Saguinus oedipus

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Tamarino edipo
Stato di conservazione
Critico[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Mammalia
Ordine Primates
Famiglia Cebidae
Sottofamiglia Callitrichinae
Genere Saguinus
Specie S. oedipus
Nomenclatura binomiale
Saguinus oedipus
Linnaeus, 1758
Nomi comuni

Edipomida
Lisztaffe(DE)
Cottontop tamarin (EN)
Pinché à crête blanche(FR)

Il tamarino edipo (Saguinus oedipus Linnaeus, 1758) è una piccola scimmia del Nuovo Mondo della famiglia dei Cebidi, diffusa nelle foreste equatoriali dell'America Centrale.[2][3]

In Germania l'animale è noto come Lisztaffe, traducibile come "scimmia di Liszt"[4].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Questa specie di tamarini pesa meno di ½ kg ed è caratterizzata da una chioma bianca che va dalla fronte alla nuca proseguendo poi sulle spalle. Quando sono allarmati od eccitati, alzano i capelli sulla cima della testa e si alzano in piedi per sembrare più grossi.

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Il tamarino edipo è una specie arborea e diurna.
Mangia frutta, insetti, gemme, piccole lucertole e nettare.

I gruppi di tamarini a chioma di cotone sono di solito composti da un numero di individui che varia da 2 a 9.[1]

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

Sino agli anni '80 si pensava che il tamarino edipo vivesse dal Costa Rica alla Colombia settentrionale. Dal 1992 lo si può trovare solo nella Colombia settentrionale.[1]

Conservazione[modifica | modifica wikitesto]

L'esportazione dell'animale per la ricerca biomedica ha portato ad una notevole diminuzione del numero di individui tra i tardi anni sessanta ed i primi anni settanta.

Secondo una recente stima la popolazione residua è ridotta a circa 6.000 individui. In base a tale dato e alla ristrettezza del suo areale la IUCN Red List classifica S. oedipus come specie a rischio critico di estinzione (critically endangered)[1].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d (EN) Savage, A. & Causado, J. 2008, Saguinus oedipus, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ (EN) Colin Groves, Saguinus oedipus, in D.E. Wilson e D.M. Reeder (a cura di), Mammal Species of the World. A Taxonomic and Geographic Reference, 3ª ed., Johns Hopkins University Press, 2005, p.135, ISBN 0-8018-8221-4.
  3. ^ Gippoliti S., Visalberghi E, Ordine Primates: elenco delle viventi, nome italiano e grado di minaccia (PDF), in Rivista di Antropologia 2001; 79: 33-44 (archiviato dall'url originale il 2 gennaio 2007).
  4. ^ Saguinus oedipus Primate Factsheets, su pin.primate.wisc.edu. URL consultato il 16 giugno 2010.

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