Raffaele La Capria

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Raffaele La Capria nel 1995
Premio Strega 1961
Premio Napoli 1986
Premio Campiello 2001

Raffaele La Capria (Napoli, 3 ottobre 1922[1]Roma, 26 giugno 2022[2]) è stato uno scrittore, sceneggiatore e traduttore italiano.

Autore di Ferito a morte, si è imposto come una delle voci più significative della letteratura italiana del secondo Novecento.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

La Capria a Galassia Gutenberg (2008)

Dopo essersi laureato in giurisprudenza all'Università degli Studi di Napoli Federico II nel 1947 e dopo aver soggiornato in Francia, Inghilterra e Stati Uniti, nel 1950 si trasferì a Roma[3]. Nel 1957 frequentò ad Harvard l'International Seminar of Literature.

Collaborò alle pagine culturali del Corriere della Sera. Dal 1990 fu condirettore della rivista letteraria Nuovi Argomenti[4]. Fu autore di radiodrammi per la Rai, nonché co-sceneggiatore di molti film di Francesco Rosi, tra i quali Le mani sulla città (1963) e Uomini contro (1970); inoltre collaborò con Lina Wertmüller alla sceneggiatura del film Ferdinando e Carolina.

Nel 1961 vinse il Premio Strega per Ferito a morte. Nel settembre del 2001 ricevette il Premio Campiello alla carriera[5] e nel 2002 gli viene assegnato il Premio Chiara, sempre alla carriera.[6] Nel 2005 vinse il Premio Viareggio per la raccolta L'estro quotidiano. Nel 2011 gli è stato assegnato il premio Alabarda d'oro alla carriera per la letteratura; nel 2012 il Premio Brancati.[7]

Nel 1966 sposò l'attrice Ilaria Occhini, morta nel 2019, da cui ebbe la figlia Alexandra.

A lui è parzialmente ispirato il personaggio Jep Gambardella del film La grande bellezza di Paolo Sorrentino.[8]

È morto a Roma il 26 giugno 2022, all'età di 99 anni.[9]

Produzione letteraria[modifica | modifica wikitesto]

La Capria pubblicò oltre venti libri, esordendo nel 1952 con il romanzo Un giorno d'impazienza.

Nel 1959 fu autore del radiodramma "Il Topo"[10], realizzato dalla Compagnia di Prosa di Firenze della RAI con la regia di Umberto Benedetto.

Il suo secondo libro, Ferito a morte, il suo romanzo più noto, uscì quasi dieci anni dopo, nel 1961, e vinse il Premio Strega.

Nel 1982 raccolse nel volume Tre romanzi di una giornata, tre pubblicazioni: Un giorno d'impazienza, Ferito a morte e Amore e psiche (1973)

Pubblicò anche raccolte di racconti come La neve del Vesuvio, Fiori giapponesi (1979), il racconto Colapesce (1997) e si dedicò molto alla saggistica scivendo, tra gli altri, False partenze (1964), Il sentimento della letteratura (1997) e un'autobiografia, Cinquant'anni di false partenze (2002). Altri suoi scritti (come le raccolte La mosca nella bottiglia, Lo stile dell'anatra e La bellezza di Roma) sono di tipo civile. Nel 2003 le opere di Raffaele La Capria sono state pubblicate in un volume della collana "I Meridiani", a cura di Silvio Perrella; una nuova edizione riveduta e aggiornata, in due volumi, è stata pubblicata nel 2015.

La Capria tradusse opere per il teatro di autori come Jean-Paul Sartre, Jean Cocteau, T. S. Eliot, George Orwell. Curò o introdusse edizioni di opere di Ignazio Silone, Giosetta Fioroni, Giuseppe Patroni Griffi, Antonio Ghirelli, Furio Sampoli, Randall Morgan, Damiano Damiani, Eduardo De Filippo, Ruggero Guarini, Sandro Veronesi, Stendhal, Predrag Matvejević e Stefano Di Michele.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Romanzi[modifica | modifica wikitesto]

Raccolte[modifica | modifica wikitesto]

  • Tre romanzi di una giornata, Torino, Einaudi, 1982. ISBN 88-06-05383-3. [contiene: Un giorno d'impazienza; Ferito a morte; Amore e psiche]
  • Opere, a cura e con un saggio introduttivo di Silvio Perrella, Milano, A. Mondadori, 2003. ISBN 88-04-51361-6. [contiene False partenze (scelta) - Tre romanzi di una giornata; Colapesce; Fiori giapponesi; La neve del Vesuvio; L'armonia perduta; Capri e non più Capri (scelta); Ultimi viaggi nell'Italia perduta (scelta); L'occhio di Napoli (scelta); Letteratura e salti mortali; Il sentimento della letteratura; La mosca nella bottiglia; Lo stile dell'anatra]; nuova ed. rivista e accresciuta in due tomi, Milano, A. Mondadori, 2014. ISBN 978-88-04-63730-1. [Contiene: False partenze; Il mito della bella giornata; Roma; Altre false partenze; I ritorni a Napoli; Fiori giapponesi; Letteratura, senso comune e passione civile; L'amorosa inchiesta; Esercizi superficiali; Me visto da lui stesso]
  • Amori, Lecce, Manni, 2008. ISBN 978-88-8176-991-9. [brani tratti da Un giorno d'impazienza; Ferito a morte; Amore e psiche; Fiori giapponesi; Lo stile dell'anatra]
  • La lezione del canarino, Milano, Il Sole 24 Ore, 2012. [contiene: Il peccato originale; La farfalla; La civettina; Il gufo reale; Il ciuchino; Una visita allo zoo; Il gabbiano; Il granchio; Il polpo; Gli avvoltoi; Cartoni animati; Il gatto; Lo scoiattolo; La bassotta; L'ultima passeggiata con Guappo; Caro Guappo; Il pavone; La lezione del canarino]
  • Napoli, Milano, Oscar Mondadori, 2009. ISBN 978-88-04-58525-1. [contiene L'armonia perduta; L'occhio di Napoli; Napolitan graffiti]
  • La nostalgia della bellezza, Milano, Pagine d'arte, 2011. ISBN 978-88-96529-20-1. [Brani scelti da La mosca nella bottiglia]

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Sceneggiatore[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'Oro ai Benemeriti della Cultura e dell'Arte - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Raffaele La Capria, funerali a Roma: tre generazioni di scrittori per l'ultimo saluto, in Il Mattino, 28 giugno 2022.
  2. ^ Stefano Biolchini e Marco Onnembo, Addio a Raffaele La Capria, lo scrittore aveva 99 anni, su Il Sole 24 ORE, 27 giugno 2022. URL consultato il 27 giugno 2022.
  3. ^ Silvio Perrella, Cronologia. In: Raffaele La Capria, Opere; a cura e con un saggio introduttivo di Silvio Perrella, Coll. I Meridiani, A. Mondadori, 2003, pp. XLIX-XC, ISBN 88-04-51361-6
  4. ^ Nuovi Argomenti, La storia della rivista
  5. ^ Premio Speciale della Giuria dei Letterati, su premiocampiello.org. URL consultato il 6 maggio 2019.
  6. ^ Albo d'oro Premio Chiara alla carriera, su premiochiara.it. URL consultato il 4 maggio 2019.
  7. ^ Albo d'oro premio Brancati, su comune.zafferana-etnea.ct.it. URL consultato il 14 ottobre 2019 (archiviato dall'url originale il 30 aprile 2019).
  8. ^ Fulvia Caprara, Raffaele La Capria “Jep Gambardella?, in La Stampa, 15 gennaio 2014.
  9. ^ ANTONIO CARIOTI, Morto Raffaele La Capria, lo scrittore che aveva Napoli nell'anima, su Corriere della Sera, 27 giugno 2022. URL consultato il 27 giugno 2022.
  10. ^ RaiplaySoundRaiplaySound
  11. ^ 1961, Raffaele La Capria, su premiostrega.it. URL consultato il 15 aprile 2019 (archiviato dall'url originale il 23 settembre 2021).
  12. ^ Premio Campiello, opere premiate nelle precedenti edizioni, su premiocampiello.org. URL consultato il 24 febbraio 2019.
  13. ^ Premio Napoli di Narrativa 1954-2002, su premionapoli.it. URL consultato il 16 febbraio 2019.
  14. ^ premio Rhegium Julii, su circolorhegiumjulii.wordpress.com. URL consultato il 3 novembre 2018.
  15. ^ Premio letterario Viareggio-Rèpaci, su premioletterarioviareggiorepaci.it. URL consultato il 9 agosto 2019 (archiviato dall'url originale il 19 luglio 2014).
  16. ^ Scheda del racconto

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giorgio Bàrberi Squarotti, La Capria in Poesia e narrativa del secondo Novecento, Mursia, 1961
  • Massimo Grillandi, Letteratura italiana, vol. VI: I contemporanei, Milano: Marzorati, 1974
  • Enzo Golino, La patria napoletana, in Paragone, XXXVII, 438, 1986
  • Donatella Brugnolo, La narrativa di Raffaele La Capria, in «Studi novecenteschi», XVIII, 42, 1991, pp. 255–313
  • Goffredo Fofi, Il romanzo involontario di Raffaele La Capria, Liguori, 1996
  • Paolo Grossi (a cura di), Raffaele La Capria. Letteratura, senso comune e passione civile, Liguori, 2002
  • Luigi D'Alesio, Raffaele La Capria e la «bella giornata» di Napoli, Seneca, 2009
  • Paolo Di Paolo, Raffaele La Capria. Risalire il vento, Liaison, 2010
  • Chiara Gamberale intervista Raffaele La Capria, regia Pierluigi De Pasquale, Corriere della Sera, 2011 (DVD)

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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