Stazione di Pozzo Nuovo

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Pozzo Nuovo
stazione ferroviaria
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàCarbonia
Coordinate39°13′56.19″N 8°27′49.49″E / 39.232275°N 8.463746°E39.232275; 8.463746
Altitudine110 m s.l.m.
LineeSan Giovanni Suergiu-Iglesias
Storia
Stato attualeDismessa
Caratteristiche
Tipofermata passante in superficie

La stazione di Pozzo Nuovo fu una fermata ferroviaria[1] al servizio dell'omonima miniera carbonifera a Bacu Abis (comune di Carbonia), posta lungo la linea San Giovanni Suergiu-Iglesias.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La fermata fu istituita dalle Ferrovie Meridionali Sarde in corrispondenza della casa cantoniera numero quarantacinque della propria rete ferroviaria[2], ricollocata alle porte di Bacu Abis a pochi metri dalla SS 126, dinanzi ai cantieri minerari di Pozzo Nuovo, una delle miniere carbonifere della frazione carboniense. E proprio la presenza di questa miniera particolarmente attiva negli anni dell'autarchia fu la causa dell'istituzione di questa fermata, che risultava in uso a inizio anni quaranta[3] sia per il servizio merci che per quello viaggiatori (sebbene come fermata a richiesta). L'attività nell'impianto tuttavia durò pochi anni: con la chiusura della miniera, alla fine degli anni cinquanta[4] la fermata risultò priva di traffico, situazione che si mantenne tale sino al momento della cessazione dell'esercizio ferroviario sulla San Giovanni Suergiu-Iglesias nel 1974. Successivamente lo scalo fu smantellato e completamente demolito.

Strutture e impianti[modifica | modifica wikitesto]

In disuso dalla fine dagli anni cinquanta, il fabbricato viaggiatori di Pozzo Nuovo, nato come casa cantoniera, venne demolito dopo la chiusura della San Giovanni Suergiu-Iglesias e non permangono più tracce dello stesso.

Movimento[modifica | modifica wikitesto]

Nel periodo in cui fu attiva la stazione era servita dai treni delle Ferrovie Meridionali Sarde.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Sanna, pp.177-183.
  2. ^ Reperti linea Iglesias-San Giovanni Suergiu, su Sardegnadimenticata.it. URL consultato il 17 agosto 2016 (archiviato dall'url originale il 21 agosto 2016).
  3. ^ Sanna, pp. 177-183.
  4. ^ cfr Orari FMS ottobre 1958 e ottobre 1960

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Edoardo Altara, Binari a Golfo Aranci - Ferrovie e treni in Sardegna dal 1874 ad oggi, Ermanno Albertelli Editore, 1992, ISBN 88-85909-31-0.
  • Francesco Ogliari, La sospirata rete, Milano, Cavallotti Editori, 1978.
  • Giovanni Antonio Sanna, Le ferrovie del Sulcis - nella Sardegna sud occidentale fra documenti immagini e racconti, Cortona, Calosci Editore, 2012, ISBN 978-88-7785-267-0.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]