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Take on Me

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Take on Me
singolo discografico
Screenshot tratto dal video del brano
Artistaa-ha
Pubblicazione16 settembre 1985
Durata3:45
Album di provenienzaHunting High and Low
GenereSynth pop[1]
New wave
EtichettaWarner Bros.
ProduttoreTony Mansfield, John Ratcliff, Alan Tarney
Formati7", 12"
Certificazioni originali
Dischi d'oroBelgio (bandiera) Belgio[2]
(vendite: 100 000+)
Francia (bandiera) Francia[3]
(vendite: 500 000+)
Germania (bandiera) Germania[4]
(vendite: 250 000+)
Giappone (bandiera) Giappone[5]
(vendite: 100 000+)
Italia (bandiera) Italia[6]
(vendite: 300 000+)
Dischi di platinoBrasile (bandiera) Brasile[7]
(vendite: 40 000+)
Danimarca (bandiera) Danimarca (2)[8]
(vendite: 180 000+)
Portogallo (bandiera) Portogallo (4)[9]
(vendite: 40 000+)
Regno Unito (bandiera) Regno Unito (4)[10]
(vendite: 2 400 000+)
Spagna (bandiera) Spagna[11]
(vendite: 20 000+)
Certificazioni FIMI (dal 2009)
Dischi di platinoItalia (bandiera) Italia (2)[12]
(vendite: 200 000+)
a-ha - cronologia
Singolo precedente
Singolo successivo
Love Is Reason
(1985)

Take on Me è un singolo del gruppo musicale norvegese a-ha, pubblicato il 16 settembre 1985 come primo estratto dal primo album in studio Hunting High and Low.

Il singolo ebbe un notevole successo internazionale, diventando un classico della musica anni ottanta.

La musica è stata scritta principalmente da Magne Furuholmen e Pål Waaktaar, con qualche lievissimo contributo di Morten Harket che, seppur non abbia realmente partecipato alla stesura del pezzo, è accreditato come co-autore. Il testo invece è del solo Waaktaar.

Il celeberrimo riff di tastiera e di le strofe furono composti da Furuholmen, mentre l'introduzione, il ritornello e il bridge furono composti da Waaktaar.

Video musicale

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Il celebre e pluripremiato videoclip, al terzo posto della classifica dei video più importanti della storia dopo Thriller e Sledgehammer, fu trasmesso inizialmente da un'emittente locale di Boston e successivamente da MTV: l'innovazione risiede nello stile simil-rotoscopico delle immagini che mescolano persone del mondo reale e del mondo dell'animazione. Pubblicato su YouTube il 6 gennaio 2010, ha raggiunto un miliardo di visualizzazioni il 17 febbraio 2020.

Una ragazza bionda, interpretata dall'attrice Bunty Bailey (all'epoca accreditata come la compagna del leader degli a-ha Morten Harket), seduta in una caffetteria (l'odierno Turkish Chef Mediterranean Restaurant, all'epoca il Kim's Cafe e successivamente Savoy Cafè, di Londra, al 390 di Wandsworth Road, angolo Pensbury Place), sta leggendo un fumetto su una gara motociclistica. Dopo aver vinto la competizione, Morten Harket, durante la premiazione, la guarda, le fa l'occhiolino e tende la sua mano in bianco e nero che lentamente fuoriesce dal fumetto, invitandola nel suo mondo. Dopo un attimo di sbalordimento, la ragazza accetta, prende la mano e si lascia trasportare nel mondo animato.

Attraverso uno specchio presente in questa realtà virtuale, Morten mostra alla ragazza come sia possibile diventare alternativamente ora una persona in carne ed ossa ora un cartone animato a seconda che ci si trovi davanti o dietro lo specchio.

Intanto la cameriera del locale, non vedendo più la ragazza seduta al tavolo e pensando che sia andata via senza pagare, accartoccia furiosa il fumetto e lo getta nella spazzatura. Come conseguenza di tale azione nel mondo animato irrompono due motociclisti inferociti per la sconfitta che, brandendo un giratubi, distruggono lo specchio e si mettono a inseguire i due che scappano lungo un corridoio senza via d'uscita. Lentamente e minacciosamente i malintenzionati si avvicinano alla fine del corridoio: Morten ricava un buco nella parete consentendo alla ragazza di tornare nel mondo reale e di mettersi in salvo mentre lui rimane nel mondo animato alle prese con i due motociclisti.

La ragazza, che improvvisamente si ritrova a terra nella caffetteria circondata dai clienti stupefatti, raccoglie il fumetto dalla spazzatura e fugge a casa. Una volta in camera da letto continua ansiosamente a leggere il racconto: scopre che Morten giace a terra incosciente e comincia a piangere.

Ma d'un tratto lo vede animarsi dentro il fumetto e dare dei colpi al riquadro in cui si trova nel tentativo di uscirne fuori. Contemporaneamente, girandosi, lo vede apparire nel corridoio che porta alla sua camera mentre sfonda a spallate la barriera del mondo di animazione trasformandosi così in una persona in carne ed ossa: lei gli sorride e si dirige verso di lui per abbracciarlo e fidanzarsi. Quest'ultima scena si ispira al film Stati di allucinazione di Ken Russell.

La storia continua con il videoclip di The Sun Always Shines on T.V.

Successo commerciale

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La canzone raggiunse grande popolarità tra il 1985 e il 1986, arrivando alla vetta nelle classifiche dei singoli più venduti in Europa, ma anche negli Stati Uniti e in Canada. Si stima che nel primo mese di pubblicazione della versione rimasterizzata il singolo abbia venduto circa 1,5 milioni di copie e in totale tra le 6 e le 7 milioni di copie.

Il titolo originale Lesson One era un brano ideato, con diverso sound, dai "Bridges", prima band dei due a-ha Paul Waaktaar-Savoy e Magne Furuholmen. Pur essendo un brano impegnativo vocalmente è stato eseguito dal gruppo in ogni concerto con l'inconfondibile e adatta voce di Morten Harket.

Nell'agosto 2010, la cantante tedesca Graziella Schazad ha realizzato una cover del brano. Quest'ultima è stata utilizzata in Italia per la pubblicità di una banca.

Il 12 febbraio 2019, il gruppo alternative rock/emo Weezer pubblica come singolo una cover del brano. Nel video musicale vi è la presenza di Finn Wolfhard.

Altri utilizzi

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Nel 2013 il rapper americano cubano Pitbull incide, insieme alla cantante Christina Aguilera, il brano Feel This Moment, in cui viene chiaramente ripreso l'inciso di questa canzone rivestito dei diritti d'autore.

  1. ^ Le più famose canzoni synth-pop degli anni 80, su Il meglio di tutto, 20 agosto 2021. URL consultato il 24 marzo 2022.
  2. ^ (EN) European Gold & Platinum Awards 1986 (PDF), su Music & Media. URL consultato il 7 luglio 2019.
  3. ^ (FR) Les certifications, su Syndicat national de l'édition phonographique. URL consultato il 20 settembre 2018 (archiviato dall'url originale il 20 settembre 2018).
  4. ^ (DE) a-ha – Take on Me – Gold-/Platin-Datenbank, su musikindustrie.de, Bundesverband Musikindustrie. URL consultato il 20 settembre 2018.
  5. ^ (JA) a-ha - テイク・オン・ミー – 認定検索, su Recording Industry Association of Japan. URL consultato il 1º marzo 2021.
  6. ^ (EN) European Gold & Platinum Awards 1986 (PDF), su Music & Media. URL consultato il 7 luglio 2019.
  7. ^ (PT) a-ha – Certificados, su Pro-Música Brasil. URL consultato il 13 agosto 2024.
  8. ^ (DA) Take on Me, su IFPI Danmark. URL consultato il 18 ottobre 2023.
  9. ^ (PT) TOP AFP/AUDIOGEST - Semana 28 de 2024 (5/7/2024 até 11/7/2024) (PDF), su Associação Fonográfica Portuguesa. URL consultato il 24 luglio 2024 (archiviato dall'url originale il 24 luglio 2024).
  10. ^ (EN) Take on Me, su British Phonographic Industry. URL consultato il 19 aprile 2024.
  11. ^ (ES) Spanish singles certifications - a-ha - Take On Me, su Productores de Música de España. URL consultato il 20 settembre 2018.
  12. ^ Take on Me (certificazione), su FIMI. URL consultato il 23 ottobre 2023.
  13. ^ a b c d e f g h i (NL) a-ha – Take On Me, su Ultratop. URL consultato il 15 agosto 2023.
  14. ^ (EN) RPM100 Top Singles Vol.43 N.5 [collegamento interrotto], in Library and Archives Canada, Rivista RPM, 12 ottobre 1985. URL consultato il 17 maggio 2014.
  15. ^ Classifica vendite settimanali singoli 1985/86, Top 20, su Hit Parade Italia. URL consultato il 17 maggio 2014.
  16. ^ (ES) Total Streams Panama ISRC: Semana 34 (16/08/2024 al 22/08/2024) (PDF), su Sociedad Panameña de Productores Fonográficos. URL consultato il 31 agosto 2024 (archiviato dall'url originale il 31 agosto 2024).
  17. ^ (EN) UK Singles Chart, su Official Charts Company. URL consultato il 17 maggio 2014.
  18. ^ a b c (EN) Classifiche US singoli e album, su AllMusic, All Media Network. URL consultato il 17 maggio 2014.
  19. ^ Classifica vendite annuali singoli 1985/86, su Hit Parade Italia. URL consultato il 17 maggio 2014.

Collegamenti esterni

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