Stazione di Albissola Capo

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Albissola Capo
stazione ferroviaria
La stazione ferroviaria in una cartolina d'epoca
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàAlbisola Superiore
Coordinate44°19′46.02″N 8°30′38.37″E / 44.32945°N 8.510658°E44.32945; 8.510658
Lineeferrovia Genova-Ventimiglia
Storia
Stato attualedismesso
Attivazione1868
Soppressione1977
Caratteristiche
TipoStazione in superficie, passante
Binari4 + 1 scalo
DintorniAlbisola Superiore

La stazione di Albissola Capo è stata la prima stazione ferroviaria di Albisola, posta sul vecchio tracciato a binario unico della ferrovia Genova-Ventimiglia. È stata dismessa nel 1977 insieme al tratto di ferrovia dove si trovava a causa dell'apertura al servizio del nuovo tratto a doppio binario. All'apertura al servizio del nuovo tracciato venne attivata anche la nuova stazione di Albisola.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La stazione venne inaugurata con la denominazione di "Albissola Capo", che mantenne fino alla sua soppressione[1][2][3], in concomitanza con l'apertura del tratto Savona Letimbro-Genova Voltri il 25 maggio 1868.[4]

Alla stazione, e quindi sulla linea, fino al 1964 transitavano ancora convogli trainati da locomotive come le E.550, E.551 ed E.554. Da quella data l'intera tratta dove era posto l'impianto venne convertita nel sistema a corrente continua ed il trifase perdeva uno dei suoi capisaldi principali, oltre a Genova anche Torino nel 1961.[5]

Venne dismessa nel 1977 a causa dell'apertura del nuovo tratto di ferrovia a doppio binario da Varazze a Finale Ligure.[6][7] Alla sua chiusura venne attivata la nuova stazione omonima posta più all'interno mentre la vecchia stazione di Albisola era ubicata nelle vicinanze della fascia costiera.[7]

Strutture e impianti[modifica | modifica wikitesto]

L'ex fabbricato viaggiatori nel 2016
Il fabbricato viaggiatori nel 2022 con la banchina originale e il magazzino merci (riqualificato in ufficio per il turismo)

La stazione era composta da un fabbricato viaggiatori, da uno scalo merci dotato di un piano caricatore, un magazzino merci e da un tronchino che serviva la banchina di carico e scarico. Vi erano inoltre 4 binari di cui due serviti da banchina e quindi adibiti principalmente al servizio passeggeri; gli altri due, sprovvisti di marciapiede, erano usati come binari di scalo o di accantono per i materiale rotabile.

In seguito alla sua soppressione vennero apportati vari interventi di smantellamento per i binari e per le linee aeree, risalenti all'epoca del trifase, per la pensilina in ferro battuto e per l'ufficio del capostazione, annesso al fabbricato viaggiatori. Al posto dell'ex sedime vi è ora un parcheggio ed una strada chiamata via della Marina.[8]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Azienda autonoma delle Ferrovie dello Stato, Quadro orario di servizio Genova-Ventimiglia, 1933 e 1966.
  2. ^ Bollettino, p. 133.
  3. ^ Rivista, p. 620.
  4. ^ Ufficio Centrale di Statistica delle Ferrovie dello Stato, Prospetto cronologico dei tratti di ferrovia aperti all'esercizio dal 1839 al 31 dicembre 1926, su trenidicarta.it, Alessandro Tuzza, 1927. URL consultato il 18 marzo 2022 (archiviato il 22 maggio 2021).
  5. ^ Omar Cugini, Approfondimenti - La trazione elettrica in corrente alternata trifase in Italia - Parte 4: 1950-1970. Gli anni della ricostruzione, gli anni della conversione, su ilmondodeitreni.it. URL consultato il 18 marzo 2022.
  6. ^ Azienda autonoma delle Ferrovie dello Stato, Relazione annuale 1977, 1978, p. 149, Ordine di Servizio n. 17. URL consultato il 18 marzo 2022.
  7. ^ a b Adriano Betti Carboncini, Da Ventimiglia a Massa. La ferrovia Ligure (PDF), su ferrovieinrete.com, 2001, p. 5. URL consultato l'8 agosto 2021 (archiviato il 19 ottobre 2020).
  8. ^ Paolo Forzano, Vecchia ferrovia dismessa da 42 anni: parcheggi alla vecchia stazione di Albisola. Che cosa stiamo ancora aspettando?, su ivg.it, 4 giu. 2019.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Bollettino dei trasporti e dei viaggi in ferrovia, 1906.
  • Rivista generale delle ferrovie e dei lavori pubblici, vol. 25, 1907.
  • Touring Club Italiano, Qui touring, 1977.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]