Musa al-Kazim

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Abū Ibrāhīm Mūsā b. Jaʿfar b. Muhammad al-Kāẓim'

Abū Ibrāhīm Mūsā b. Jaʿfar b. Muhammad al-Kāẓim' (Arabo ﻣﻮسى ﺑﻦ ﺟﻌﻔﺮ ﺍﻟﻜﺎﻇﻢ; al-Abwāʾ, 6 novembre 745Baghdad, 1º settembre 799) è stato il settimo imam sciita duodecimano.[1].

Moschea al-Kazimiyya

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque ad al-Abwāʾ[2] il 6 novembre 745 da Jaʿfar al-Ṣādiq e da Hamīda al-Barbariyya, una donna di origine berbera. È sepolto nella Moschea al-Kazimiyya a Kāẓimayn (Baghdad). Il suo imamato durò 34 anni.

Il suo laqab al-Kāzim deriva dalla parola araba che significa "il Taciturno".

Sposò Umm al-Banīn Najma (una schiava, poi affrancata, e da ella ebbe il figlio ʿAlī al-Riḍā che gli succedette come ottavo Imam dell'Ahl al-Bayt), oltre a Fāṭima al-Maʿṣūma, Ḥājar Khātūn, Hamza, Ṣāliḥ, Aḥmad, Muḥammad e Ibrāhīm.[3]

Mūsā al-Kāẓim venne alla luce nel periodo di lotte che contrapposero il Califfato omayyade e gli Abbasidi. Come suo padre, fu assassinato dagli Abbasidi.

La Festività dell'Imam Musa al-Kazim celebra la sua vita e la sua morte.

Alcuni sciiti (gli ismailiti) credono che il figlio più anziano dell'Imam Jaʿfar, ossia Isma'il ibn Ja'far sia stato il vero successore del comune padre. Essi credono che Ismāʿīl sia entrato in occultamento (ghayba) per volontà di Jaʿfar al-Ṣādiq, per motivi rimasti nascosti ai più. I Duodecimani credono invece che Ismāʿīl sia morto prima del padre e che questi sia perciò stato costretto a designare proprio Mūsā.

Morte[modifica | modifica wikitesto]

Nel 795, Hārūn al-Rashīd imprigionò Mūsā al-Kāẓim. Quattro anni più tardi il Califfo ordinò a Sindī ibn Shahīq di avvelenare Mūsā. Il corpo di Mūsā al-Kāẓim oggi riposa all'interno della Moschea al-Kāẓimiyya a Kazimayn (Iraq).

Citazioni[modifica | modifica wikitesto]

"La miglior generosità è soccorrere l'oppresso".
"Il mondo è leggero e splendido come un serpente ma vi è nascosto dentro un veleno mortale".

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ A Brief History of The Fourteen Infallibles, Qom, Ansariyan Publications, 2004.
  2. ^ La località era particolarmente cara all'Ahl al-Bayt per essere stato il luogo del segreto raduno che organizzò il vasto fronte alide e talibita in funzione anti-omayyade, e ancor più per essere il luogo di sepoltura della madre del Profeta, Amina bint Wahb.
  3. ^ Biographie de l'Imam Musa Al Kazim selon le point de vue sunnite (at-tawhid.net)

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Imam sciita duodecimano e alawita Successore
Jaʿfar al-Sādiq (733 – 765) (6 novembre 765 – 1º settembre 799) ʿAlī al-Ridā (799–818)
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