Stabat Mater (Pergolesi)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Jump to navigation Jump to search
Stabat Mater
Giovanni Battista Pergolesi, Stabat Mater, autografo del terzo movimento O quam tristis, 1736
CompositoreGiovanni Battista Pergolesi
Tonalitàfa minore
Tipo di composizioneSequenza Stabat Mater
Epoca di composizione1735
Prima esecuzione1736
Durata media40'
Organicoarchi, basso continuo

Lo Stabat Mater è una composizione sacra di Giovanni Battista Pergolesi.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La composizione dello Stabat Mater fu commissionata a Pergolesi probabilmente nel 1734, dalla laica confraternita napoletana dei Cavalieri della Vergine dei Dolori di San Luigi al Palazzo, per officiare alla liturgia della Settimana Santa. Essa avrebbe dovuto sostituire la precedente versione di Alessandro Scarlatti, commissionata dalla medesima confraternita vent'anni prima.

La tradizione vuole che l'opera sia stata completata il giorno stesso della morte di Pergolesi (16 marzo 1736). Non si sa se questo aneddoto sia verosimile ma, da come si rileva nello studio dell'autografo, l'autore ebbe una grande fretta di scrivere, confermata da numerosi errori tipici di chi ha poco tempo davanti a sé e dalla scritta in calce "Finis Laus Deo", quasi a mostrare il sollievo per aver avuto il tempo necessario per concludere l'opera.

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

Nella stesura Pergolesi si mantenne fedele in linea di principio con l'esperienza di Scarlatti: simile è la strumentazione per archi e basso continuo, inalterata la presenza nelle parti solistiche delle due sole voci di soprano e contralto. Entrambi i compositori suddividono la sequenza in una serie di duetti ed arie solistiche, così come era di prassi nel XVIII secolo: i numeri musicali infatti sono 12 per Pergolesi e ben 18 per Scarlatti. Ciò indica quanto la versione pergolesiana sia più breve e più concisa rispetto alla precedente: infatti, considerando l'intera sequenza composta da 20 stanze, il rapporto fra i diciotto numeri musicali di Scarlatti è quasi di un numero per stanza. Il lavoro di Pergolesi quindi è più compatto, ma al contempo non rinuncia alla struttura tradizionale così accentuata in quello precedente, nonostante le concezioni armoniche e melodiche risultino innovative ed al passo con le tendenze della musica di scuola napoletana ed europea. In effetti, può essere stata questa la ragione che spinse la confraternita a sostituire il lavoro di Scarlatti con una composizione "alla moda".

Le innovazioni nel campo della musica sacra, sebbene incontrino maggior difficoltà ad attecchire rispetto a quelle di altri generi, trovano invece un'unitaria compostezza nello Stabat Mater di Pergolesi: ciò avviene da un punto di vista stilistico grazie all'approdo ad una prospettiva più squisitamente sentimentale (teoria degli affetti), incentrata sul pathos del testo sacro e, da un punto di vista tecnico-compositivo, grazie all'alleggerimento degli austeri toni presenti nella versione scarlattiana. Ciò non implica un completo abbandono delle forme tipiche della tradizione sacra - presente per esempio nei richiami arcaizzanti di alcuni passaggi del Fac, ut ardeat cor meum - ma esse si compendiano in un perfetto bilanciamento con i drammatici trilli del Cujus animam gementem o nell'interpretazione dei toni dell'anima con il Fac me vere tecum flere.

Tali caratteristiche, fanno di questo lavoro uno dei più importanti esempi della musica italiana del '700.

Successo della composizione[modifica | modifica wikitesto]

Lo Stabat Mater ha sempre goduto di una certa notorietà. Molti musicisti si ispirarono ad esso in alcune loro composizioni, quali ad esempio Giovanni Gualberto Brunetti, Camillo De Nardis e Giovanni Paisiello. Johann Sebastian Bach nel suo mottetto Tilge, Höchster, meine Sünden (BWV 1083) utilizzò la musica dello Stabat Mater di Pergolesi con piccole modifiche di strumentazione e portando l'Amen finale nel modo maggiore e la adattò al testo del Salmo 51. Joseph Eybler, amico di Mozart e maestro di cappella a Vienna, sostituì alcuni duetti ed ampliò l'orchestra in un suo riadattamento.

Organico[modifica | modifica wikitesto]

Struttura musicale[modifica | modifica wikitesto]

È suddiviso in dodici numeri:

  1. Duetto Stabat Mater dolorosa
  2. Aria per soprano Cuius animam gementem
  3. Duetto O quam tristis et afflicta
  4. Aria per contralto Quae moerebat et dolebat
  5. Duetto Quis est homo, qui non fleret
  6. Aria per soprano Vidit suum dulcem natum
  7. Aria per contralto Eja, Mater, fons amoris
  8. Duetto Fac, ut ardeat cor meum
  9. Duetto Sancta Mater, istud agas
  10. Aria per contralto Fac, ut portem Christi mortem
  11. Duetto Inflammatus et accensus
  12. Duetto Quando corpus morietur

Discografia[modifica | modifica wikitesto]

Incisioni in studio[modifica | modifica wikitesto]

Anno Cast (Soprano, contralto) Direttore Etichetta
1959 Bruna Rizzoli, Claudia Carbi F. Molinari Pradelli Phlips
1966 Evelyn Lear, Christa Ludwig Lorin Maazel Philips
1972 Mirella Freni, Teresa Berganza Ettore Gracis Archiv Produktion
1985 Margaret Marshall, Lucia Valentini Terrani Claudio Abbado Deutsche Grammophon
1989 Emma Kirkby, James Bowman Christopher Hogwood Éditions de l'Oiseau-Lyre
1993 June Anderson, Cecilia Bartoli Charles Dutoit Decca Records
1994 Eva Mei, Marjana Lipovšek Nikolaus Harnoncourt Teldec
1999 Barbara Bonney, Andreas Scholl Christophe Rousset Decca Records
2006 Bettina Rubortone, Chiarastella Onorati Flavio Emilio Scogna Tactus
2011 Anna Jur'evna Netrebko, Marianna Pizzolato Antonio Pappano Deutsche Grammophon
2012 Valer Sabadus, Terry Wey Michael Hofstetter Oehms Classic
2021 Giulia Semenzato, Lucile Richardot Riccardo Minasi harmonia mundi

Registrazioni dal vivo[modifica | modifica wikitesto]

Anno Cast (Soprano, contralto) Direttore Registrazione
1968 Gundula Janowitz, Maureen Forrester Claudio Abbado Großes Festspielhaus
1979 Katia Ricciarelli, Lucia Valentini Terrani Claudio Abbado Abbazia di Ossiach
2007 Rachel Harnisch, Sara Mingardo Claudio Abbado Auditorium Teatro Manzoni Bologna
2014 Valer Sabadus, Philippe Jaroussky Christina Pluhar Ludwigsburger Schlossfestspiele

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN185771760 · LCCN (ENn80137608 · GND (DE300118481 · BNF (FRcb13916925m (data) · J9U (ENHE987007462119805171