo , 8 luglio 1778. Suo fu anche il progetto della Chiesa del Carmine. Petrocchi appartenne alla folta schiera di maestri svizzeri che si trasferirono nello Stato Pontificio nel corso del XVIII secolo. Tra essi il più noto fu Cosimo Morelli.
  2. ^ Michele Rossi Ferrucci, Cronistoria del Teatro di Lugo - la patria di Rossini, Imola, Galeati 1970 e Giovanni Manzoni, Il teatro comunale di Lugo di Romagna da note tratte dall'archivio Manzoni, in «Rumagna» (1975), Anno II, n. 2-3, Lugo, Walberti.
  3. ^ Scheda tecnica del teatro Archiviato il 4 dicembre 2007 in Internet Archive. dal sito ufficiale
  4. ^ Gino Giardini, Rossini a Lugo alla scuola dei Malerbi, Walberti, Lugo 1992, pag. 103.
  5. ^ Angela Balistreri, Antonino Palminteri: un artista gentiluomo nel panorama operistico dell'800, Partanna, Produzioni Edivideo, 2010, p. 152.
  6. ^ a b c Walter Berti (a cura di), Lugo nel 900. Una storia di Lugo nel XX secolo, Walberti, Lugo 2005, p. 52.
  7. ^ Dal 1979 al 1985 la stagione teatrale andò in scena nel principale cinema cittadino.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Michele Rossi Ferrucci, Cronistoria del Teatro di Lugo - la patria di Rossini, Imola, Galeati, 1970, ISBN non esistente.
  • Giovanni Manzoni, Il teatro comunale di Lugo di Romagna da note tratte dall'archivio Manzoni, in «Rumagna» (1975), Anno II, n. 2-3, Lugo, Walberti
  • Giovanni Baldini, Mons. Tomaso Antonio Emaldi e Lugo nelle carte dell'archivio di famiglia, in «Studi Romagnoli» LVII (2006), Cesena, Stilgraf, pp. 169–189
  • Bruno Berti (et alii), 2. Itinerari Didattici - Teatro Comunale Rossini, Comune di Lugo, 1986
  • Karyl Lynn Zietz, Breve storia dei teatri d'opera italiani, Roma, Gremese, 2001, pp. 188-191, ISBN 88-8440-117-8.
  • Angela Balistreri, Antonino Palminteri un artista gentiluomo nel panorama operistico dell'800, Partanna, Produzione Edivideo, 2010

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