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Tarsogno

Coordinate: 44°27′02.99″N 9°37′24.56″E
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Tarsogno
frazione
Tarsogno – Veduta
Tarsogno – Veduta
Campanile di La Villa
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Emilia-Romagna
Provincia Parma
ComuneTornolo
Territorio
Coordinate44°27′02.99″N 9°37′24.56″E
Altitudine850 m s.l.m.
Abitanti400
Altre informazioni
Cod. postale43059
Prefisso0525
Fuso orarioUTC+1
Nome abitantitarsognini
Patronosanto Stefano
Giorno festivo20 maggio (San Bernardino)
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Tarsogno
Tarsogno

Tarsogno è una frazione di 400 abitanti[1] del comune di Tornolo della provincia di Parma, collocata a 850 metri s.l.m sulla strada che dal capoluogo comunale si dirige al Passo di Centrocroci. La distanza da Tornolo è di 6,5 km.

Geografia fisica

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Collocato nella valle del torrente Lubiana il territorio di Tarsogno è ricco di acque grazie ai numerosi ruscelli di portata insolitamente regolare che si gettano in prossimità dell'abitato nel corso d'acqua principale, tale ricchezza, sfruttata anche a livello industriale, fa sì che Tarsogno venga chiamato "il paese delle fonti".[2]

Forse riconducibile al Pago Tarsuneo della Tabula alimentaria traianea, Tarsogno deve probabilmente il suo nome dalla posizione che occupava sulla diramazione della via Claudia che collegava in epoca romana Toscana e Liguria, Tertium signum cioè terzo segno stradale.[3]

Tarsogno viene citata in epoca medioevale da un documento del 1202 dove si evidenzia come l'abitato fosse stato feudo dei Malaspina prima e dei Fieschi poi, Fieschi che poi cedettero i diritti feudali al comune di Piacenza.

Divenuto possedimento dei Landi pagò la ribellione ai conti di Compiano con la distruzione del castello e del borgo avvenuta nel 1451, dalla distruzione fu risparmiato l'Oratorio di Sant'Anna divenuto in seguito oratorio della Santissima Trinità del quale rimangono solo le rovine.[3]

Nel 1560 venne elevato al rango di parrocchia dedicata al Patrono Santo Stefano, mentre nel 1682 venne ceduta insieme a Tornolo da Andrea III Doria Landi ai Farnese entrando a far parte del Ducato di Parma e Piacenza del quale condivise le sorti nei secoli successivi.

All’interno del tessuto urbano e del territorio circostante si sono stratificati numerosi microtoponimi legati a famiglie e personaggi locali. Tra questi riveste particolare importanza la famiglia Berni, storicamente residente nell’area e legata alla denominazione di alcuni luoghi distintivi:

  • Re di Berni: quartiere tradizionale situato nella parte alta del paese, che prende nome dalla presenza storica dei nuclei abitativi appartenenti alla famiglia Berni. La denominazione è tuttora utilizzata nella parlata comune e nella memoria collettiva.
  • Acqua Berni: sorgente di acqua naturale, localmente rinomata per freschezza e qualità, situata nei pressi dell’abitato. La fonte è stata a lungo punto di riferimento per gli abitanti, assumendo anche un valore identitario, poiché collegata alla stessa famiglia.

Monumenti e luoghi d'interesse

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Santuario della Madonna del Carmine

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Santuario della Madonna del Carmine
Lo stesso argomento in dettaglio: Santuario della Madonna del Carmine (Tornolo).

Lungo la provinciale 24, in direzione di Tornolo, si trova il santuario della Madonna del Carmine, sorto sul luogo di una fonte ritenuta miracolosa, fu inaugurata nel 1833, ma terminata solo nel 1870 con la costruzione del portico, fu completamente restaurata nel 1933. La chiesa, con orientamento sud-nord si presenta a tre navate.[2][4]

Oratorio di San Rocco

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Oratorio di San Rocco
Lo stesso argomento in dettaglio: Oratorio di San Rocco (Tornolo, Tarsogno).

Sulla strada che conduce al Poggio del Carmine fu costruito nel 1634 l'oratorio di San Rocco, piccolo oratorio a navata unica, preceduto da un portico edificato in epoca successiva, nel 1867. L'erezione del luogo di culto si deve alla volontà di ringraziare San Rocco per la fine della peste del 1630 che decimò la popolazione locale.[2][5]

Chiesa di Santo Stefano Martire

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Chiesa di Santo Stefano Martire
Campanile dell'antica chiesa di Santo Stefano Martire

Costruita in sostituzione della seicentesca chiesa omonima ubicata in località la Villa, più volte restaurata nei secoli successivi a causa delle cattive condizioni del terreno sulla quale era stata edificata, la chiesa parrocchiale dedicata a Santo Stefano Martire venne iniziata nel 1954 e inaugurata nel 1958 anche se per la sua consacrazione si dovette attendere il 1993. Sorge isolata con orientamento est-ovest, priva di sagrato ed è caratterizzata da una pianta a tre navate e cinque campate.[6][3]

Mulini del Lubiana

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Lungo il corso del torrente Lubiana sorgono tre mulini settecenteschi che continuarono in attività sino agli anni cinquanta del XX secolo, uno di questi, quello che è collocato sulla strada che da Moglie porta alla località di Breila, grazie ad una doppia macina veniva utilizzato per la molitura del frumento, del mais e delle castagne. La struttura recentemente restaurata è visitabile.[2]

In particolare il Mulino Berni rappresenta una delle testimonianze più significative della storia economica e sociale di Tarsogno. Lungo il torrente Lubiana, tra XVIII e XIX secolo, si sviluppò infatti una fitta rete di mulini ad acqua, strumenti fondamentali per la vita comunitaria e per la trasformazione dei prodotti agricoli, in particolare dei cereali. Dei numerosi mulini che costellavano la valle – otto secondo le fonti catastali – il Mulino Berni è oggi l’unico rimasto in condizioni tali da restituire un’immagine fedele di quel passato produttivo.

L’edificio, situato sulla sponda sinistra del torrente, presenta una struttura semplice, a un solo piano, ma è tecnicamente rilevante per la presenza di due coppie di macine azionate da ruote orizzontali a mescoli, tipologia tradizionale della zona appenninica. La sua prima attestazione documentale risale al catasto del 1824, dove compare con la denominazione di Molino Bontempi, intestato a Domenico Cardinali, detto “Buontempo”. La proprietà passò successivamente alla famiglia Berni, che ne consolidò il legame con il territorio: nel 1923 il mulino risulta infatti intestato a Giuseppe Berni, circostanza che spiega la denominazione tuttora in uso.[7]

Geografia antropica

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Il paese è suddiviso in una serie di nuclei abitati che differiscono per storia ed età. Gli insediamenti più antichi sono quelli che hanno originato Tarsogno di Sopra, composto da Senato, Castello e Re di Berni, tali insediamenti, posizionati su di un'altura erano addossati al castello distrutto nel 1451.

Nei dintorni si trovano altri nuclei di case: la Villa, Breila, Ravezza, Boresasco.[2]

A Villa vi era una chiesa molto antica, risalente al 1079, in seguito demolita, dalla quale sono state prelevate per adornare la parrocchiale il fonte battesimale in pietra e due statue raffiguranti la Madonna del Rosario e San Luigi, mentre l'attuale campanile è datato 1927. Anticamente la Villa era il centro principale della valle del Lubiana.

  1. ^ La frazione di Tarsogno nel comune di Tornolo (PR) Emilia-Romagna, su italia.indettaglio.it. URL consultato il 22 novembre 2017.
  2. ^ a b c d e PRO LOCO TARSOGNO, su prolocotarsogno.it. URL consultato il 24 novembre 2017 (archiviato dall'url originale il 1º dicembre 2017).
  3. ^ a b c PRO LOCO TARSOGNO, su prolocotarsogno.it. URL consultato il 22 novembre 2017.
  4. ^ 2017-11-25, su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana.
  5. ^ 2017-11-25, su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana.
  6. ^ 2017-11-25, su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana.
  7. ^ Mulino Berni (Tornolo loc. Tarsogno), su CENSIMENTO BENI STORICI E NATURALI APPENNINO PARMENSE. URL consultato il 28 agosto 2025.

Voci correlate

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Altri progetti

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