Il Giornalino

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Il Giornalino
StatoBandiera dell'Italia Italia
Linguaitaliano
Periodicitàsettimanale
Genererivista di fumetti
Formatomagazine
Fondazione1º ottobre 1924
SedeMilano ed Alba
EditoreEdizioni San Paolo
DirettoreSimone Bruno
Sito webilgiornalino.g-web.it/
 

Il Giornalino è una rivista italiana per ragazzi di fumetti e rubriche di vario genere di ispirazione cattolica pubblicata in Italia dal 1924 dalle Edizioni San Paolo.[1][2]

Storia editoriale[modifica | modifica wikitesto]

Il settimanale venne ideato dal sacerdote Giacomo Alberione, fondatore della Pia Società San Paolo il cui obiettivo era quello di diffondere il Vangelo attraverso i vari mezzi di comunicazione; oltre che nelle edicole, il settimanale venne distribuito nelle chiese. Per un breve periodo nel 1930 venne assorbito nella testata Il Corrierino Novellino. Nel 1937 venne effettuato un primo restyling grafico che lo rese simile al Corriere dei Piccoli e pubblica anche storie a fumetti ma prive di nuvolette; dagli anni quaranta le pagine a fumetti sono quattro pagine sulle otto totali e gli autori più pubblicati furono Mario Barberis e Attilio Mussino. Le vicende della seconda guerra mondiale costringono a una temporanea interruzione fino al 25 novembre 1945 quando ricomincia a essere pubblicato regolarmente. Fra gli autori più presenti in questo periodo ci furono Ennio Zedda e soprattutto Raoul Traverso, il quale scriverà storie per oltre mezzo secolo. Negli anni cinquanta viene dato spazio anche al fumetto umoristico e, negli anni sessanta venne aumentato il numero di pagine, 24 nel 1961, 32 nel 1965 e 56 dal 1969. Negli anni settanta vennero pubblicate serie a fumetti come Larry Yuma, Il commissario Spada e Bellocchio e Leccamuffo oltre a trasposizioni a fumetti di romanzi classici, che diverranno una caratteristica della testata; nel 1973 vi esordì la versione a fumetti de La Linea di Osvaldo Cavandoli e Pinky di Massimo Mattioli; nel 1974 vennero introdotte schede per le ricerche scolastiche e vengono pubblicati anche fumetti di produzione estera come Asterix e Lucky Luke. Negli anni ottanta, su idea originale e testi dello sceneggiatore Marco Di Tillo, furono realizzate le serie: I grandi del jazz, I grandi del calcio e I grandi del cinema, realizzate dai più noti disegnatori della testata. Nel 1988 ci fu un altro restyling e vennero aggiunte rubriche sportive; negli anni novanta vennero pubblicate serie a fumetti di produzione italiana trasposizione di noti cartoni animati come Flintstones, I Jetsons, l'Orso Yoghi, Scooby Doo.[1]

Per i bambini della scuola materna, di età compresa tra i 3 e i 6 anni, le edizioni San Paolo hanno creato una apposita rivista: G Baby.

Caratteristica della rivista è stata la presenza di inserti intitolati Conoscere Insieme utili per le ricerche scolastiche. Si trattava di allegati che nel corso degli anni hanno assunto varie forme: inserti presenti nelle pagine centrali della rivista da staccare e conservate, schede da raccogliere in appositi contenitori ad anelli, o libretti già rilegati. Fino al 2013 si è rivolto ad un pubblico di preadolescenti ed adolescenti fino alla maggiore età, successivamente a bambini in età da scuola elementare creando per i ragazzi più grandi una nuova rivista chiamata superG.

Elenco serie a fumetti e degli autori[modifica | modifica wikitesto]

Nel corso degli anni il Giornalino ha pubblicato riduzioni a fumetti di classici della letteratura come L'isola misteriosa (1970), L'ultimo dei Mohicani, Un capitano di quindici anni (1972), I figli del capitano Grant (1974), La tempesta (1975), Amleto (1976), Romeo e Giulietta (1976), Viaggio al centro della terra (1978), La regina dei Caraibi (1978), Gargantua e Pantagruel (1979), Le tribolazioni di un cinese in Cina (1980), L'isola del tesoro (1981), Il giornalino di Gian Burrasca (1983), Le avventure di Tom Sawyer (1984), I promessi sposi (1985), Piccole donne (1986), La freccia nera (1988), Un americano alla corte di Re Artù, Il miraggio dello sconosciuto Kadath (1990), I miserabili (1991), La Divina Commedia (1994), Lazarillo de Tormes (1994/95), Robinson Crusoe (1997), Lord Jim, Robin Hood, La banconota da un milione di sterline, Le montagne della follia, L'Odissea e molti altri.

Sono stati pubblicati personaggi originali come Bellocchio e Leccamuffo, Bob Kent, Capitan Erik, Capitan Rogers, Dodo & Cocco, Jack Speed, Larry Yuma, Micromino, Nicoletta, Piccolo Dente, Pinky, Pon Pon, Rosco & Sonny, Yelo III, La Pattuglia Ecologica, Pallino, Gli Angeli del West, Mitty, Jacopo del Mare, Ricky Bravo, Vita da cani, Susanna, Agente Allen e altri ancora come Il commissario Spada di Gianluigi Gonano e Gianni De Luca negli anni settanta.

Ha pubblicato inoltre, su licenza, storie di personaggi famosi come i Puffi, Lucky Luke, i Looney Tunes (Bugs Bunny, Duffy Duck, Gatto Silvestro), don Matteo, le Winx, Braccio di Ferro, i personaggi Hanna-Barbera (come I Flintstones, I Jetsons, l'Orso Yoghi, Scooby Doo e Tom & Jerry e tanti altri), Asterix, le Tartarughe Ninja nonché gli adattamenti fumettistici della saga di Jurassic Park (1993) e di Star Wars (1997).

Vi hanno lavorato grandi autori di fumetti come Renata Gelardini, Severino Baraldi, Dino Battaglia, Massimo Fecchi, Benito Jacovitti, Sergio Zaniboni, Ferdinando Tacconi, Luciano Bottaro, Franco Caprioli, Gianni De Luca, Sergio Toppi, Marco Di Tillo, Massimo Mattioli, Tiziano Sclavi, Giorgio Cavazzano, Alfredo Castelli, Giovanni Boselli Sforza, Lino Landolfi, Piero Lusso, Carlo Peroni, Paolo Piffarerio, Gino Gavioli, Toni Pagot, Carlo Boscarato, Ruggero Giovannini, Luciano Giacotto, Ferruccio Alessandri, Rodolfo Torti, Spartaco Ripa, Nevio Zeccara, Giuliano Giovetti, Franco Oneta, Claudio Onesti (Clod), Giorgio Sommacal, Stelio Fenzo, Nadir Quinto, Paola Formica[3], Antonio Sciotti, Otello Scarpelli, Paolo Del Vaglio, Athos Carenghi (Athos), Renato Polese, Claudio Nizzi, Ivo Milazzo, Mario Rossi (MaRò), Sergio De Simone, Alfredo Brasioli

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Il Giornalino, su guidafumettoitaliano.com. URL consultato il 26 novembre 2019.
  2. ^ FFF - IL GIORNALINO, su lfb.it. URL consultato il 26 novembre 2019.
  3. ^ Paola Formica - Edizioni San Paolo, su edizionisanpaolo.it. URL consultato il 26 novembre 2019.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]