Stato minimamente cosciente

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Lo stato minimamente cosciente (minimally conscious state) è uno stato di coscienza alterato definito da comportamenti minimi che dimostrano una consapevolezza di sé e/o dell'ambiente.[1]

Definizione[modifica | modifica wikitesto]

Tali comportamenti sono incostanti e la consapevolezza può risultare fluttuante nel corso della giornata. La condizione può essere cronica o acuta; nel secondo caso può risultare più facilmente reversibile.[2]

Tale stato viene considerato una possibile evoluzione dello stato comatoso, in alternativa allo stato vegetativo.[3] In letteratura è sempre stata molto discussa la definizione esatta del termine, soprattutto visti gli aspetti in comune con lo stato vegetativo,[4] con il quale evidenzia differenze minime,[1] che però diventano importanti in sede di prognosi e nel trattamento da seguire.[5]

Criteri diagnostici[modifica | modifica wikitesto]

Il soggetto con responsività minima:

  • ha gli occhi aperti spontaneamente o li apre se stimolato
  • guarda in faccia l'esaminatore e segue con lo sguardo uno stimolo visivo
  • può dare risposte intenzionali dopo ordine verbale semplice o su imitazione, ad esempio stringere la mano, muovere un dito
  • in genere non parla o emette suoni non significativi
  • può compiere semplici movimenti finalistici inclusi movimenti o comportamenti affettivi
  • in genere riacquisisce la capacità di deglutire.

Cause e terapia[modifica | modifica wikitesto]

Eventi traumatici a livello cerebrale possono portare a tale stato, in cui si evidenzia una deficienza di dopamina, un neurotrasmettitore. Rispetto allo stato vegetativo le risposte del soggetto al trattamento sono migliori,[2] si stanno sperimentando alcuni farmaci quali agonisti del recettore della dopamina[6]. La conoscenza del fenomeno è ancora scarsa. In uno studio del 2009 su un solo paziente[6] Fridman et al. dimostrano come tramite una somministrazione di apomorfina, un agonista della dopamina, il paziente riacquisì la capacità di muovere gli arti su richiesta e di rispondere sì/no a domande, cosa che non riusciva a fare prima della somministrazione di apomorfina. Successivamente ci fu un recupero completo delle funzioni della coscienza e un recupero sostanziale delle capacità funzionali, sostenuta anche dopo la discontinuazione di somministrazione di apomorfina. Alla dose massima si osservò una lieve discinesia.

In letteratura si discute sulla necessità di somministrare analgesici, in quanto essendogli rimasto un minimo di coscienza, potrebbero provare dolore nel loro stato.[7]

Prognosi[modifica | modifica wikitesto]

Elementi peggiorativi della prognosi sono: elevata febbre, precedenti interventi di tracheotomia e in generale disabilità iniziali (prima dell'evento).[8] Inoltre è possibile valutare attraverso la risonanza magnetica funzionale la risposta del soggetto a richiami familiari, come il chiamarlo per nome.[9] In letteratura è stato seguito il caso di Terry Wallis, che si è risvegliato dopo molti anni dal trauma [10].

Numeri[modifica | modifica wikitesto]

In Italia si stima siano tra i 3.000 e i 3.500 i pazienti in Stato vegetativo e in Stato di Minima Coscienza. Si tratta di un numero soltanto presunto, vista la mancanza di uno studio epidemiologico in grado di fornire un riferimento più preciso. Inoltre, non va trascurata l'incidenza delle diagnosi errate, il cui margine si aggirerebbe tra il 60 ed il 70%.[11]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Giacino JT., The minimally conscious state: defining the borders of consciousness, in Prog Brain Res., vol. 150, 2005, pp. 381-95.
  2. ^ a b Bernat JL., Chronic disorders of consciousness, in Lancet., vol. 367, aprile 2006, pp. 1181-92.
  3. ^ J.T. Giacino, S. Ashwal, N. Childs, R. Cranford, B. Jennett, D.I. Katz, J.P. Kelly, J.H. Rosenberg, J. Whyte, R.D. Zafonte and N.D. Zasler. The minimally conscious state: Definition and diagnostic criteria. Neurology 2002;58;349-353
  4. ^ Tasseau F., Ethical and legal points concerning minimally conscious state and permanent vegetative state, in Ann Fr Anesth Reanim., vol. 24, giugno 2005, pp. 683-7.
  5. ^ Giacino JT, Kalmar K., Diagnostic and prognostic guidelines for the vegetative and minimally conscious states., in Neuropsychol Rehabil., vol. 15, luglio-settembre 2005, pp. 166-74..
  6. ^ a b Fridman EA, Calvar J, Bonetto M, Gamzu E, Krimchansky BZ, Meli F, Leiguarda RC, Zafonte R., Fast awakening from minimally conscious state with apomorphine., in Cardiol Prat., vol. 23, 2009, pp. 172-7.
  7. ^ Boly M, Faymonville ME, Schnakers C, Peigneux P, Lambermont B, Phillips C, Lancellotti P, Luxen A, Lamy M, Moonen G, Maquet P, Laureys S., Perception of pain in the minimally conscious state with PET activation: an observational study, in Lancet Neurol., vol. 7, novembre 2008, pp. 1013-20..
  8. ^ Ng YS, Chua KS. States of severely altered consciousness: clinical characteristics, medical complications and functional outcome after rehabilitation. NeuroRehabilitation. 2005; 20: 97-105.
  9. ^ Di HB, Yu SM, Weng XC, Laureys S, Yu D, Li JQ, Qin PM, Zhu YH, Zhang SZ, Chen YZ., Cerebral response to patient's own name in the vegetative and minimally conscious states., in Neurology., vol. 68, marzo 2007, pp. 895-9.
  10. ^ Eelco F. M. Wijdicks, MD, Minimally Conscious State vs Persistent Vegetative State: The Case of Terry (Wallis) vs the Case of Terri (Schiavo) [collegamento interrotto], in Mayo Clinic Proceedings, vol. 81, n. 9, settembre 2006, pp. 1155-1158, DOI:10.4065/81.9.1155. URL consultato il 20 febbraio 2009.
  11. ^ Stato vegetativo e stato di minima coscienza: quando la scienza toglie la morte ma non restituisce la vita | Fainotizia, su fainotizia.it. URL consultato il 30 gennaio 2013 (archiviato dall'url originale il 17 gennaio 2013).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Carpentier A, Galanaud D, Puybasset L, Muller JC, Lescot T, Boch AL, Riedl V, Cornu P, Coriat P, Dormont D, van Effenterre R. Early morphologic and spectroscopic magnetic resonance in severe traumatic brain injuries can detect "invisible brain stem damage" and predict "vegetative states". Journal of neurotrauma. 2006; 23: 674-85.
  • Whyte J, Katz D, Long D, DiPasquale MC, Polansky M, Kalmar K, Giacino J, Childs N, Mercer W, Novak P, Maurer P, Eifert B. Predictors of outcome in prolonged posttraumatic disorders of consciousness and assessment of medication effects: A multicenter study. Archives of physical medicine and rehabilitation. 2005; 86: 453-62.
  • Giacino JT, Kalmar K, Whyte J. The JFK Coma Recovery Scale-Revised: measurement characteristics and diagnostic utility. Archives of physical medicine and rehabilitation. 2004; 85: 2020-9.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]