Spurio Veturio Crasso Cicurino

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Spurio Veturio Crasso Cicurino
Tribuno consolare della Repubblica romana
Nome originaleSpurius Veturius Crassus Cicurinus
GensGens Veturia
Tribunato consolare417 a.C.

Spurio Veturio Crasso Cicurino (in latino: Spurius Veturius Crassus Cicurinus; ... – ...; fl. V secolo a.C.) è stato un militare e politico romano appartenente alla gens Veturia di antichissima origine.

Tribunato consolare[modifica | modifica wikitesto]

Nel 417 a.C. fu eletto tribuno consolare con Agrippa Menenio Lanato, Gaio Servilio Axilla e Publio Lucrezio Tricipitino[1].

L'anno, come il successivo, fu caratterizzato da rapporti esterni tranquilli, ed interni tesi a causa del ripresentarsi della questione agraria da parte dei tribuni della plebe.

Critica storica[modifica | modifica wikitesto]

A differenza di Diodoro[2], Tito Livio lo chiama Spurio Rutilio Crasso[3], ma sembra trattarsi chiaramente di un errore, dato che la gens Rutilia era plebea e non portava il cognomen Crasso.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Tito Livio, "Ab Urbe Condita", IV,4, 48.
  2. ^ (EN) Diodoro Siculo, Bibliotheca historica, Libro XIII, 7, 1, su perseus.tufts.edu. URL consultato il 7-8-2010.
  3. ^ Tito Livio, Ab urbe condita libri, Libro IV, XLVII, 7

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Fasti consulares Successore
Gaio Servilio Axilla e Marco Papirio Mugillano e
Lucio Sergio Fidenate
(417 a.C.)
con Agrippa Menenio Lanato, Gaio Servilio Axilla e Publio Lucrezio Tricipitino
Aulo Sempronio Atratino, Quinto Fabio Vibulano Ambusto
Marco Papirio Mugillano e Spurio Nauzio Rutilo