Svjatlana Aleksievič
Svjatlana Aljaksandraŭna Aleksievič (in bielorusso: Святлана Аляксандраўна Алексіевіч?; in russo: Светлана Алексанровна Алексиевич?, traslitterato: Svetlana Aleksandrovna Aleksievič; Stanislav, 31 maggio 1948) è una giornalista e scrittrice bielorussa di lingua russa, insignita del Premio Nobel per la letteratura nel 2015.
Biografia[modifica | modifica wikitesto]
È nota soprattutto per essere stata cronista, per i connazionali, dei principali eventi dell'Unione Sovietica della seconda metà del XX secolo: dalla guerra in Afghanistan, al disastro di Černobyl', ai suicidi seguiti allo scioglimento dell'URSS. Su ognuno di questi particolari argomenti ha scritto libri, tradotti anche in varie lingue, che le hanno valso la fama internazionale e importanti riconoscimenti[1]. Con le sue opere tradotte in molte lingue, si è fatta conoscere in tutto il mondo: La guerra non ha un volto di donna (sulle donne sovietiche al fronte nella seconda guerra mondiale), Ragazzi di zinco (sui reduci della guerra in Afghanistan), Preghiera per Černobyl' (sulle vittime della tragedia nucleare)[2], Incantati dalla morte (sui suicidi tentati o compiuti in seguito al crollo dell'URSS).
Nata nell'Ucraina occidentale da padre bielorusso e madre ucraina, è cresciuta in Bielorussia, dove ha vissuto finché, perseguitata dal regime del presidente Aljaksandr Lukašėnka, è stata costretta a lasciare il Paese perché su di lei gravava l'accusa di essere un'agente della CIA[3]. Dopo un periodo di lontananza dalla Bielorussia, trascorso prevalentemente tra Italia, Francia, Germania e Svezia, nel 2011 è tornata a vivere a Minsk[3].
L'8 ottobre 2015 è stata insignita del Premio Nobel per la letteratura, "per la sua scrittura polifonica, un monumento alla sofferenza e al coraggio nel nostro tempo". Quattordicesima donna a ottenere il prestigioso riconoscimento, è la prima persona bielorussa a vincerlo e la seconda persona di origini ucraine
Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]
- 2014: Premio Masi, Premio Internazionale Grosso d'Oro Veneziano
![]() |
Premio Nobel per la Letteratura (Svezia) |
— Stoccolma, Svezia— 2015 |
Opere[modifica | modifica wikitesto]
- La guerra non ha un volto di donna, Milano, Bompiani, 2015, ISBN 978-88-452-8109-9. (Prima edizione Minsk 1985)
- Gli ultimi testimoni, Milano, Bompiani, 2016, ISBN 978-88-452-8124-2.(Prima edizione Minsk 1985)
- Ragazzi di zinco, Roma, E/O, 2003, ISBN 88-7641-569-6.(Prima edizione Minsk 1991)
- Incantati dalla morte. Romanzo documentario, Roma, E/O, 2005, ISBN 88-7641-658-7.(Prima edizione Minsk 1993)
- Preghiera per Černobyl'. Cronaca del futuro, Roma, E/O, 2002, ISBN 88-7641-496-7.(Prima edizione Mosca 1997)
- Tempo di seconda mano. La vita in Russia dopo il crollo del comunismo, Milano, Bompiani, 2014, ISBN 978-88-452-7707-8.
Note[modifica | modifica wikitesto]
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- (RU, EN) Sito ufficiale, su alexievich.info.
- Svjatlana Aleksievič, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- (EN) Svjatlana Aleksievič, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Svjatlana Aleksievič, su nobelprize.org, Nobel Media AB.
- (EN) Opere di Svjatlana Aleksievič, su Open Library, Internet Archive.
- Registrazioni di Svjatlana Aleksievič, su RadioRadicale.it, Radio Radicale.
- (EN) Svjatlana Aleksievič, su Internet Movie Database, IMDb.com.
- Svetlana Alexievich Archiviato l'11 ottobre 2015 in Internet Archive., fan website.
- "A Conversation with Svetlana Alexievich", from The Center for Book Culture.
- 'Voices of Chernobyl': Survivors' Stories, from National Public Radio, 21 April 2006.
- A conspiracy of ignorance and obedience, an article about her in Telegraph Magazine
- Svetlana Alexievich: Belarusian Language Is Rural And Literary Unripe, su belarusdigest.com. URL consultato il 22 luglio 2013 (archiviato dall'url originale il 1º luglio 2013).
- Svetlana Aleksievič, Svetlana Aleksievic: «Il testimone è il primo eroe della letteratura», in Corriere della Sera. URL consultato il 13 aprile 2017.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 24646187 · ISNI (EN) 0000 0001 1608 8738 · SBN IT\ICCU\UBOV\639328 · LCCN (EN) n85164256 · GND (DE) 115696938 · BNF (FR) cb121882342 (data) · NLA (EN) 56642409 · NDL (EN, JA) 00511756 · WorldCat Identities (EN) n85-164256 |
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