Sphenocephalus fissicaudus

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Sphenocephalus
Fossile di Sphenocephalus fissicaudus
Stato di conservazione
Fossile
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Actinopterygii
Superordine ? Paracanthopterygii
Genere Sphenocephalus
Specie S. fissicaudus

Sphenocephalus fissicaudus è un pesce osseo estinto, appartenente ai teleostei. Visse nel Cretaceo superiore (Campaniano, circa 80 - 75 milioni di anni fa) e i suoi resti fossili sono stati ritrovati in Europa (Inghilterra, Italia).

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Questo animale era lungo circa 8 - 20 centimetri, e possedeva un corpo relativamente compatto con una grande testa. In generale, l'aspetto richiamava quello dell'attuale Percopsis omiscomaycus dei Grandi Laghi nordamericani. Sphenocephalus era caratterizzato dallo spostamento anteriore delle pinne pelviche, che andavano a inserirsi al di sotto delle pinne pettorali. Questa condizione, tipica dei pesci ossei derivati, permette una maggiore manovrabilità. Rispetto a Percopsis, tuttavia, questo animale era meno specializzato per quanto riguarda le proporzioni craniche, e possedeva più spine mediali e più raggi nelle pinne pelviche.

Classificazione[modifica | modifica wikitesto]

I primi fossili di questo animale vennero scoperti in Inghilterra e vennero descritti da Louis Agassiz nel 1839. Sphenocephalus presenta caratteristiche miste e piuttosto basali, che si riscontrano in due grandi gruppi di pesci teleostei, i paracantotterigi e gli acantotterigi. A volte è stato considerato un membro basale e molto antico dei primi, altre volte è stato considerato un membro dei Perciformes tra gli acantotterigi.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • L. Agassiz. 1839. Recherches Sur Les Poissons Fossiles. Tome IV (livr. 13). Imprimerie de Petitpierre, Neuchatel 109-204
  • Patterson, C. 1964. "A review of Mesozoic acanthopterygian fishes, with special reference to those of the English chalk." Phil. Trans. Roy Soc. London 247(B):213-482.
  • Carroll, R. L. 1988. Vertebrate Paleontology and Evolution. New York: W. H. Freeman & Co.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]