Suore missionarie di San Pietro Claver

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Le Suore Missionarie di San Pietro Claver sono un istituto religioso femminile di diritto pontificio: i membri di questa congregazione pospongono al loro nome la sigla S.S.P.C.[1]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

San Pietro Claver, titolare della congregazione

La congregazione venne fondata da Maria Teresa Ledóchowska (1863-1922): di nobile famiglia polacca, dama di compagnia della granduchessa di Toscana Alice di Borbone-Parma, dopo essere entrata in contatto con due Suore Francescane Missionarie di Maria iniziò a interessarsi alle problematiche dell'evangelizzazione dell'Africa.[2]

Il 29 aprile 1894, a Salisburgo, la Ledóchowska creò un sodalizio per propagare la conoscenza delle missioni africane e a promuoverne il sostegno: l'8 settembre 1897, con il consenso del cardinale Johann Evangelist Haller, arcivescovo di Salisburgo,[2] la fondatrice e alcune sodali emisero i voti religiosi dando inizio a una nuova congregazione di suore, intitolata al santo gesuita Pietro Claver, che nel XVII secolo era stato missionario presso gli schiavi neri dell'America meridionale.[3]

L'istituto, dal 1894 al 1957 aggregato all'Ordine dei Frati Minori, ricevette il pontificio decreto di lode nel 1902 e le sue costituzioni vennero approvate definitivamente dalla Santa Sede il 7 marzo 1910.[2]

La fondatrice è stata beatificata da papa Paolo VI nel 1975.[4]

Attività e diffusione[modifica | modifica wikitesto]

Scopo principale delle suore di San Pietro Claver e quello di promuovere la conoscenza dell'attività dei missionari e sostenerne materialmente l'opera. Il loro istituto è ispirato alla spiritualità e alle regole di sant'Ignazio di Loyola.

Le suore provengono da 28 nazioni diverse e sono presenti in numerosi paesi dell'Europa (Germania, Inghilterra, Austria, Scozia, Spagna, Francia, Irlanda, Italia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Svizzera, in America del Nord (Canada e Stati Uniti d'America) e Sud America (Argentina, Brasile, Uruguay), in India, in Africa (Nigeria, Uganda e Capo Verde) e Oceania (Australia e Nuova Zelanda):[5] la sede generalizia è a Roma.[1]

Al 31 dicembre 2008, la congregazione contava 227 religiose in 43 case.[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Ann. Pont. 2010, p. 1672.
  2. ^ a b c G. Rocca, DIP, vol. V (1978), coll. 1622-1623.
  3. ^ A. Rayez, BSS, vol. X (1968), coll. 818-821.
  4. ^ Clemens Gütl, BBKL, XXVII (2007), 842-845, su bautz.de (archiviato dall'url originale il 5 giugno 2009).
  5. ^ Missionary Sisters of St. Peter Claver, su clavermissionarysisters.org. URL consultato il 19-7-2009 (archiviato dall'url originale il 9 novembre 2007).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Annuario Pontificio per l'anno 2010, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 2010. ISBN 978-88-209-8355-0.
  • Filippo Caraffa e Giuseppe Morelli (curr.), Bibliotheca Sanctorum (BSS), 12 voll., Istituto Giovanni XXIII nella Pontificia Università Lateranense, Roma 1961-1969.
  • Guerrino Pelliccia e Giancarlo Rocca (curr.), Dizionario degli Istituti di Perfezione (DIP), 10 voll., Edizioni paoline, Milano 1974-2003.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN129483620 · ISNI (EN0000 0000 8897 1530 · LCCN (ENno96021909 · GND (DE2034487-9 · WorldCat Identities (ENviaf-129483620
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