Sudarat Keyuraphan

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Sudarat Keyuraphan
สุดารัตน์ เกยุราพันธุ์

Ministro dell'Agricoltura e delle Cooperative
Durata mandato11 marzo 2005 –
11 settembre 2006
Capo di StatoBhumibol Adulyadej
Capo del governoThaksin Shinawatra
PredecessoreWan Muhamad Noor Matha
SuccessoreTheera Sutabut

Ministro della Sanità Pubblica
Durata mandato17 febbraio 2001 –
10 marzo 2005
Capo di StatoBhumibol Adulyadej
Capo del governoThaksin Shinawatra
PredecessoreWan Muhamad Noor Matha
SuccessoreTheera Sutabut

Vice-ministro dell'Interno
Durata mandato28 maggio 1996 –
14 agosto 1996
Capo di StatoBhumibol Adulyadej
Capo del governoBanharn Silpa-archa
PredecessoreAnusorn Wongwan
SuccessoreArsa Meksawan

Vice-ministro dei Trasporti
Durata mandato25 ottobre 1994 –
19 maggio 1995
Capo di StatoBhumibol Adulyadej
Capo del governoChuan Leekpai
PredecessorePinit Jarusombat
SuccessoreDej Boonlang

Membro della camera dei rappresentanti
Durata mandato1992-2006
2019-presente

Dati generali
Prefisso onorificoKhun Ying
Partito politicoThai Rak Thai (1998–2006)
Partito Pheu Thai (2018–2020)
Thai Srang Thai (2020-presente)
Titolo di studioBachelor's degree, Master in business administration, Dottorato di ricerca
UniversitàUniversità Chulalongkorn, Mahachulalongkornrajavidyalaya University
Professionepoilitica

Sudarat Keyuraphan (in thailandese สุดารัตน์ เกยุราพันธุ์, [sù(ʔ).dāː.rát kēː.jú(ʔ).rāː.pʰān]; Bangkok, 1º maggio 1961) è una politica thailandese, nonché ex-presidente del Comitato strategico del partito Partito Pheu Thai[1].

Ha ricoperto vari incarichi nel gabinetto e ha servito più mandati come membro del Parlamento.[2] È stata la candidata a Primo ministro del suo partito alle elezioni parlamentari in Thailandia del 2019.[3] Nel 2020 ha lasciato Pheu Thai e ha fondato il partito Thai Srang Thai.[4]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nata a Bangkok nel 1961, il padre era ex membro del parlamento per la Provincia di Nakhon Ratchasima.[5] Suradat conseguì una Bachelor's degree presso l'Università di Chulalongkorn e un Master in business administration presso il Sasin Graduate Institute of Business Administration.[6] Nel 2018 consegue il Dottorato di ricerca in studi buddhisti presso l'Università Mahachulalongkornrajavidyalaya.[7]

In seguito si sposò con Somyos Leelapunyalert, un imprenditore immobiliare con il quale ebbe tre figli: Phumphat, Peeraphat, e Yossuda.[8]

Carriera politica[modifica | modifica wikitesto]

Sudarat iniziò la carriera politica con il partito Palang Dharma, con il quale fu eletta deputata per il distretto 12 di Bangkok nelle elezioni del marzo 1992.[9] Venne rieletta nel settembre dello stesso anno e fu nominata vice portavoce del governo di Chuan Leekpai.[5]

Nel 1994 fu nominata segretario generale del partito Palang Dharma e vice-ministro dei trasporti.[5][10] Nelle elezioni del 1995 venne rieletta deputata e venne nominata vice-ministro dell'interno per il governo di Banharn Silpa-archa.[5] L'anno successivo fu l'unico membro di Palang Dharma a essere eletto deputato.[11]

Nel 1998 fondò insieme a Thaksin Shinawatra e altri ventuno politici il partito Thai Rak Thai, di cui divenne vice leader.[12] Alle trionfali elezioni del 2001 venne eletta membro del Parlamento e fu quindi nominata ministro della sanità pubblica il 17 febbraio 2001, sotto il governo Thaksin.[13] Fu poi coinvolta in uno scandalo di lunga durata riguardante l'acquisto di computer troppo cari per gli ospedali da parte del Ministero della sanità pubblica.[14]

Sudarat nel 2016

Le elezioni del 2005 videro Thai Rak Thai vincitore con oltre il 61% dei voti:[15] Sudarat venne nominata ministro dell'agricoltura e delle cooperative,[16] posizione persa in seguito al colpo di Stato del settembre 2006.[17] Dopo il golpe, Thaksin rimase a vivere in esilio all'estero[18] mentre Sudarat fu uno dei centoundici membri esecutivi del Thai Rak Thai banditi dalle attività politiche per cinque anni.[19]

Tornò in politica in occasione delle elezioni del 2019 per essere eletta deputato alla Camera e fu scelta come candidato primo ministro per il Pheu Thai, partito facenta capo a Thaksin.[20] Nonostante Pheu Thai avesse ottenuto maggiori seggi elettorali rispetto agli altri partiti, non conquistò alcun seggio nelle liste di partito.[21] Le elezioni furono vinte dalla coalizione guidata dal Partito Palang Pracharath dell'ex generale e dittatore Prayut Chan-o-cha; i risultati furono aspramente contestati dall'opposizione e da diversi osservatori, secondo i quali il voto era stato falsato da frodi elettorali che comprendevano irregolarità eseguite dalla commissione elettorale, errori nel conteggio delle schede elettorali, pressioni dei militari sugli elettori perché votassero i partiti loro alleati, acquisto di voti e altre irregolarità alle urne.[22]

Nel novembre 2020, Sudarat lasciò Pheu Thai e il mese successivo fondò il Partito Thai Srang Thai. Secondo i vertici di Pheu Thai, Sudarat avrebbe comunque mantenuto la linea politica del vecchio partito; la stampa ipotizzò che la fondazione di Thai Srang Thai fosse una manovra politica di Thaksin per ottenere un maggior numero complessivo di voti frazionando Pheu Thai con la creazione di partiti minori che lo appoggiassero alle elezioni successive.[4][23]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere con Gran Cordone dell'Ordine della Corona - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Gran Cordone dell'Ordine dell'Elefante Bianco - nastrino per uniforme ordinaria
Membro dell'Ordine di Chula Chom Klao - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine del Direkgunabhorn - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Viroj elected Pheu Thai leader, Phumtham secretary-general, su Bangkok Post, 28 ottobre 2018. URL consultato il 6 novembre 2020.
  2. ^ a b c d e (EN) The secretariat of the cabinet, su soc.go.th. URL consultato il 6 novembre 2020 (archiviato dall'url originale il 26 gennaio 2018).
  3. ^ (EN) Helen Regan, Thai political parties form coalition to stop military's return to power, su CNN, 27 marzo 2019. URL consultato il 6 novembre 2020.
  4. ^ a b (EN) Sudarat launches new party, su bangkokpost.com, 29 dicembre 2020. URL consultato il 28 marzo 2023.
  5. ^ a b c d (EN) Sudarat Keyuraphan: Riding on anti-military wave to political rebirth, su Thai PBS World, 13 marzo 2019. URL consultato il 6 novembre 2020.
  6. ^ (EN) Thai Election: Four Emerge as Top Hopefuls for PM, su benarnews.org, 24 febbraio 2019. URL consultato il 6 novembre 2020.
  7. ^ (TH) "คุณหญิงสุดารัตน์" สำเร็จการศึกษาระดับปริญญาเอกจาก มจร. เข้ารับปริญญาบัตรประทานโดยสมเด็จพระสังฆราช 12 พ.ค.นี้, su Post Today, 8 maggio 2018. URL consultato il 6 novembre 2020.
  8. ^ (EN) Sudarat Keyuraphan - main prime minister candidate for pro-Thaksin party in election, su reuters.screenocean.com, 14 marzo 2019. URL consultato il 6 novembre 2020.
  9. ^ (EN) A look at those jockeying to be Thailand’s next leader, su apnews.com, Associated Press, 22 marzo 2019. URL consultato il 6 novembre 2020.
  10. ^ (EN) “Iron Lady” is off the blocks, again…but will she make it?, su thaipbsworld.com, 15 ottobre 2018. URL consultato il 6 novembre 2020.
  11. ^ (EN) Pasuk Phongpaichit e Chris Baker, Thaksin. The Business of Politics in Thailand, Copenaghen, NIAS Press, 2004, p. 55, ISBN 978-97-49575-55-0.
  12. ^ (EN) Panu Wongcha-um e Panarat Thepgumpanat, Thai party ousted in 2014 coup picks Thaksin loyalist for PM in elections, su reuters.com, Reuters, 31 gennaio 2019. URL consultato il 6 novembre 2020.
    «Veteran politician Sudarat, 57, is a longtime Thaksin ally who helped found his now-defunct Thai Rak Thai Party, a predecessor to Pheu Thai.»
  13. ^ (EN) Weather, collana Disaster Prevention and Management, vol. 13, Emerald Group Publishing Limited, 2004, DOI:10.1108/dpm.2004.07313bac.003.
    «Public Health Minister Suradat Keyurapan had reportedly ordered the disbursement of a special 7-million-baht budget to fund the rescue operation while holidaying on Samui.»
  14. ^ (TH) “เจ๊หน่อย” ระทึก ป.ป.ช.นัดชี้มูลโกงคอมพ์ สธ.18 มิ.ย.นี้, su mgronline.com, 18 giugno 2013. URL consultato il 6 novembre 2020.
  15. ^ (EN) Jan Servaes, Patchanee Malikhao2 e Thaniya Pinprayong3, Communication Rights as Human Rights for instance in Thailand*, in Global Media Journal. URL consultato il 6 novembre 2020.
    «The TRT’s success was repeated with a landslide election victory (61% of the votes) in the general elections of 2005.»
  16. ^ (EN) Thai PM to unveil new Cabinet lineup amid corruption scandal, su nytimes.com, The New York Times, 2 agosto 2005. URL consultato il 6 novembre 2020.
  17. ^ (EN) Thailand's king gives blessing to coup, su cnn.com, CNN, 20 settembre 2006. URL consultato il 6 novembre 2020 (archiviato dall'url originale il 20 settembre 2006).
  18. ^ Thailandia, il premier destituito: "Presto elezioni senza di me", su repubblica.it, 21 settembre 2006.
  19. ^ (EN) Seth Mydans, Thai court orders dissolution of ex-prime minister's party, su The New York Times, 30 maggio 2007. URL consultato il 6 novembre 2020.
  20. ^ (EN) Thailand's biggest political party selects new leaders ahead of poll, su Reuters, 28 ottobre 2018. URL consultato il 6 novembre 2020.
  21. ^ (TH) คณะกรรมการการเลือกตั้ง, กกต. ประกาศผลการเลือกตั้งสมาชิกสภาผู้แทนราษฎรแบบบัญชีรายชื่อ (PDF), su ect.go.th, 8 maggio 2019. URL consultato il 6 novembre 2020.
  22. ^ (EN) Hannah Ellis-Petersen, Thai parties cry foul after election results favour military junta, su theguardian.com, 8 maggio 2019. URL consultato il 28 marzo 2023.
  23. ^ (EN) Pheu Thai insiders say Sudarat unlikely to switch camps, su bangkokpost.com, 7 dicembre 2020. URL consultato il 28 marzo 2023.

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