Sostanza pura

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Il vapore e il liquido in figura sono due diversi stati della stessa sostanza pura: acqua

Una sostanza pura, indicata anche come sostanza chimica o semplicemente sostanza, è un sistema omogeneo di composizione definita e costante, caratterizzato da proprietà chimico-fisiche specifiche.[1]

Sostanze semplici, composte e miscele[modifica | modifica wikitesto]

Una sostanza costituita da atomi uguali (ovvero dallo stesso elemento chimico) è detta sostanza elementare o sostanza semplice[2] (ad esempio O2, O3, N2, H2), mentre è detta sostanza composta (o composto chimico) se è costituita da atomi di natura differente[2] (ad esempio H2O, CO2, H2SO4).[3]

Un insieme di più sostanze pure in proporzioni variabili è definito miscela. Una sostanza non è mai pura al 100% e contiene normalmente delle impurezze, talvolta in tracce o ultratracce, per cui nella maggior parte dei casi quelle che sembrano sostanze in realtà sono miscele con una quantità di impurità più o meno elevata.

Sostanze elementari e forme in cui si presentano[modifica | modifica wikitesto]

Le sostanze elementari possono presentarsi in diverse forme:

La stessa sostanza può esistere in diverse forme allotropiche: ad esempio il diamante e la grafite (che sono entrambe sostanze pure formate da carbonio) si presentano in strutture cristalline diverse; un altro esempio è dato dall'ossigeno diatomico (O2) e dall'ozono (O3), i quali sono entrambi costituiti da ossigeno, ma differiscono per la struttura molecolare.

Quantità di sostanza[modifica | modifica wikitesto]

L'unità di misura della quantità di sostanza nel SI è la mole.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) IUPAC Gold Book, "chemical substance", su goldbook.iupac.org.
  2. ^ a b Accademia Nazionale delle Scienze detta dei XL, "Atomi ed elementi"[collegamento interrotto]
  3. ^ Rolla, pp. 6-7.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Ivano Bertini, Claudio Luchinat, Fabrizio Mani, Chimica, CEA.
  • Luigi Rolla, Chimica e mineralogia. Per le Scuole superiori, 29ª ed., Dante Alighieri, 1988.

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