Tanith Lee
Tanith Lee (Londra, 19 settembre 1947 – East Sussex, 24 maggio 2015) è stata una scrittrice inglese di narrativa fantasy, fantascientifica e dell'orrore.
Biografia[modifica | modifica wikitesto]
Nata da Bernard e Hylda Lee, dopo aver terminato gli studi superiori e aver frequentato per circa un anno l'università ha lavorato come archivista, assistente bibliotecaria, commessa e cameriera. Nel 1968 l'editore Herbert van Thal pubblica Eustache, più che un racconto un rapido schizzo da circa 90 parole, nell'antologia The Ninth Pan Book of Horror Stories.
Nei primi anni settanta esordisce come scrittrice per l'infanzia pubblicando presso l'editore Macmillan il romanzo The Dragon Hoard (1971), un libro illustrato dal titolo Animal Castle (1972) e la raccolta di racconti Princess Hynchatti and Some Other Surprises (1972). A partire dal 1976 si dedica professionalmente alla scrittura, dopo il notevole successo riscosso dal suo primo romanzo diretto ad un pubblico maturo, Nata dal vulcano (The Birthgrave, 1975), pubblicato negli Stati Uniti dalla casa editrice Daw Books.
Oltre all'attività di scrittrice ha all'attivo anche collaborazioni con radio e televisione: per la BBC ha scritto le sceneggiature di quattro radiodrammi Bitter Gate (1977), Red Wine (1977), Death Is King (1979), The Silver Sky (1980) e di due puntate della serie televisiva Blake's 7, Sarcophagus (1980) e Sand (1981). Nel 1999 un adattamento del racconto Nunc Dimittis è stato realizzato come episodio della serie televisiva The Hunger per la regia di Russel Mulcahy e la sceneggiatura di Gerard Wexler.
Vissuta nel sud dell'Inghilterra insieme al marito, lo scrittore e artista John Kaiine che sposò nel 1992, la scrittrice è deceduta nella sua casa nell'East Sussex il 24 maggio 2015 all'età di 67 anni, dopo una lunga malattia.[1][2]
Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]
Tanith Lee ha ricevuto per due volte il World Fantasy Award nella categoria "miglior racconto"' per i racconti The Gorgon (1983) ed Elle Est trois (La Mort) (1984).
Nel 1980 il romanzo Il padrone della morte (Death's Master, 1979) ha vinto l'August Derleth Award della British Fantasy Society.
Le edizioni spagnole dei romanzi Night's Master (1979) e Volkhaavar (1977) si sono aggiudicate il Gilgamès Award rispettivamente nel 1984 e 1986.
Tra le svariate candidature ricevute dalle sue opere, il romanzo Nata dal vulcano e il racconto Red as Blood sono stati candidati al Premio Nebula per le rispettive categorie negli anni 1976 e 1980, mentre i romanzi Maestro d'illusioni (Delusion's Master) nel 1982 e Metallic Love nel 2006 hanno ricevuto la candidatura per il Mythopoeic Fantasy Award for Adult Literature.
Nel 2008 è stata fra gli ospiti d'onore di Eastercon 59 - Orbital 2008 la convention organizzata dalla British National Science Fiction Society a Londra.
Nel 2013, in occasione della World Fantasy convention[3] che si è svolta a Brighton, le è stato assegnato il World Fantasy Award alla carriera, a pari merito con Susan Cooper.
Opere[modifica | modifica wikitesto]
Tanith Lee ha scritto una settantina circa di romanzi e più di un centinaio di racconti tutti contraddistinti da uno stile molto personale che rende la sua prosa molto poetica, ricca di suggestioni coloristiche. Potente creatrice di personaggi, l'autrice riesce a dar vita a figure molto complesse e articolate sul piano psicologico che si evolvono e si trasformano approdando infine a conoscere veramente il proprio sé. A tutto ciò si accompagna una riscrittura di materiale mitico e fiabesco, come accade anche nella conterranea Angela Carter, e un uso della tecnica del ribaltamento e dell'inversione applicata non solo ai ruoli ed ai personaggi ma agli stilemi stessi e ai luoghi comuni della cosiddetta narrativa di genere.
Con lo pseudonimo di Esther Garber ha scritto Fatal Women (2004) e Thirthy Four (2004).
Solo una parte del cospicuo numero di romanzi e racconti che costituiscono l'opera di questa scrittrice è stata tradotta e pubblicata in Italia; principalmente si tratta di opere risalenti al periodo compreso tra il 1975 e il 1994.
Serie "Birthgrave"[modifica | modifica wikitesto]
- 1975 - Nata dal vulcano (The Birthgrave), Slan n. 36 (1978); Editrice Nord 1996
- 1977 - Vazkor, figlio di Vazkor (Vazkor, Son of Vazkor o Shadowfire), Slan n. 43 (1978); Editrice Nord 1996
- 1978 - La strega bianca (Quest for the White Witch)
Serie "Storie di Vis"[modifica | modifica wikitesto]
- 1976 - Il Signore delle tempeste (The Storm Lord), Slan n. 34 (1977)
- 1983 - Anackire
- 1988 - The White Serpent
Serie "Four-BEE"[modifica | modifica wikitesto]
- 1976 - Non mordere il sole (Don't Bite the Sun), Libra Editrice 1978
- 1977 - Vino di zaffiro (Drinking Sapphire Wine), Libra Editrice 1978
Serie "Flat Earth"[modifica | modifica wikitesto]
- 1978 - Il padrone della notte (Night's Master), Compagnia del Fantastico n. 45, 1995
- 1978 - Il padrone della morte (Death's Master)
i due volumi sono stati raccolti nel n. 48 di Slan (1979) con il titolo "Il signore della notte" - 1981 - Maestro d'illusioni (Delusion's Master)
edito dalla Fanucci (1991) con il titolo "Il signore delle delusioni"
edito dalla Newton Compton (Compagnia del Fantastico n. 29, 1994) con il titolo "Il signore delle illusioni" - 1986 - Delirium's Mistress
- 1987 - Night's Sorceries
Serie "Castle of Dark"[modifica | modifica wikitesto]
Serie "Blood Stone"[modifica | modifica wikitesto]
- 1980 - Uccidere i morti (Kill the Dead)
- 1980 - La pietra di sangue (Sabella), Scorpio 1986
edito dalla Newton Compton (Compagnia del Fantastico n. 31, 1994) con il titolo "La vampira di Marte"
Serie "Silver Metal Lover"[modifica | modifica wikitesto]
- 1981 - Storia di un amore d'argento (The Silver Metal Lover), Nova SF n. 21 2005
- 2005 - Metallic Love
Serie "Secret Books of Paradys"[modifica | modifica wikitesto]
- 1988 - Gli Imperi Azzurri (The Book of the Damned), Urania Fantasy n. 55 (1992)
- 1988 - Il regno della magia (The Book of the Beast), Arnoldo Mondadori Editore 1992
- 1986 - The Book of the Dead o Paradys
- 1993 - The Book of the Mad
Serie "Secret Books of Venus"[modifica | modifica wikitesto]
Serie "Tanaquil"[modifica | modifica wikitesto]
Serie "Blood Opera"[modifica | modifica wikitesto]
Serie "Claidi Journals"[modifica | modifica wikitesto]
- 1998 - Law of the Wolf Tower, o Wolf Tower
- 2000 - Wolf Star
- 2001 - Queen of the Wolves Wolf Queen
- 2002 - Wolf Wing
Serie "Lionwolf"[modifica | modifica wikitesto]
Serie "Piratica"[modifica | modifica wikitesto]
- 2004 - Piratica: Being a Daring Tale of Girl's Adventure upon the High Seas
- 2006 - Return to Parrot Island
- 2007 - The Family Sea
Altri romanzi[modifica | modifica wikitesto]
- 1971 - The Dragon Hoard
- 1972 - Animal Castle
- 1975 - Companions on the Road
- 1976 - Il cerchio del tempo (The Winter Players), Arnoldo Mondadori Editore 1990
- 1977 - Volkhavaar (Volkhavaar), Slan n. 40 (1978)
- 1977 - East of Midnight
- 1979 - Foresta elettrica (Electric Forest), Slan n. 63 (1982)
- 1979 - Shon the Taken
- 1980 - Il pianeta dell'eterna notte (Day by Night), Slan n. 61 (1981)
- 1981 - Lycanthia o The Children of Wolves
- 1983 - Sung in Shadow
- 1984 - The Beautiful Biting Machine
- 1985 - Prigionieri del crepuscolo (Days of Grass)
- 1988 - Madame Two Swords
- 1989 - A Heroine of the World
- 1990 - The Blood of Roses
- 1991 - Into Gold
- 1992 - Louisa the Poisoner
- 1992 - Heart-Beast
- 1993 - Elephantasm
- 1994 - Eva Fairdeath
- 1995 - When the Lights Go Out
- 1995 - Vivia
- 1995 - Reigning Cats and Dogs
- 1996 - The Gods Are Thirsty
- 2000 - White as Snow
- 2003 - Mortal Suns
- 2004 - Thirtyfour (2004) - scritto con lo pseudonimo di Esther Garber
- 2004 - Death of the Day
- 2006 - L'Amber
- 2006 - Wolf Star Rise
Antologie[modifica | modifica wikitesto]
Filmografia[modifica | modifica wikitesto]
Sceneggiature scritte dall'autrice.
- 1980-1981 - Blake's 7 (serie televisiva): episodi "Sand" e "Sarcophagus"
- 1999 - The Hunger (serie televisiva): episodio "Nunc Dimittis"
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Sci-Fi Bulletin Obituary, su scifibulletin.com.
- ^ Tor.com Obituary, su tor.com.
- ^ World Fantasy convention
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
Wikiquote contiene citazioni di o su Tanith Lee
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- (EN) Sito ufficiale, su tanith-lee.com.
- Sito ufficiale, su tanithlee.com.
- Tanith Lee, su sapere.it, De Agostini.
- (EN) Tanith Lee, su The Encyclopedia of Science Fiction.
- (EN) Opere di Tanith Lee, su Open Library, Internet Archive.
- (EN) Bibliografia di Tanith Lee, su Internet Speculative Fiction Database, Al von Ruff.
- (EN) Tanith Lee, su Goodreads.
- Bibliografia italiana di Tanith Lee, su Catalogo Vegetti della letteratura fantastica, Fantascienza.com.
- (EN) Tanith Lee, su Internet Movie Database, IMDb.com.
- (EN) Scheda del FantasticFiction, su fantasticfiction.co.uk.
- (EN) Bibliografia annotata, su daughterofthenight.com.
- (EN) Intervista a Tanith Lee, su tabula-rasa.info.
- (EN) Intervista a Tanith Lee, su locusmag.com.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 51692186 · ISNI (EN) 0000 0001 0900 2158 · Europeana agent/base/68261 · LCCN (EN) n79041851 · GND (DE) 122723295 · BNF (FR) cb11912069h (data) · BNE (ES) XX966185 (data) · NDL (EN, JA) 00447201 · WorldCat Identities (EN) lccn-n79041851 |
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