Toto (azienda)

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Toto
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Gli uffici centrali della Toto
StatoBandiera del Giappone Giappone
Forma societariaPublic company
Borse valoriBorsa di Tokyo: 5332
ISINJP3596200000
Fondazione1917 a Kitakyūshū
Fondata daKazuchika Okura
Sede principaleKokurakita-ku
Persone chiaveKunio Harimoto (chairman)[1]
Madoka Kitamura (presidente)[1]
SettoreManifatturiero
Prodotti
Sito webwww.toto.co.jp/

La Toto (TOTO株式会社?, Tōtō Kabushiki-gaisha) è un'azienda giapponese specializzata nella produzione di apparecchi igienico-sanitari. Fondata nel 1917 a Kitakyūshū, in Giappone, è la società più grande al mondo nel settore della produzione di sanitari[2][3].

Il nome "Toto" è un'abbreviazione delle due parole giapponesi che formano il suo nome completo, Tōyō Tōki (東洋陶器? "Ceramiche orientali")[3]. La società ha brevettato il washlet, un water con bidet integrato.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

L'azienda fu fondata nel 1917 a Kitakyūshū da Kazuchika Okura con il nome di Tōyō Tōki. Cinque anni prima Okura aveva istituito un laboratorio per sviluppare quella tipologia di ceramica sanitaria che era diventata comune in Europa e negli Stati Uniti. In quel momento della storia, infatti, in Giappone erano prevalentemente diffusi vasi alla turca e orinatoi, e non esisteva un vero e proprio sistema fognario[3][4], benché sia a Yokohama[5] sia a Kanda[6] fossero presenti dei rudimentali sistemi idraulici. Nel 1923 un forte terremoto colpì Tokyo, devastandola; durante la sua ricostruzione furono così implementati i primi moderni sistemi di fognature al fine di evitare epidemie in eventuali ulteriori terremoti[7]. Nel frattempo la domanda di apparecchi igienico-sanitari crebbe rapidamente[8].

Dopo la seconda guerra mondiale la compagnia iniziò a produrre accessori per il bagno in metallo, rubinetti e ceramiche[9], mentre, per l'influenza dell'occupazione da parte degli Alleati, la diffusione dei bagni come sono conosciuti in Occidente aumentò considerevolmente[10]. Negli anni sessanta si specializzò nell'edilizia prefabbricata, ricorrendo alla produzione di massa in modo da soddisfare la crescente richiesta di servizi igienici durante il periodo di forte crescita economica che contraddistinse gli anni cinquanta e sessanta del XX secolo. Nel 1964 la compagnia provvedette all'installazione di 1.044 bagni prefabbricati modulari nelle camere dell'Hotel New Otani di Tokyo, inaugurato in occasione delle Olimpiadi[11].

Nel 1977 la vendita di sanitari di tipo occidentale superò quella delle latrine tradizionali giapponesi[12]; nel frattempo la compagnia, che aveva cambiato il nome in quello attuale nel 1970[13], aprì la sua prima filiale all'estero, la Surya Toto Indonesia[14]. Nel 1980, basandosi sul water con bidet incorporato di provenienza svizzera e statunitense, presentò la serie "Washlet". L'apparecchio riscosse enorme successo[12][15][16][17] e da allora il nome del prodotto è usato in riferimento a tutte le toilette giapponesi ad alta tecnologia[3]. Un anno più tardi, la stessa tecnologia venne applicata anche ad altri prodotti con l'introduzione di cucine componibili di alta fascia[18].

Negli anni novanta del XX secolo la Toto iniziò a espandere il proprio mercato in Corea, Thailandia, Taiwan, Hong Kong, Cina e Stati Uniti[19], cui seguì negli anni duemila l'apertura di una filiale europea (Germania) e di una in Oceania[13].

Nel 1993 presentò la serie di washlet "Neorest", la quale offriva nuove funzioni e godeva di una tecnologia superiore rispetto ai suoi predecessori[20]. Nel 1998 fu la volta del cosiddetto "Hydrotect", materiale autopulente per fotocatalisi, utilizzabile per uso interno ed esterno[21]. Nel 2011 la compagnia aveva venduto 30 milioni di apparecchi washlet in tutto il mondo[22].

Toto Museum[modifica | modifica wikitesto]

Una sezione del Toto Museum

Il Toto Musuem (TOTOミュージアム?) è un museo che ripercorre la storia delle toilette giapponesi e dei prodotti di marca Toto. Inaugurato in occasione del centesimo anniversario della compagnia, si trova anch'esso a Kitakyūshū. Il museo ospita una rassegna delle produzioni Toto, dai primi sanitari realizzati dall'azienda negli anni venti ai moderni washlet. Sono inoltre presenti sezioni dedicate ai personaggi che hanno fatto la storia della Toto e showroom dove i visitatori possono tenersi aggiornati sui nuovi prodotti disponibili[23].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) Board of Directors, su toto.co.jp. URL consultato il 17 marzo 2015 (archiviato dall'url originale il 2 aprile 2015).
  2. ^ (EN) Michael Fitzpatrick, Meet Japan's 'Apple of toilet tech', in Fortune, CNNMoney, 9 ottobre 2013. URL consultato il 2 maggio 2014 (archiviato dall'url originale il 15 ottobre 2013).
  3. ^ a b c d (EN) Rose George, Japan's hi-tech toilets, in The Telegraph, 31 agosto 2008. URL consultato il 17 gennaio 2014.
  4. ^ La storia di TOTO (1917), su it.toto.com. URL consultato il 16 marzo 2015.
  5. ^ (EN) Water environment, su city.yokohama.lg.jp. URL consultato l'8 settembre 2014 (archiviato dall'url originale l'8 settembre 2014).
  6. ^ (EN) Making Great Breakthroughs - All about the Sewage Works in Japan, su sewerhistory.org, 2002, p. 47. URL consultato il 16 marzo 2015.
  7. ^ (EN) Takeshi Nagashima, Sewage disposal and typhoid fever: The case of Tokyo 1912-1940, in Annales de démographie historique, vol. 2, n. 108, Belin, 2004, pp. 105-117, ISBN 2-7011-3725-X. URL consultato il 13 maggio 2014.
  8. ^ La storia di TOTO (1923), su it.toto.com. URL consultato il 17 marzo 2015.
  9. ^ La storia di TOTO (1946), su it.toto.com. URL consultato il 17 marzo 2015.
  10. ^ (EN) The History of Toilets in Japan, su web-japan.org. URL consultato il 2 gennaio 2014.
  11. ^ La storia di TOTO (1964), su it.toto.com. URL consultato il 17 marzo 2015.
  12. ^ a b (EN) The Introduction of Bidet Toilet Seats, su web-japan.org. URL consultato il 9 gennaio 2014.
  13. ^ a b (EN) History, su toto.co.jp. URL consultato il 17 marzo 2015 (archiviato dall'url originale il 3 marzo 2015).
  14. ^ La storia di TOTO (1977), su it.toto.com. URL consultato il 16 marzo 2015.
  15. ^ Nora Santonastaso, Washlet, il sanitario giapponese, su lavorincasa.it, 1º febbraio 2012. URL consultato il 3 gennaio 2014.
  16. ^ (EN) US, Europe unready for super-toilets, but Japan is patient, in Taipei Times, 28 settembre 2003. URL consultato il 2 gennaio 2014.
  17. ^ La storia di TOTO (1980), su it.toto.com. URL consultato il 17 marzo 2015.
  18. ^ La storia di TOTO (1981), su it.toto.com. URL consultato il 17 marzo 2015.
  19. ^ La storia di TOTO (1990), su it.toto.com. URL consultato il 17 marzo 2015.
  20. ^ La storia di TOTO (1993), su it.toto.com. URL consultato il 17 marzo 2015.
  21. ^ La storia di TOTO (1998), su it.toto.com. URL consultato il 17 marzo 2015.
  22. ^ (EN) Toko Segiguchi, Super Bowl: Toto Sells 30 Million Washlets, in The Wall Street Journal, Japan Real Time, 4 febbraio 2011. URL consultato il 1º maggio 2014.
  23. ^ TOTO Museum, su japan-guide.com. URL consultato il 25 gennaio 2020.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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