Stop the Steal
Stop the Steal (in italiano: fermate il furto), Stop the Count[1] (lett. "Stop al Conteggio") e Own Your Vote[2] (lett. "Possiedi il tuo voto") sono state delle campagne diffuse negli ambienti politicamente schierati a destra[N 1] negli Stati Uniti, volte a promuovere una teoria del complotto secondo cui durante le elezioni presidenziali americane del 2020 si sarebbe verificato un broglio elettorale per negare la vittoria al presidente uscente, il repubblicano Donald Trump, che in occasione della tornata elettorale era risultato sconfitto dal rivale democratico, l'ex vicepresidente Joe Biden.[2]
Trump e i suoi sostenitori affermano di aver vinto le elezioni e che la frode degli elettori e del conteggio dei voti su larga scala è avvenuta in diversi swing states.[3][4] Nonostante ciò, già nell'imminenza del voto un sondaggio del New York Times tra i funzionari delle elezioni statali non trovò prove di brogli elettorali significativi[5], e nemmeno ne furono trovate dal Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti[6]; inoltre, decine di cause intentate da Trump e dai suoi rappresentanti per contestare i risultati del voto in vari Stati[7] sono fallite[8].
Storia
[modifica | modifica wikitesto]"Stop the Steal" era uno slogan già creato dal politico repubblicano Roger Stone nel 2016, ma un gruppo Facebook con questo nome è stato creato durante il conteggio dei voti del 2020 da parte del gruppo pro-Trump "Women for America First".
Mentre la Associated Press, ABC News, CBS News, CNN, Decision Desk HQ, NBC News, The New York Times e Fox News prevedevano che Biden sarebbe diventato presidente eletto - superando i 270 voti del Collegio elettorale necessari per rivendicare la vittoria - il cofondatore e attivista del movimento Tea Party, Amy Kremer, metteva in campo questa strategia sui social per contestare l'esito[9].
Facebook ha rimosso il gruppo il 5 novembre, definendolo "organizzato alla delegittimazione del processo elettorale". È stato riferito che nel gruppo entrassero mille nuovi membri ogni 10 secondi e che avesse un totale di 360000 followers prima che Facebook lo chiudesse.[10]
Tutti i successivi gruppi "Stop the Steal" sono stati rimossi dal sito web dai moderatori di Facebook a causa di discussioni su violenza estrema, incitamento alla violenza e minacce, considerate violazioni degli standard della comunità di Facebook. Diversi gruppi omonimi sono stati fondati da estremisti di destra dopo che Trump ha pubblicato tweet su Twitter incoraggiando i suoi sostenitori a "Stop the Count" (fermare il voto). Da allora, molti di questi gruppi hanno iniziato a protestare in diverse città degli Stati Uniti, tra cui Washington D.C., Detroit, Lansing, Michigan, Las Vegas, Nevada, Madison, Wisconsin, Atlanta e Columbus, Ohio. Molte di queste proteste hanno incluso membri di gruppi estremisti come Three Percenters, Proud Boys e gli Oath Keepers.[11]
Proteste
[modifica | modifica wikitesto]Nel Michigan, il 7 dicembre 2020, i manifestanti di "Stop the Steal" si sono riuniti davanti alla casa privata del segretario di Stato del Michigan Jocelyn Benson per "gridare e cantare minacciosamente con megafoni". La vittoria del presidente eletto Joe Biden con 154 000 voti è stata comunque ufficialmente certificata dal Michigan Board of State Canvassers a novembre.[12] I nove avvocati che avevano sostenuto in via giudiziaria la natura fraudolenta della proclamazione sono stati sanzionati dalla magistratura per violazione della deontologia forense, avendo intrapreso una lite temeraria in totale assenza di qualsivoglia elemento di fatto o di diritto a supporto[13].
Sabato 12 dicembre 2020 si sono svolte delle proteste post-elettorali a Washington, D.C. dove avvennero una serie di scontri armati. All'inizio della giornata i manifestanti si sono riuniti davanti alla Corte Suprema e al Freedom Plaza. Sebbene periodicamente scoppiassero piccoli scontri, le proteste sono state per lo più pacifiche, anche se la maggior parte dei partecipanti non indossava la mascherina nonostante la pandemia di COVID-19 in corso.[14]
Social media
[modifica | modifica wikitesto]I tentativi di Facebook e di altri social network tradizionali di limitare i gruppi che diffondono "false dichiarazioni elettorali" hanno portato all'aumento della popolarità di Parler, una rete sociale alternativa di destra che ha attirato sostenitori di Trump e della teoria "Stop the Steal".[15]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Ali Breland, Meet the right-wing trolls behind "Stop The Steal", su Mother Jones. URL consultato il 22 gennaio 2023.
- ^ a b (EN) ‘Stop the Steal’ campaign has long ties to Roger Stone, su The Mercury News, 14 novembre 2020. URL consultato il 22 gennaio 2023.
- ^ "Elezioni Usa, "stop the steal". Gli elettori di Trump denunciano i brogli di Biden: "Fermate il furto ai seggi"", su liberoquotidiano.it, 4 novembre 2020.
- ^ "Usa2020, a Washington il corteo pro Trump 'Stop the steal'", su rainews.it, 12 dicembre 2020.
- ^ Nick Corasaniti, The Times Called Officials in Every State: No Evidence of Voter Fraud, The New York Times, 11 novembre 2020.
- ^ Barr: no widespread election fraud, AP NEWS, 1 dicembre 2020.
- ^ Trump election lawsuits, by Katelyn Polantz, CNN, 3 dicembre 2020.
- ^ donald trump in court, POLITICO, 4 dicembre 2020.
- ^ (EN) "Facebook removes pro-Trump Stop the Steal group over 'calls for violence'", su theguardian.com, 5 novembre 2020.
- ^ (EN) "A Pro-Trump ‘Stop the Steal’ Group Rapidly Grew on Facebook", su rollingstone.com, 5 novembre 2020.
- ^ "Decine di migliaia di persone si radunano a Washington per chiedere integrità elettorale", su epochtimes.it, 13 dicembre 2020.
- ^ (EN) "Dozens of armed "stop the steal" protesters threaten Michigan Secretary of State outside her house", su cbsnews.com, 7 dicembre 2020.
- ^ US judge reprimands Trump election fraud lawyers, BBC news 26 agosto 2021.
- ^ "Feriti e arresti a Washington", su telenicosia.it, 13 dicembre 2020. URL consultato il 27 dicembre 2020 (archiviato dall'url originale il 13 dicembre 2020).
- ^ "Cos'è Parler, il social dove vale tutto che piace a conservatori e estrema destra", su esquire.com, 19 dicembre 2020.
- ^ Alcuni membri del gruppo di destra "Stop the Steal", ad esempio, Ali Alexander vengono descritti come "estrema destra" da alcune fonti. cfr., (EN) Claudia Grisales e Tamara Keith, The White House authorizes the National Archives to share documents with Jan. 6 panel, su npr.org, National Public Radio (NPR), 8 ottobre 2021.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
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