Odessa

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Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Odessa (disambigua).
Odessa
hromada
(UK) Одеса
(RU) Одесса
Odessa – Stemma
Odessa – Bandiera
Odessa – Veduta
Odessa – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Ucraina Ucraina
Oblast' Odessa
DistrettoOdessa
Amministrazione
SindacoHennadyj Truchanov
Territorio
Coordinate46°29′N 30°44′E / 46.483333°N 30.733333°E46.483333; 30.733333 (Odessa)
Altitudine40 m s.l.m.
Superficie162,42 km²
Abitanti1 017 699 (2020)
Densità6 265,85 ab./km²
Altre informazioni
Cod. postale65000–65480
Prefisso+ 380 (0)482
Fuso orarioUTC+2
TargaBH e НН / 16
Nome abitantiodessiti[1]
Cartografia
Mappa di localizzazione: Ucraina
Odessa
Odessa
Sito istituzionale

Odessa (AFI: /oˈdessa/ o /oˈdɛssa/[2][3]; in ucraino Одеса?, Odesa; in russo Одесса?; in yiddish אדעס?, Adés)[4] è una città dell'Ucraina meridionale sul mar Nero, capoluogo dell'oblast' omonima e del distretto omonimo.

La città contava, al 2020, circa un milione di abitanti ed era pertanto la quarta città più popolosa dell'Ucraina dopo la capitale Kiev, Charkiv e Dnipro. Principale porto del paese, Odessa è anche una meta turistica e un centro termale.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Odessa è situata su di un gruppo di rilievi collinari che si affacciano sul mar Nero, a 31 chilometri a nord dall'estuario del fiume Dnestr e a 445 chilometri a sud di Kiev. Il clima della città è di tipo temperato secco. La temperatura media varia tra i -2 °C del mese di gennaio e i +22 °C che si registrano a luglio. Le precipitazioni medie annue sono di soli 350 millimetri.

Clima[modifica | modifica wikitesto]

Odessa
(1991-2020)
Fonte:[5]
Mesi Stagioni Anno
Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic InvPriEst Aut
T. max. media (°C) 2,33,47,713,620,325,127,927,721,815,39,14,23,313,926,915,414,9
T. media (°C) −0,40,44,310,016,220,823,423,117,812,06,31,50,510,222,412,011,3
T. min. media (°C) −2,7−2,11,66,912,616,919,118,914,08,93,9−0,8−1,97,018,38,98,1
T. max. assoluta (°C) 15,1
(2005)
19,2
(2016)
24,1
(1947)
29,4
(2012)
33,2
(2007)
37,2
(1963)
39,3
(2007)
38,0
(2010)
35,4
(2018)
30,5
(1928)
26,0
(1926)
16,9
(2015)
19,233,239,335,439,3
T. min. assoluta (°C) −26,2
(1940)
−28,0
(1929)
−16,0
(1929)
−5,9
(1923)
0,3
(1965)
5,2
(1913)
7,5
(1908)
7,9
(1922)
−0,8
(1906)
−13,3
(1920)
−14,6
(1920)
−19,6
(1895)
−28,0−16,05,2−14,6−28,0
Nuvolosità (okta al giorno) 7,57,06,86,45,85,74,94,45,26,17,67,97,56,35,06,36,3
Precipitazioni (mm) 433535283947454044373938116102132120470
Giorni di pioggia 9710111213108910131026333132122
Nevicate (cm) 22100000000151006
Giorni di neve 111060,40,00,00,00,00,00,24,09,030,06,40,04,240,6
Giorni di nebbia 66653110,32,03,05,06,018,014,02,310,044,3
Umidità relativa media (%) 83817874717066657277828482,774,3677775,3
Vento (direzione-m/s) N
3,7
N
3,8
N
3,7
S
3,3
S
2,9
S
2,7
NW
2,5
NW
2,5
NW
2,7
N
3,2
W
3,6
N
3,5
3,73,32,63,23,2

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La regione di Odessa, già abitata in antichità dagli Sciti, divenne luogo di fondazione di due colonie greche, Tyras e Olbia Pontica. Il nome della città deriva da Odessos, un'altra colonia greca che, in passato, si riteneva fiorita sullo stesso territorio, ma la cui ubicazione, invece, era nell'attuale Bulgaria, presso l'odierna città di Varna.

Terra attraversata dai popoli migratori a partire dal III secolo d.C., temporaneamente sotto l'influenza polacca e lituana, dopo la grande invasione del 1241 divenne possesso dei tatari, che vi eressero l'insediamento di Hacıbey. Nel 1529 la zona venne invasa dagli ottomani, sotto cui rimase fino alla guerra russo-turca degli anni 1787-1791.

Fondazione[modifica | modifica wikitesto]

Via Richelieu - Cartolina del XIX secolo

La città di Odessa venne fondata ufficialmente nel 1794 dall'Impero russo nel territorio perso dall'Impero ottomano nel 1792. La fortezza turca di Yeni Dünya divenne il principale porto russo sul Mar Nero con il nome di Odessa (Одесса). La città crebbe velocemente sotto il governatorato del Duca di Richelieu negli anni 1803-1814. Nel 1819 Odessa divenne un porto franco e tale rimase fino al 1879. In questo lungo arco di tempo la città si affermò come importante centro di scambi commerciali e zona di transito tra Europa e Asia, di carattere squisitamente cosmopolita. Durante la guerra di Crimea (1853-1856), la città venne pesantemente bombardata dalla marina inglese e francese. In seguito, riprese nuovamente a crescere e svilupparsi, in quanto principale porto russo per l'esportazione dei cereali. Nel 1866 venne collegata da una linea ferroviaria a Kiev e Charkiv in Ucraina ed a Iași in Romania; nel 1880 venne inaugurata la stazione di Odessa centrale.

Monumento a Pushkin, Odessa, Department of Image Collections, National Gallery of Art Library, Washington, DC
Centro storico - Cartolina del XIX secolo
La biblioteca tra il 1890 e il 1900

Nel 1905 la città fu teatro della rivolta operaia sostenuta dall'equipaggio della corazzata Potëmkin e dalla rivista leninista Iskra. La repressione, operata dall'esercito e dalla cavalleria cosacca ed immortalata dal celebre film La corazzata Potëmkin causò centinaia di morti. Nell'ottobre dello stesso anno la città fu sconvolta da un violentissimo pogrom contro la locale comunità ebraica. Le vittime stimate andarono da un minimo di 300 ad un massimo di 1 000, mentre i feriti furono oltre 5 000. Impressionanti furono poi i danni frutto delle distruzioni e dei saccheggi, che ammontarono complessivamente a 3,75 milioni di rubli dell'epoca. Complessivamente 1 400 attività commerciali furono distrutte, mentre 3 000 famiglie persero tutto. Questo fatto spinse parte degli ebrei odessiti a lasciare la città negli anni successivi e ad emigrare alla volta degli Stati Uniti d'America e dell'Europa occidentale.

Nell'ottobre 1917, in seguito alla Rivoluzione russa, Odessa venne occupata dalle milizie fedeli alla Repubblica Popolare Ucraina di Symon Petljura. Tre mesi più tardi un'insurrezione bolscevica rovesciò il comitato ucraino e proclamò il soviet; tuttavia, nel marzo successivo la città venne occupata dall'esercito austroungarico. Al termine della prima guerra mondiale, con la smobilitazione delle truppe austriache, il governo cittadino invocò l'intervento delle potenze alleate per contrastare gli operai bolscevichi. Così, dopo un bombardamento navale ad opera di una squadra francese, Odessa fu occupata da un contingente di truppe francesi, serbe, polacche e greche. Nel luglio 1919 le truppe alleate evacuarono la città, che cadde così nelle mani dei bolscevichi. Questi ultimi vennero a loro volta sconfitti dall'Armata Bianca del generale Anton Denikin, che fece di Odessa una delle sue piazzeforti. Nel maggio 1920 la città fu definitivamente conquistata dall'Armata Rossa.

Odessa nella seconda guerra mondiale[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Massacro d'Odessa, Ghetto d'Odessa e Offensiva di Odessa.

Durante la seconda guerra mondiale, nell'agosto 1941, Odessa fu occupata dall'esercito romeno, affiancato da truppe tedesche. Il generale Nicolae Macici, comandante del Secondo Corpo d'Armata romeno, in complicità con Gheorghe Alexianu, governatore romeno di Transnistria e della città di Odessa (nominato dal generale Ion Antonescu, dittatore della Romania negli anni 1940-1944) ordinò, come rappresaglia a seguito di un attentato terroristico, il massacro di 5 000 civili (la maggior parte dei quali ebrei), tutti trucidati nella notte del 22 ottobre 1941.[6][7]. Nei due giorni successivi altri 20 000-30 000 uomini, donne, vecchi e bambini furono massacrati. Ai circa 35 000 ebrei rimasti a Odessa fu ordinato di trasferirsi all'interno di un ghetto situato nel sobborgo di Slobodka, dove furono anch'essi uccisi o deportati.[8]

Al 10 aprile 1944, giorno in cui la città fu liberata dall'Armata Rossa, restavano a Odessa solamente 703 ebrei vivi[9]. Complessivamente 115 000 ebrei e 15 000 rom furono massacrati nella regione delle Transnistria, tra di essi la quasi totalità degli 80 000 ebrei presenti a Odessa al momento dell'occupazione nazista.[10]

Il processo ai criminali di guerra[modifica | modifica wikitesto]

Il processo che riguardava anche i crimini perpetrati ad Odessa, Dalnic, Ovidiopol[11][12] e Bogdanovka (45 000 ebrei)[13][14][15][16][17] tra il 23 ed il 24 ottobre 1941 fu il primo effettuato presso il Tribunale del popolo di Bucarest. Alla sua conclusione, il 22 maggio 1945, il generale Nicolae Macici, il maresciallo Ion Antonescu, il professor Gheorghe Alexianu, governatore romeno della Transnistria e di Odessa, Mihai Antonescu, vice-primo ministro e ministro degli esteri e il generale "Piky" Vasiliu, comandante della gendarmeria, vennero giudicati tutti colpevoli per i massacri e condannati a morte.

Il secondo dopoguerra[modifica | modifica wikitesto]

Nel secondo dopoguerra Odessa fu ricostruita e riprese a svilupparsi velocemente ma senza più recuperare il ruolo centrale avuto in precedenza. La maggior parte degli ebrei della città emigrò in Israele e negli Stati Uniti tra gli anni '70 e '90. Dopo la caduta del Muro di Berlino e la dissoluzione dell'URSS, Odessa divenne parte dell'Ucraina nel 1991.

Nel 2014, con lo scoppio delle proteste filorusse in Ucraina, Odessa fu teatro di una serie di sanguinosi scontri tra i sostenitori di Euromaidan e quelli filorussi. La violenza raggiunse il suo apice il 2 maggio, quando quarantadue manifestanti filorussi furono arsi vivi nell'incendio della Casa dei sindacati di Odessa dopo uno scambio di bottiglie incendiarie con i loro avversari.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Città eroina - nastrino per uniforme ordinaria
— 8 maggio 1965
Ordine di Lenin - nastrino per uniforme ordinaria
— 8 maggio 1965

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Il centro storico della città è stato iscritto nel 2023 con procedura d'urgenza nella lista dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO.

Monumenti civili[modifica | modifica wikitesto]

Aree naturali[modifica | modifica wikitesto]

Società[modifica | modifica wikitesto]

Uno studio dell'International Republican Institute del 2015 ha rilevato che il 68% della popolazione di Odessa era ucraina ed il 23% russa[22]. Nonostante queste cifre, sempre nel 2015 è stata condotta un'indagine che ha appurato che il 78% degli abitanti della città tra le mura domestiche parlassero russo mentre solo il 6% parlava ucraino.[22] Tuttavia, negli ultimi anni la lingua ucraina ha acquisito maggiore importanza come prima lingua parlata a casa ed è cresciuta di almeno 5 volte passando dal 6% del 2015 al 29% del 2021.[23][24]

La città e la sua oblast' sono anche sede di altre minoranze etniche figlie delle migrazioni che interessarono il territorio nel XIX secolo. Tra i gruppi principali spiccano albanesi, armeni, azeri, bulgari, ebrei, georgiani, greci, polacchi, romeni, tatari di Crimea e turchi. La comunità ebraica locale, un tempo numerosa e florida (tanto che negli anni '30 gli ebrei erano il primo gruppo etnico della città), è stata sterminata durante l'Olocausto. Parte dei sopravvissuti è emigrata poi negli Stati Uniti ed in Israele a partire dagli anni settanta.

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Etnie[modifica | modifica wikitesto]

Popolazione di Odessa per gruppo etnico 1897–2001
Gruppo
etnico
1897[25] 1926[26] 1939[27] 1989[28] 2001[29]
Numero % Numero % Numero % Numero %
Ucraini 37 925 9,39% 73 453 17,59% 178 878 29,60% 48,9% 622 900 61,6%
Russi 198 233 49,09% 162 789 39,97% 186 610 30,88% 39,4% 292 000 29,0%
Bulgari 600 0,15% 1 186 0,28% 4 967 0,82% 1,5% 13 300 1,3%
Ebrei 124 511 30,83% 153 243 36,69% 200 961 33,26% 5,9% 12 400 1,2%
Moldavi 488 0,12% 1 048 0,25% 2 573 0,43% 1,0% 7 600 0,7%
Bielorussi 1 267 0,31% 2 501 0,60% - - 1,1% 6 400 0,6%
Armeni 1 401 0,35% 1 843 0,44% 2 298 0,38% 0,4% 4 400 0,4%
Polacchi 17 395 4,31% 10 021 2,40% 8 829 1,46% 0,5% 2 100 0,2%
Tedeschi 10 248 2,54% 5 522 1,32% 8 424 1,39% - - - -
Greci 5 086 1,26% 1 377 0,33%
Tatari 1 437 0,36% 496 0,12%
Francesi 1 137 0,28% 78 0,02%
Italiani 717 0,18% 159 0,04%
Totale 403 815 100% 403 815 100% 601 651 100% 1 115 371 100% 1 029 049 100%

Italiani di Odessa[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Italiani di Odessa.
La scalinata Potëmkin

La città di Odessa ha una storia strettamente legata all'Italia. Infatti, gli italiani sono menzionati nel Duecento per la prima volta, quando sul territorio della città odierna fu ubicato l'ancoraggio delle navi della Repubblica di Genova. La nuova affluenza degli italiani nel Sud dell'Ucraina crebbe particolarmente con la fondazione di Odessa.

All'inizio del XIX secolo la colonia italiana era composta in primo luogo da commercianti, marinai e militari in servizio nell'Armata russa.

L'architetto italiano Francesco Boffo (1790-1867) fu capo architetto del comune di Odessa per oltre 40 anni, contribuendo alla trasformazione di Odessa in un vero museo a cielo aperto dell'architettura neoclassica e neorinascimentale italiana, rivaleggiando con San Pietroburgo nel nord dell'Impero russo. La sua opera più famosa è la scalinata Potëmkin, oltre a circa 30 palazzi ed edifici pubblici.

Religione[modifica | modifica wikitesto]

Il passato multietnico di Odessa ha contribuito a creare un panorama confessionale particolarmente frammentato. Ciascuna comunità ha poi costruito un proprio luogo di culto (a volte anche più di uno) conferendo così al paesaggio urbano odessita delle caratteristiche uniche. Nel centro della città sorgono la cattedrale ortodossa della Trasfigurazione, la cattedrale cattolica dell'Assunzione, la cattedrale greco-ortodossa della Trinità, la cattedrale luterana di San Paolo, il monastero di Sant'Elia, la chiesa evangelica presbiteriana, la chiesa cattolica di San Pietro, la sinagoga centrale, la sinagoga Brodskij e la moschea Al Salam.

La città è sede della diocesi cattolica di Odessa-Sinferopoli suffraganea dell'arcidiocesi di Leopoli, e dell'esarcato arcivescovile di Odessa della chiesa greco-cattolica ucraina.

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Eventi[modifica | modifica wikitesto]

Dal 2010 la città ospita il Festival internazionale del cinema di Odessa.

Istruzione[modifica | modifica wikitesto]

Musei[modifica | modifica wikitesto]

Museo d'arte di Odessa

Università[modifica | modifica wikitesto]

La città è sede dell'Università di Odessa, fondata dallo zar Alessandro II di Russia nel 1865. Altri importanti atenei presenti sono l'Università Nazionale di Medicina di Odessa, l'Università Nazionale di Economia di Odessa, l'Accademia navale di Odessa ed il Politecnico di Odessa.

Teatri[modifica | modifica wikitesto]

Economia[modifica | modifica wikitesto]

La città possiede numerose industrie concentrate principalmente nei settori navale, chimico, metallurgico, agroalimentare e del raffinamento del petrolio. Odessa è anche una base navale e un importante porto di attracco.

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Strade[modifica | modifica wikitesto]

Odessa è il principale snodo stradale del sud-ovest dell'Ucraina. Dalla città dipartono le autostrade M14, che la unisce ai porti di Mykolaïv, Cherson e Mariupol', M05 per Kiev, M16 per la frontiera con la Moldavia, per Ismail (Bessarabia) e Reni, M27 per Čornomors'k ed M28 per Južne.

Dalla città partono numerose linee di autobus per le altre città dell'Ucraina e dell'Europa centro-orientale e balcanica.

Ferrovie[modifica | modifica wikitesto]

La città è il principale terminal ferroviario della regione e dispone di numerose stazioni ferroviarie, la principale delle quali è quella di Odessa centrale. Dai suoi binari partono treni per le principali città dell'Ucraina e dell'Europa centro-orientale.

Trasporto pubblico[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1880 a Odessa venne inaugurato il primo servizio di omnibus, gestito da una compagnia belga e l'anno successivo nacque la rete tranviaria di Odessa, la prima dell'Impero russo a vapore. La città è dotata di linee di filobus, autobus e di taxi collettivo, conosciute come maršrutka. La funicolare di Odessa, aperta nel 1902, corre parallelamente alla scalinata Potëmkin e unisce il centro alla zona portuale.

Porti[modifica | modifica wikitesto]

Il porto di Odessa è il più grande porto marittimo dell'Ucraina e uno dei più importanti del bacino del mar Nero. Lo scalo dispone anche degli hub di Čornomors'k (a sud) e Južne (a nord-est). In seguito all'annessione della Crimea alla Russia del 2014 Odessa ospita il quartier generale della marina militare ucraina.

Aeroporti[modifica | modifica wikitesto]

L'aeroporto Internazionale di Odessa è situato a 7 km a sud-ovest dal centro della città.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Gemellaggi[modifica | modifica wikitesto]

Odessa è gemellata ufficialmente con[30]:

Odessa ha inoltre rapporti d'amicizia con[35]:

Sport[modifica | modifica wikitesto]

Calcio[modifica | modifica wikitesto]

La squadra principale della città è il Čornomorec', squadra che disputa la Prem"jer-liha, il massimo campionato di calcio ucraino. Gioca le sue partite interne nello stadio Čornomorec', un moderno impianto costruito nel 1935 ed interamente rifatto nel 2008 che vanta una capienza di oltre 34 000 spettatori.

Tennis[modifica | modifica wikitesto]

A Odessa è nata la più forte tennista ucraina della storia, Elina Svitolina: l'11 settembre 2017 ha raggiunto la terza posizione del mondo, la sua migliore posizione nella classifica WTA[senza fonte].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ odessita: significato e definizione - Dizionari, su dizionari.repubblica.it. URL consultato il 13 aprile 2021.
  2. ^ Bruno Migliorini et al., Scheda sul lemma "Odessa", in Dizionario d'ortografia e di pronunzia, Rai Eri, 2010, ISBN 978-88-397-1478-7.
  3. ^ Luciano Canepari, Odessa, in Il DiPI: dizionario di pronuncia italiana, Bologna, Zanichelli, 2009, ISBN 978-88-08-10511-0.
  4. ^ Yiddishland, su yivo.org.
  5. ^ (RU) Погода и климат
  6. ^ Rotaru, J., Burcin, O., Zodian, V., Moise, L., Mareşalul Antonescu la Odesa, Editura Paideia, 1999
  7. ^ Giurescu, C., România în al doilea război mondial
  8. ^ "Odessa", United States Holocaust Memorial Museum.
  9. ^ (FR) Raul Hilberg, la destruction des Juifs d'Europe, Tome 1, Foliohistoire, 2006, p. 678
  10. ^ Mariana Hausleitner (ed.), Rumänien und der Holocaust. Zu den Massenverbrechen in Transnistrien 1941–1944, Berlin: Metropol, 2001.
  11. ^ Черкасов, А. А.: Оккупация Одессы. Год 1941, Очерки — 1-е. — Одесса: — 270 с ил. с. — (Большая литературно-художественная серия «Вся Одесса» Выпуск 18), 2007, ISBN 966-344-144-5.
  12. ^ United States Holocaust Memorial Museum: Holocaust History - Odesa, http://www.ushmm.org/wlc/en/index.php?ModuleId=10005476, consultato in data: 21.02.2012
  13. ^ ***: Bogdanovka publ.: Yad Vashem,[1] consultato in data: 12-08-2012
  14. ^ United States Holocaust Memorial Museum: Holocaust History - Odesa, Op. cit.
  15. ^ Kellerhoff, Sven F.: Der vergessene Holocaust, Die Welt, 30.08.2006, [2], consultato in data=21-02-2012
  16. ^ Deletant, Dennis,: Hitler's Forgotten Ally: Ion Antonescu and His Regime, Romania 1940–1944, pp. 171-3, Basingstoke, Palgrave Macmillan, 2006, ISBN 9781403993410.
  17. ^ Gilbert, Martin: The Holocaust, pp. 217-218, ed. Holt, Rinehart and Winston, N.-Y., 1986, ISBN 0-8050-0348-7 "On January 12 the deportations from the Slobodka ‘ghetto’ began. Within six weeks, a total of 19,582 Odesa Jews, the majority women, children and old people, had been taken by rail in sealed trucks to Berezovka (...) Within a year and a half, almost none of these 19,582 deportees were alive". Gilbert, op. cit. p. 289
  18. ^ Si veda il volume L'armata a cavallo e altri racconti, di Isaak Babel', traduzioni di Franco Lucentini, Gianlorenzo Pacini e Renato Poggioli, Einaudi, 1969 [1958]
  19. ^ (UK) Olena Anamovilijivna Bačinska, Одеські катакомби, su Енциклопедія історії України:. URL consultato il 27 marzo 2022.
  20. ^ (UK) Одеські катакомби, su Location4film.com.ua. URL consultato il 27 marzo 2022 (archiviato dall'url originale il 27 marzo 2022)./(EN) Odessa Catacombs, su Location4film.com.ua. URL consultato il 27 marzo 2022 (archiviato dall'url originale il 27 marzo 2022).
  21. ^ Stefania Lombardi, Odessa e le sue misteriose catacombe, su Fanpage.it. URL consultato il 26 marzo 2022.
  22. ^ a b "Ukrainian Municipal Survey, March 2–20, 2015"
  23. ^ Seventh Ukrainian Municipal Survey, May 12–June 3, 2021 (PDF), in IRI.
  24. ^ Ukrainian Municipal Survey, March 2–20, 2015 (PDF), in IRI.
  25. ^ (RU) Демоскоп Weekly – Приложение. Справочник статистических показателей., in demoscope.ru.
  26. ^ (RU) Данные Всесоюзной переписи населения 1926 года по регионам республик СССР, su demoscope.ru. URL consultato il 22 maggio 2014.
  27. ^ Всесоюзная перепись населения 1939 года. Национальный состав населения районов, городов и крупных сел союзных республик СССР, su demoscope.ru. URL consultato il 15 aprile 2015.
  28. ^ Censimento ucraino del 1989
  29. ^ Всеукраїнський перепис населення 2001 - English version - Results - General results of the census - National composition of population - Odesa region, in ukrcensus.gov.ua.
  30. ^ МІСТА-ПОБРАТИМИ, su omr.gov.ua. URL consultato il 25 giugno 2021 (archiviato dall'url originale il 1º aprile 2019).
  31. ^ Comune di Chisinau: gemellaggi, su chisinau.md. URL consultato il 18 agosto 2010 (archiviato dall'url originale l'8 ottobre 2010).
  32. ^ città gemellate dal sito di Costanza, su primaria-constanta.ro. URL consultato il 25 luglio 2010 (archiviato dall'url originale il 25 luglio 2010).
  33. ^ Accordi e gemellaggi, ordine cronologico (DOC), su comune.genova.it.
  34. ^ Gradovi prijatelji, su split.hr.
  35. ^ МІСТА-ПАРТНЕРИ, su omr.gov.ua. URL consultato il 25 giugno 2021 (archiviato dall'url originale il 1º aprile 2019).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Marija Michailova, Architetti italiani e ticinesi a Odessa nella prima meta dell’Ottocento // La cultura architettonica italiana in Russia da Caterina II a Alessandro I, A cura di Piervaleriano Angelini, Nicola Navone, Letizia Tedeschi. - Mendrisio, Academy Press, 2008. - ISBN 8887624399, 9788887624397 - pp. 207-218.
  • Charles King, Odessa: splendore e tragedia di una città di sogno, Torino, Einaudi, 2013.

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