Football Club Rieti 1936

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FC Rieti 1936
Calcio
Amarantocelesti, Sabini
Segni distintivi
Uniformi di gara
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Casa
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Trasferta
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Terza divisa
Colori sociali Amaranto, celeste
Inno Batte il cuore
Dati societari
Città Rieti
Nazione Bandiera dell'Italia Italia
Confederazione UEFA
Federazione FIGC
Campionato Promozione
Fondazione 1936
Rifondazione1948
Rifondazione1996
Scioglimento2022
Rifondazione2023
Presidente Bandiera dell'Italia Diego Leoncini
Allenatore Bandiera dell'Italia Fabrizio Ferazzoli
Stadio Stadio Centro d'Italia-Manlio Scopigno
(10 163 posti)
Palmarès
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Il Football Club Rieti 1936, meglio noto come Rieti, è una società calcistica italiana con sede nella città di Rieti. Milita in Promozione, sesta serie del campionato italiano di calcio.

Nata nel 1936, ha assunto la denominazione di F.C. Rieti nel 1996, in seguito all'ultima rifondazione del club. I suoi principali successi sono stati il biennio giocato nella Serie B del Centrosud dal 1946 al 1948, la promozione in Serie C2 ottenuta nel 2005 e la promozione in Serie C ottenuta nel 2018. Nel 2022 non si iscrive al campionato di Serie D causa problemi economici e cessa di esistere.[1]

Nel 2023 l'A.S.D. Citta di Rieti, a sua volta derivata dalla SPES Poggio Fidoni, muta il proprio nome in A.S.D. FC Rieti 1936 ASD,[2] autoproclamandosi in continuità con la storia del club. Lo stesso anno viene ripescata nel campionato di Promozione come migliore seconda nei gironi di Prima Categoria.[3]

I colori sociali sono l'amaranto e il celeste. Disputa gli incontri casalinghi allo stadio Centro d'Italia-Manlio Scopigno, ancor prima allo stadio di Viale Fassini.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Gli albori del calcio a Rieti[modifica | modifica wikitesto]

Prima del 1936, furono diverse le squadre di calcio che si succedettero a Rieti: tra di esse c'erano il Victoria Rieti e il Rieti Football Club.[4][5] Il loro campo di gioco era inizialmente il largo in terra battuta all'esterno di Porta Cintia, per poi divenire il campo in carbonella di Molino della Salce.[5]

I protagonisti di questa fase furono Italo Carotti, Nemesio Ferroni, Ottorino Rocchetti, Tommaso Tomassoni, Gigino Catini, il portiere "Fischittu" e altri.[5]

Una svolta si ebbe nel 1927, con l'arrivo in città del grande stabilimento industriale della Supertessile voluto dal barone Alberto Fassini: insieme ad esso, infatti, venne creato anche il primo vero campo da calcio della città, lo stadio di viale Fassini, che prese il nome dello stesso industriale piemontese.[4]

Dalla fondazione alla Serie B (1936-1948)[modifica | modifica wikitesto]

La fondazione del primo vero club che rappresentasse la città avvenne solo nel 1936, anche in questo caso grazie alla presenza della Supertessile: in quell'anno, infatti, nacque ufficialmente il Gruppo Sportivo Supertessile Rieti, dalla fusione delle due formazioni preesistenti Victoria Rieti e Rieti Football Club.[5]

Sotto la guida dell'allenatore Mario Magnozzi, (ex-giocatore di Serie A e della Nazionale di calcio dell'Italia), gli amarantocelesti della Supertessile arrivarono rapidamente al campionato di Serie C, per poi lasciarlo all'inizio della seconda guerra mondiale.[5] Con Magnozzi iniziò un ciclo di indimenticate annate calcistiche.[5]

Al termine della guerra il club venne rifondato: grazie al presidente Florido Floridi, il 17 gennaio 1945 nacque la Società Sportiva Vaccarezza Rieti.[4] Il nome alla squadra venne dato in memoria di Bruno Vaccarezza, studente diciannovenne, caduto, insieme ad altre 11 vittime, nella rappresaglia nazista di Roccaranieri del 6 giugno 1944. Nel giro di appena un anno, il club venne ammesso d'ufficio alla Serie B Sud, dove rimase per due stagioni consecutive (1946-1947 e 1947-1948).[5]

Una formazione della “Vaccarezza Rieti” di Serie B (1947-1948). In alto da sx in piedi, Clarichetti, Cecati, Bertoloni, M. Scopigno, Ricci, Ippoliti, Ermes Borsetti (allenatore), in ginocchio da sx, Bresciani, Pallavicini, Garrella, Leonzio.

Questo periodo viene ancor oggi ricordato da tutti i tifosi storici come il più glorioso nella storia del club, che vedeva il presidentissimo Floridi accompagnare il Rieti in scontri leggendari nel Fassini contro le corazzate del Centro-Sud, impianto che nell'unica tribuna a disposizione non riusciva nella maggior parte degli incontri a contenere tutto il pubblico (2000 spettatori al massimo).

La formazione amarantoceleste aveva come fulcro principale Manlio Scopigno, il longilineo bomber Luciano Rossi Levi e l'allenatore-giocatore Ermes Borsetti già campione d'Italia con la Roma nella stagione di Serie A 1941-1942.[5]

Dopo un biennio, tuttavia, i soldi finirono e la società fallì.[5]

Dagli anni cinquanta agli anni novanta[modifica | modifica wikitesto]

Dopo il fallimento, la società cambiò nome in Società Sportiva Rieti e attraversò un periodo di forte crisi. Fu Sabatino Jacoboni a ricostruire la compagine: grazie allo spuntare dei primi grandi campioni reatini, come Attilio Galassini e Antonio Tomassoni, e a tanti altri giocatori di assoluto talento, il Rieti altalenava tra la Promozione Laziale e la IV Serie, ma furono le vicissitudini societarie a non permettere il tanto atteso ritorno tra i professionisti.[5]

Agli inizi degli anni '60 l'avvento di Giovanni Fioravanti alla presidenza del club di piazza Vittorio Emanuele rinvigorì le speranze di promozione, deluse dalla sconfitta nello spareggio di Viterbo contro il Tivoli nel 1958.[5] Successivamente, Fioravanti richiamò Ermes Borsetti, ex allenatore del Rieti ai tempi della Serie B e mise assieme una formazione composta principalmente dal capitano Brusadin, “Lillo” Galassini e il centravanti Cesare Jovino.[5] Solo nel 1964, con il vittorioso spareggio contro il Formia di Amos Cardarelli i reatini tornarono in IV Serie dopo anni di purgatorio rimanendoci però appena tre anni di fila.[5]

Per il ritorno in Serie D, si dovrà attendere la stagione di Promozione Lazio 1973-1974 e la presidenza dell'amatriciano Marino Camponeschi a cui seguirono stagioni di ottimo calcio, con allenatori come Roberto Melchiorri, Valentino Persenda e Marcello Alberici, insieme a giocatori talentuosi e carismatici quali Porzia, Rucci, Campidonico, Motti, Daldin, Passarani, Petrangeli e Del Pelo.[5]

La formazione della stagione 1977-1978.

Successivamente, dopo la presidenza Mele seguirono ancora anni bui con stagioni altalenanti tra Promozione e Campionato Interregionale, fino alla vittoriosa stagione del campionato di Promozione 1978-1979 a cui seguì la promozione in Serie D: a conquistarla fu una squadra con Cerusico in panchina, Schifi, Cantera e Lelli alla presidenza, e Rocco Cignitti capitano insieme al redivivo uomo-simbolo Emidio Di Carmine (già compagno di Gigi Riva e di Manlio Scopigno ai tempi del Cagliari).[5] Dopo tre anni, gli amarantocelesti retrocessero in Promozione rimanendoci per otto stagioni consecutive.[5]

Fu solo nella stagione di Promozione Laziale 1988-1989 che il Rieti tornò nel Campionato Nazionale Dilettanti con Carlo De Angelis, che chiamato dal duo Chiani - Chiavolini, si affidò a una squadra capeggiata dal capitano Sergio Pirozzi, Ivano Zangrilli e da Gianni Bianchetti.[5] Con la promozione, la società cambiò nome in Società Calcio Rieti, e venne avviata la realizzazione del nuovo stadio Centro d'Italia.[4] Il Rieti partecipò per sei stagioni nella massima serie dilettantistica, per poi retrocedere in Eccellenza nel 1995.[5]

Nel 1991 divenne presidente Gaetano Papalia, mentre nell'estate del 1996 la presidenza passò a Nunzio Rucci e la società cambiò nome in Football Club Rieti.[5]

Il 1º giugno 1997, un incontro del Rieti con il Pomezia fu all'origine di uno degli episodi più clamorosi della storia delle scommesse in Italia: l'arbitro, su pressioni del presidente della Lega Nazionale Dilettanti, ritoccò il referto per falsare il gioco del Totogol. Il 29 giugno dello stesso anno, nella finale play-off di Castelvetrano, un gol di Massimo Gregori al 92' sancì il ritorno del calcio reatino nel Campionato Nazionale Dilettanti.[5] Poi, con il passaggio di Alberto Gianni alla presidenza amarantoceleste, venne avviata una lungimirante politica di valorizzazione dei giovani.[5]

Gli anni duemila[modifica | modifica wikitesto]

Sergio Pirozzi, ex capitano e allenatore con il suo secondo Fabiani Costantino anche esso ex compagno di squadra proprio a rieti l’anno precedente della promozione in Serie C2.

Nella stagione di Serie D 2004-2005 il Rieti conquista la promozione Serie C2 vincendo il campionato con una giornata di anticipo nell'ultima gara casalinga, nella quale pareggia 1-1 contro la Rondinella dinnanzi a oltre 2500 spettatori.[5] La squadra era sotto la guida del presidente Stefano Palombi, dell'allenatore Sergio Pirozzi (che nel 2010 è stato all'Ascoli con la formazione Primavera), e del direttore sportivo Pierluigi Di Santo.[5]

L'esordio tra i professionisti, nella stagione di Serie C2 2005-2006 vide schierata una squadra ricostruita quasi da zero con solo la conferma di alcuni giovani reduci dalla stagione precedente.[5] Il girone, per gli amarantocelesti fu particolarmente ostico ma al termine del campionato la squadra conquistò la salvezza nel girone C del campionato di Serie C2 dopo i play-out vinti contro il Latina[5] (0-0, 1-0 rete di Gentile) con una amplissima cornice di pubblico: circa 3500 spettatori paganti (5000 totali).

Nella stagione successiva in Serie C2, la società voltò pagina sciogliendo il rapporto con l'allenatore Sergio Pirozzi e con il direttore sportivo Di Santo, chiamando Giuseppe Ferazzoli in panchina e Roberto Ottaviani direttore sportivo.[5] Durante la stagione, la squadra non riuscì a sbloccarsi e dopo una serie di sconfitte, Ferazzoli venne esonerato e sostituito da Roberto Borrello già in passato giocatore nella formazione reatina.[5] Successivamente, dopo sedici partite, a tre giornate dalla fine, venne richiamato Ferazzoli, che giocò tre incontri di campionato più i play-out, persi sfortunatamente contro la Carrarese (0-1 a Rieti, 1-2 a Carrara, con le reti amarantocelesti di Cacciatore e Ippoliti) determinando la retrocessione del Rieti in Serie D.[5]

La stagione di Serie D 2007-2008, iniziò prima con Luciano Marini in panchina, esonerato dopo quattordici giornate e sostituito dal tecnico siciliano Pietro Infantino ove al termine del campionato la squadra si salvò contro l'Arzachena all'ultima giornata.[5]

Nella successiva stagione, la squadra reatina concluse il campionato all'ottavo posto con 57 punti mantenendo la categoria a soli tre punti dalla zona play-off, prima con Tonino Pezzotti esonerato alla prima di campionato e sostituito nuovamente da Pietro Infantino.[5]

La stagione di Serie D 2009-2010 partì con grandi propositi, prima con la scelta di Marco Schenardi come allenatore, che però lascerà la squadra dopo pochi mesi per divergenze con la società, e poi l'alternata dai due allenatori (Mario Apuzzo e Pietro Mariani, quest'ultimo giunto in prima fase come collaboratore), fino al mese di marzo, quando viene scelto l'ex tecnico della Pistoiese, Salvatore Polverino, per cercare di ottenere una difficile salvezza, ma la stagione si concluse amaramente con la retrocessione in Eccellenza.[5]

Gli anni duemiladieci[modifica | modifica wikitesto]

Il campionato di Eccellenza Lazio 2010-2011, alla guida del tecnico Simone Onesti approdato alla prima squadra dal settore giovanile della società amarantoceleste portò il Rieti al quarto posto, vicino alla zona play-off.[5]

Nell'estate del 2011, l'allora presidente Stefano Palombi ebbe l'intenzione di lasciare la società, ma l'arrivo di Alberto Gianni, già alla presidenza amarantoceleste dal 1997 al 2003, cambiò la situazione e il duo Palombi-Gianni promise la rinascita del calcio a Rieti.[5] Nella stagione 2011-2012, con Fabrizio Paris come allenatore, dopo un avvio incerto e pieno di problematiche il Rieti riuscì ad arrivare fino in fondo, togliendosi anche delle grandi soddisfazioni. Nel corso della stagione, poco prima di Natale, c'è stato il rischio che tutto saltasse a causa di un paventato ridimensionamento del presidente Palombi (che aveva indotto i calciatori ad una sorta di ammutinamento che poi, alla fine, non c'è stato).[5] Anzi, il braccio di ferro rinvigorì i ragazzi di Paris che nel giro di un mese dapprima conquistarono la Coppa Italia regionale, battendo in finale davanti ad oltre 6000 spettatori il Pisoniano per 2-1 con i gol di Ippoliti e Marcheggiani, e successivamente in campionato infilando una serie di risultati utili che hanno portato i reatini ad avere le giuste chance per la promozione, fallita per poco.[5]

Chiuso il campionato, riemersero i soliti problemi con Palombi finché il 4 luglio 2012 una cordata imprenditoriale capeggiata da Riccardo Curci acquistò ufficialmente la società.[5] Successivamente, avvenne anche la fusione con la seconda squadra di Rieti (Centro Italia Stella d'oro, anch'essa partecipante al campionato di Eccellenza Laziale).

La finale dei play-off vinta in casa contro L'Aquila nel 2017.

Nella stagione di Eccellenza Lazio 2012-2013, il Rieti arrivò quarto inizialmente con Arturo Di Napoli in panchina, poi, dimessosi per divergenze con la società e per motivi familiari, e successivamente da Andrea Rogai.

Nell'estate 2013, Riccardo Curci lascia la presidenza a Franco Fedeli, pur rimanendo all'interno della società come vicepresidente, con Francenzo Punzi in panchina, il quale arriverà 2º nel girone A dell'Eccellenza Lazio, qualificandosi ai play-off nazionali e perdendo la finale contro il Castelfidardo.

Il 5 settembre 2014, gli amaranto-celesti vengono ripescati in Serie D a completamento organici al posto dell'Arezzo a sua volta ripescato in Lega Pro.

Nell'estate del 2015, il sodalizio ha tentato la fusione con la neopromossa Lupa Castelli Romani, che avrebbe comportato la partecipazione al campionato di Lega Pro, ma questa non si è concretizzata. Successivamente, l'ex patron Franco Fedeli, nel mese di agosto ha ceduto il 70% delle sue quote a Riccardo Curci, il quale trovandosi titolare dell'intero pacchetto azionario della società ne diventa nuovo presidente.

Nel corso della stagione di Serie D 2016-2017, il Rieti è in testa per buona parte del campionato, ma sul finire viene superato dall'Arzachena. Pur vincendo i play-off contro L'Aquila,[6] il club non viene ammesso al ripescaggio per problemi economici (la trattativa per la ricerca di un socio fallisce, e il club non riesce a pagare alla Lega Calcio l'importo richiesto).[7]

Nella stagione seguente, con il pareggio per 3-3 arrivato il 29 aprile 2018 contro l'Ostiamare, il Rieti vince il rispettivo girone di Serie D con una giornata d'anticipo, tornando in Serie C dopo 11 anni di assenza.[8] A conquistare la promozione è la squadra guidata dal tecnico Carmine Parlato e trainata da Luigi Scotto, Francesco Marcheggiani, il capitano Fabrizio Tirelli, Matteo Dionisi e Simone Minincleri. Nel giugno dello stesso anno Curci riesce finalmente nella ricerca di un socio: l'85% delle quote del club vengono infatti acquistate[9] dall'imprenditore greco Matthaios "Manthos" Poulinakis, ex presidente dell'OFI Creta;[10] la presidenza è assunta inizialmente dal procuratore sportivo Gianluca Marini,[11] che aveva mediato tra Curci e Poulinakis nelle trattative, e poi direttamente da Poulinakis.[12]

Il Rieti si presenta al campionato con una squadra completamente rinnovata, composta da giocatori giovani e in gran parte stranieri;[13] tuttavia, dopo una serie di sconfitte e una crescente contestazione da parte dei tifosi,[14] Curci decide di riacquistare le quote di Poulinakis, tornando presidente e unico proprietario del Rieti.[15]

Nella stagione successiva, Curci decide di cedere la società alla società Italdiesel, riprendendola tuttavia il 19 novembre 2019, dopo varie inadempienze della nuova cordata e la partita persa per 3-0 a tavolino in casa contro la Reggina. La squadra, essendo ultima in classifica al momento della sospensione del campionato causa pandemia di COVID-19 anche in seguito ai punti di penalizzazione derivanti dal mancato pagamento degli stipendi di ottobre oltre che da quanto avvenuto contro i calabresi, retrocede mestamente in Serie D dopo appena due anni dal ritorno tra i professionisti.

La fine della presidenza Curci e l’inizio dell’era Ferretti[modifica | modifica wikitesto]

Nel luglio 2021, al termine di un campionato in cui i reatini hanno dapprima sognato il ritorno immediato in Serie C, dovendosi però accontentare di una salvezza per via di un rendimento molto altalenante (viene anche esonerato l’allenatore Stefano Campolo, sostituito da Raffaele Battisti) nonostante le conferme di calciatori come Marchi e Tirelli e i ritorni di Brumat e Tommasone, la società viene ceduta nella totalità delle sue quote da Riccardo Curci a Mauro Ferretti, ex patron di Arezzo e Livorno.

Il programma della nuova proprietà prevede un progetto ambizioso, con un duplice obiettivo: riportare gli amarantocelesti tra i professionisti e rilanciare il settore giovanile; quest'ultimo viene riformato e la prima squadra viene affidata all’ex Viterbese Alessandro Boccolini. Sul mercato, vengono ingaggiati calciatori del calibro di Francesco Marcheggiani, Simone Palermo, Danilo Scibilia, Leandro Campagna e Luiz Scalon, oltre alle conferme di Marchi, Tirelli, Tiraferri, Esposito, Galvanio e Zona. Molti di questi giocatori si trasferiscono a stagione in corso, e i risultati sono altalenanti.

La squadra ottiene la salvezza al termine della stagione 2021-2022, vincendo la finale play-out contro il Foligno, ma la società versando in una situazione molto precaria[16] non si iscrive al successivo campionato di Serie D sciogliendosi in maniera definitiva.

Anni duemilaventi: lo scioglimento e l'eredità contesa[modifica | modifica wikitesto]

A seguito dello scioglimento del Football Club Rieti, nella stagione 2022-2023, vengono fondate due società distinte che rivendicano l'eredità lasciata dal vecchio sodalizio: l'Associazione Sportiva Dilettantistica Città di Rieti 1936, che rileva il titolo della Spes Poggio Fidoni partecipando al campionato di Prima Categoria, e la Nuova Rieti Calcio fondata dall'attaccante reatino Federico Dionisi, iscritta nella Terza Categoria di Rieti e sostenuta dal Commando Ultrà (a dispetto della prima, osteggiata per motivazioni legate alle sue figure di vertice).

Partita tra F.C. Rieti e Cantalice, campionato di Promozione 2023-2024

Mentre il primo sodalizio non riesce a vincere il proprio girone, concluso al secondo posto alle spalle del Monterotondo per 73 punti a 74 (fatale l'aver ceduto negli scontri diretti), e cade nella finale di Coppa Lazio a Capena contro il San Cesareo (0-1), la Nuova Rieti vince agevolmente il campionato di Terza con 77 punti, 16 in più del Borgorose (unica squadra che riesce a batterla), e con 104 gol segnati.

Per la stagione 2023-2024 si spostano gli equilibri: la Nuova Rieti Calcio si fonde con l'Amatrice (fresco della vittoria del campionato di Promozione) dando vita all'S.S.A. Rieti, società che parteciperà all'Eccellenza laziale; il Città di Rieti invece, raggiunta la Promozione come migliore seconda nei gironi di Prima Categoria, acquisisce il logo della precedente società e muta il proprio nome in A.S.D. F.C. Rieti 1936[2], ponendosi in continuità con la storia del club nato nel 1936.

Cronistoria[modifica | modifica wikitesto]

Cronistoria del Football Club Rieti
  • 1936 - Fondazione del Gruppo Sportivo Supertessile Rieti dopo la fusione tra le società Victoria Rieti e Rieti Football Club.
  • 1936-1937 - La società disputa il suo primo campionato nel girone Umbria della Prima Divisione.
  • 1937-1938 - 9º nel girone Lazio della Prima Divisione. Ammesso in Serie C per ripescaggio.
  • 1938-1939 - 6º nel girone G della Serie C.
Primo turno di Coppa Italia.
Primo turno di Coppa Italia.

Primo turno di Coppa Italia.
  • 1941 - La società rinuncia ad iscriversi al campionato in cui milita e riparte dal successivo campionato in Prima Divisione.
  • 1941-1942 - 4º nel girone Umbria della Prima Divisione.
  • 1942-1943 - 5º nel girone Umbria della Prima Divisione.
  • 1943-1945 - Attività sospesa per cause belliche.
  • 1945 - Alla ripresa delle attività, cambia denominazione in Società Sportiva Bruno Vaccarezza e viene ammesso in Serie C.
  • 1945-1946 - 3º nel girone C della Lega Naz. Centro-Sud di Serie C. Ammesso in Serie B per ripescaggio.
  • 1946 - Cambia denominazione in Associazione Sportiva Rieti.
  • 1946-1947 - 6º nel girone C della Serie B.
  • 1947-1948 - 15º nel girone C della Serie B. Retrocesso in Serie C e successivamente non iscritto.
  • 1948 - Il club viene rifondato con la denominazione di Società Sportiva Rieti e riparte dal campionato di Promozione.
  • 1948-1949 - 17º nel girone L della Lega Interreg. Centro di Promozione. Retrocesso in Prima Divisione.
  • 1949-1950 - La società onde bloccare la caduta libera, chiede e ottiene l'anno sabbatico previsto dal regolamento dell'epoca ripartendo poi dalla Prima Divisione dal campionato successivo.

  • 1950-1951 - 15º nel girone A della Prima Divisione Lazio.
  • 1951-1952 - 7º nel girone B della Prima Divisione Lazio. Promosso in Promozione.
  • 1952-1953 - 8º nel girone A della Promozione Lazio.
  • 1953-1954 - 3º nel girone A della Promozione Lazio.
  • 1954-1955 - 4º nel girone B della Promozione Lazio.
  • 1955-1956 - 7º nel girone A della Promozione Lazio.
  • 1956-1957 - 3º nel girone A della Promozione Lazio. Ammesso nel Campionato Interregionale - Seconda Categoria.
  • 1957-1958 - 15º nel girone F del Campionato Interregionale - Seconda Categoria. Retrocesso nel Campionato Dilettanti.
  • 1958-1959 - 2º nel girone A del Campionato Dilettanti Lazio dopo aver perso lo spareggio. Ammesso in Serie D a completamento organici.
  • 1959-1960 - 16º nel girone D della Serie D dopo aver perso gli spareggi. Retrocesso in Prima Categoria.

  • 1960-1961 - 1º nel girone B della Prima Categoria Lazio. Perde il girone finale regionale.
  • 1961-1962 - 8º nel girone A della Prima Categoria Lazio.
  • 1962-1963 - 6º nel girone A della Prima Categoria Lazio.
  • 1963-1964 - 1º nel girone A della Prima Categoria Lazio. Promosso in Serie D dopo aver vinto lo spareggio.
  • 1964-1965 - 5º nel girone C della Serie D.
  • 1965-1966 - 17º nel girone D della Serie D. Retrocesso in Prima Categoria.
  • 1966-1967 - 5º nel girone A della Prima Categoria Lazio. Ammesso in Serie D.
  • 1967-1968 - 18º nel girone F della Serie D. Retrocesso in Promozione.
  • 1968-1969 - 5º nel girone A della Promozione Lazio.
  • 1969-1970 - 2º nel girone A della Promozione Lazio.

  • 1970-1971 - 10º nel girone A della Promozione Lazio.
  • 1971-1972 - 5º nel girone A della Promozione Lazio.
  • 1972-1973 - 7º nel girone A della Promozione Lazio.
  • 1973-1974 - 1º nel girone A della Promozione Lazio. Promosso in Serie D.
  • 1974-1975 - 4º nel girone F della Serie D.
  • 1975-1976 - 3º nel girone F della Serie D.
Fase eliminatoria a gironi di Coppa Italia Semiprofessionisti.
  • 1976-1977 - 18º nel girone F della Serie D. Retrocesso in Promozione.
  • 1977-1978 - 2º nel girone A della Promozione Lazio.
  • 1978-1979 - 1º nel girone A della Promozione Lazio. Promosso in Serie D.
  • 1979-1980 - 10º nel girone D della Serie D.

  • 1980-1981 - 6º nel girone D della Serie D. Ammesso nel nuovo Campionato Interregionale.
  • 1981-1982 - 16º nel girone G del Campionato Interregionale. Retrocesso in Promozione.
  • 1982-1983 - 3º nel girone A della Promozione Lazio.
  • 1983-1984 - 13º nel girone A della Promozione Lazio.
  • 1984-1985 - 13º nel girone A della Promozione Lazio.
  • 1985-1986 - 13º nel girone A della Promozione Lazio.
  • 1986-1987 - 9º nel girone A della Promozione Lazio.
  • 1987-1988 - 11º nel girone A della Promozione Lazio.
  • 1988-1989 - 1º nel girone B della Promozione Lazio. Promosso nel Campionato Interregionale.
  • 1989 - Cambia denominazione in Società Calcio Rieti.
  • 1989-1990 - 8º nel girone H del Campionato Interregionale.

  • 1990-1991 - 4º nel girone H del Campionato Interregionale.
  • 1991-1992 - 4º nel girone G del Campionato Interregionale. Ammesso nel nuovo Campionato Nazionale Dilettanti.
  • 1992-1993 - 14º nel girone F del Campionato Nazionale Dilettanti.
  • 1993-1994 - 12º nel girone F del Campionato Nazionale Dilettanti.
  • 1994-1995 - 17º nel girone E del Campionato Nazionale Dilettanti. Retrocesso in Eccellenza.
Fase ad eliminazione diretta di Coppa Italia Dilettanti (Fase C.N.D.).
  • 1995-1996 - 10º nel girone A dell'Eccellenza Lazio.
  • 1996 - Cambia denominazione in Football Club Rieti.
  • 1996-1997 - 2º nel girone A dell'Eccellenza Lazio. Promosso nel Campionato Nazionale Dilettanti dopo aver vinto i play-off nazionali.
  • 1997-1998 - 2º nel girone F del Campionato Nazionale Dilettanti.
Quarti di finale di Coppa Italia Dilettanti (Fase C.N.D.).
  • 1998-1999 - 3º nel girone E del Campionato Nazionale Dilettanti. Ammesso nella nuova Serie D.
Primo turno di Coppa Italia Dilettanti (Fase C.N.D.).
Ottavi di finale di Coppa Italia Serie D.

Primo turno di Coppa Italia Serie D.
Trentaduesimi di finale di Coppa Italia Serie D.
  • 2002-2003 - 15º nel girone F della Serie D. Retrocesso in Eccellenza dopo aver perso i play-out e successivamente riammesso.
Primo turno di Coppa Italia Serie D.
Sedicesimi di finale di Coppa Italia Serie D.
Secondo turno di Coppa Italia Serie D.
Turno preliminare di Poule Scudetto.
Qualificazioni ai sedicesimi di finale di Coppa Italia Serie C.
  • 2006-2007 - 16º nel girone B della Serie C2. Retrocesso in Serie D dopo aver perso i play-out.
Fase eliminatoria a gironi di Coppa Italia Serie C.
Secondo turno di Coppa Italia Serie D.
Sedicesimi di finale di Coppa Italia Serie D.
  • 2009-2010 - 17º nel girone G della Serie D. Retrocesso in Eccellenza.
Trentaduesimi di finale di Coppa Italia Serie D.

  • 2010-2011 - 4º nel girone A dell'Eccellenza Lazio.
Ottavi di finale di Coppa Italia Dilettanti Lazio.
  • 2011-2012 - 4º nel girone A dell'Eccellenza Lazio.
Vince la Coppa Italia Dilettanti Lazio (1º titolo).
Fase eliminatoria a gironi di Coppa Italia Dilettanti.
  • 2012-2013 - 4º nel girone A dell'Eccellenza Lazio.
Ottavi di finale di Coppa Italia Dilettanti Lazio.
  • 2013-2014 - 2º nel girone A dell'Eccellenza Lazio. Perde la finale dei play-off nazionali. Ammesso in Serie D a completamento organici.
Quarti di finale di Coppa Italia Dilettanti Lazio.
  • 2014-2015 - 3º nel girone E della Serie D. Perde il secondo turno dei play-off.
Primo turno di Coppa Italia Serie D.
  • 2015-2016 - 4º nel girone G della Serie D. Perde la semifinale dei play-off.
Primo turno di Coppa Italia Serie D.
  • 2016-2017 - 3º nel girone G della Serie D. Vince i play-off.
Trentaduesimi di finale di Coppa Italia Serie D.
  • 2017-2018 - 1º nel girone G della Serie D. Promosso in Serie C.
Trentaduesimi di finale di Coppa Italia Serie D.
Turno preliminare di Poule Scudetto.
Fase eliminatoria a gironi di Coppa Italia Serie C.
Fase eliminatoria a gironi di Coppa Italia Serie C.

  • 2020-2021 - 11º nel girone F della Serie D.
  • 2021-2022 - 14º nel girone E della Serie D. Salvo dopo aver vinto i play-out.
Primo turno di Coppa Italia Serie D.
  • 2022 - Il club non si iscrive al successivo torneo di Serie D e si scioglie. A seguito dello scioglimento del vecchio sodalizio, vengono fondate due società distinte che rivendicano l'eredità lasciata dal precedente club: l'Associazione Sportiva Dilettantistica Città di Rieti 1936, che rileva il titolo della Spes Poggio Fidoni partecipante al campionato di Prima Categoria Lazio, e la Nuova Rieti Calcio che si iscrive al campionato di Terza Categoria Rieti.
  • 2022-2023
    Città di Rieti 1936 - 2º nel girone B della Prima Categoria Lazio. Ripescato in Promozione a completamento organici.
    Finalista di Coppa Lazio.
    Nuova Rieti Calcio - 1º nel girone A della Terza Categoria Rieti.
  • 2023 - La A.S.D. Città di Rieti 1936 acquisisce il logo della precedente società e cambia denominazione in A.S.D. F.C. Rieti 1936, continuando di fatto la tradizione sportiva della società fondata nel 1936 e disputando il campionato di Promozione.
  • 2023-2024 - ?° nel girone B della Promozione Lazio.

Colori e simboli[modifica | modifica wikitesto]

Colori[modifica | modifica wikitesto]

I colori sociali sono l'amaranto ed il celeste, quelli propri della città. Questo abbinamento è unico in Italia, mentre è più diffuso in Inghilterra (claret and blue) in squadre come il West Ham.

Simboli ufficiali[modifica | modifica wikitesto]

Stemma[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1989, quando la squadra cambiò nome in S.C. Rieti, lo stemma era costituito da uno scudo bianco, diviso in quattro da linee amarantocelesti, dove comparivano quattro portali merlati.[17]

Nel 1996, al cambio di nome in F.C. Rieti, lo stemma cambiò e divenne semplicemente lo stemma della città accompagnato dalla scritta "Football Club Rieti".[5] Successivamente lo stemma venne modificato inserendo lo scudo della città in un ovale con sfondo a righe amarantocelesti, con la sigla "F C R" sopra allo scudo cittadino e sotto di esso l'anno della rifondazione "1996".[17] Nel 2005, in seguito alla promozione in Serie C2, l'anno "1996" è stato sostituito con la data "2005" in memoria della promozione.

Nel 2012 lo stemma è stato sostituito con quello in uso fino al 2022 ed attualmente utilizzato (con leggere modifiche) dalla società A.S.D. F.C. Rieti 1936.[18]

Strutture[modifica | modifica wikitesto]

Stadio[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Stadio Centro d'Italia-Manlio Scopigno.
La tribuna Terminillo

Dalla sua fondazione e per circa sessant'anni, il Rieti ha disputato le proprie partite interne nello stadio di viale Fassini, appartenente al complesso industriale della Supertessile (industria tessile fondata dal barone Alberto Fassini, e che fu anche il primo sponsor del club).[5]

Negli anni novanta, il vecchio stadio venne sostituito da una struttura più nuova e capiente, lo stadio Centro d'Italia-Manlio Scopigno (realizzato dal comune di Rieti e situato nel quartiere di Campoloniano), dove da allora il club disputa le proprie partite interne.[5] Il Fassini, successivamente, fu invece riconvertito a stadio di rugby e intitolato a Fulvio Iacoboni.

Società[modifica | modifica wikitesto]

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Cronologia degli sponsor tecnici
Cronologia degli sponsor ufficiali
  • 1936-1943 Supertessile
  • 1945-1946 Vaccarezza
  • 1946-2016 ...
  • 2016-2017 Conad[21]
  • 2017-2018 Etatron D.S.[22]
  • 2018-2021 Ottica Curci
  • 2021-2022 Moccia Frutta

Allenatori e presidenti[modifica | modifica wikitesto]

Le singole voci sono elencate nella Categoria:Allenatori del F.C. Rieti.
Allenatori
Presidenti
  • 1936-1938 Bandiera dell'Italia Mario Magnozzi
  • 1938-1940 Bandiera dell'Italia Giovan Battista Bertolotto
  • 1940-1941 Bandiera dell'Italia Francesco Cesario Pascali
  • 1943-1945 Inattivo
  • 1945-1947 Bandiera dell'Italia Florido Floridi
  • 1947-1948 Bandiera dell'Italia Giulio Modesti
  • 1948-1960 Bandiera dell'Italia Sabatino Jacoboni
  • 1960-1973 Bandiera dell'Italia Giovanni Fioravanti
  • 1973-1978 Bandiera dell'Italia Marino Camponeschi
  • 1978-1988 Bandiera dell'Italia Mele
  • 1988-1991 Bandiera dell'Italia Chiani e Bandiera dell'Italia Chiavolini
  • 1991-1996 Bandiera dell'Italia Gaetano Papalia
  • 1996-1997 Bandiera dell'Italia Nunzio Rucci
  • 1997-2003 Bandiera dell'Italia Alberto Gianni
  • 2003-2011 Bandiera dell'Italia Stefano Palombi
  • 2011-2012 Bandiera dell'Italia Stefano Palombi e Bandiera dell'Italia Alberto Gianni
  • 2012-2013 Bandiera dell'Italia Riccardo Curci
  • 2013-2015 Bandiera dell'Italia Franco Fedeli
  • 2015-2018 Bandiera dell'Italia Riccardo Curci
  • 2018-2019 Bandiera dell'Italia Gianluca Marini
    Bandiera della Grecia Manthos Poulinakis
    Bandiera dell'Italia Riccardo Curci
  • 2019-2020 Bandiera dell'Italia Riccardo Curci
    Bandiera dell'Italia Giuseppe Troise (amm. unico)
    Bandiera dell'Italia Riccardo Curci
  • 2020-2021 Bandiera dell'Italia Riccardo Curci
  • 2021-2022 Bandiera dell'Italia Franco Cicchetti
  • 2022-2023 ...
  • 2023-2024 Bandiera dell'Italia Diego Leoncini

Calciatori[modifica | modifica wikitesto]

Le singole voci sono elencate nella Categoria:Calciatori del F.C. Rieti.

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Competizioni interregionali[modifica | modifica wikitesto]

2004-2005 (girone E), 2017-2018 (girone G)

Competizioni regionali[modifica | modifica wikitesto]

Trofeo della Coppa Italia Dilettanti Lazio 2011-2012 vinta dal F.C. Rieti contro il Pisoniano
1960-1961 (girone B), 1963-1964 (girone A)
1973-1974 (girone A), 1978-1979 (girone A), 1988-1989 (girone B)
2011-2012

Competizioni giovanili[modifica | modifica wikitesto]

1997-1998

Statistiche e record[modifica | modifica wikitesto]

Partecipazione ai campionati nazionali[modifica | modifica wikitesto]

Livello Categoria Partecipazioni Debutto Ultima stagione Totale
Serie B 2 1946-1947 1947-1948 2
Serie C 6 1938-1939 2019-2020 6
Promozione 1 1948-1949 16
Serie D 13 1959-1960 2021-2022
Serie C2 2 2005-2006 2006-2007
Campionato Interregionale - 2ª Cat. 1 1957-1958 21
Serie D 11 1979-1980 2009-2010
Campionato Interregionale 4 1981-1982 1991-1992
Campionato Nazionale Dilettanti 5 1992-1993 1998-1999

Partecipazioni ai campionati regionali[modifica | modifica wikitesto]

Livello Categoria Partecipazioni Debutto Ultima stagione Totale
II Promozione 1 2023-2024 1
III Prima Categoria 1 2022-2023 1

Partecipazione alle coppe[modifica | modifica wikitesto]

Competizione Partecipazioni Debutto Ultima stagione Totale
Coppa Italia 3 1938-1939 1940-1941 3
Coppa Italia Semiprofessionisti 1 1973-1974 5
Coppa Italia Serie C 4 2005-2006 2019-2020
Coppa Italia Serie D 14 1999-2000 2021-2022 14
Poule Scudetto 2 2004-2005 2017-2018 2
Coppa Italia Dilettanti 1 2011-2012 1

Tifoseria[modifica | modifica wikitesto]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il primo gruppo ultras amarantoceleste è nato alla fine degli anni '80 con i Warriors Rieti 1987. Al 2024, il principale raggruppamento ultras (che sostiene la SSA Rieti, mentre è in attrito con il nuovo FC Rieti per la sua compagine societaria) è quello del Commando Ultrà Rieti 1997.

Gemellaggi e rivalità[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Derby calcistici nel Lazio.

La tifoseria amarantoceleste intrattiene un gemellaggio con quella del Civitavecchia[23] e dell'Albalonga. La rivalità più sentita dai tifosi reatini è quella con i tifosi della Viterbese[23], ma anche con Ladispoli[24], S.F.F. Atletico, Monterosi e Monterotondo.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Addio Fc Rieti, cancellati anni di storia, su rietilife.com.
  2. ^ a b Torna in vita il Fc Rieti 1936: a riprendere nome e logo è il Città di Rieti. Cristiano Di Loreto è il nuovo allenatore - Il Messaggero, su ilmessaggero.it.
  3. ^ In Promozione torna il Fc Rieti, l’annuncio di Marzio Leoncini - Corriere di Rieti, su corrieredirieti.it.
  4. ^ a b c d Storia, su Vecchio sito ufficiale dell'FC Rieti. URL consultato il 28 aprile 2018.
  5. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z aa ab ac ad ae af ag ah ai aj ak al am Il calcio a Rieti dal 1920, su Rieti in Vetrina. URL consultato il 31 ottobre 2017 (archiviato dall'url originale il 6 giugno 2019).
  6. ^ Rieti sogna i pro: con la vittoria dei playoff può chiedere il ripescaggio, in RietiLife, 21 maggio 2017. URL consultato il 3 maggio 2018.
  7. ^ Curci: “Tutta la mia verità sulla trattativa e sul mancato ripescaggio del Rieti”, in RietiLife, 6 agosto 2017. URL consultato il 3 maggio 2018.
  8. ^ È storia! Il Rieti promosso in Serie C dopo 11 anni, in RietiLife, 29 aprile 2018. URL consultato il 29 aprile 2018.
  9. ^ “Un giorno storico per il Rieti”: ecco la nuova proprietà, in RietiLife, 15 giugno 2018. URL consultato il 15 giugno 2018.
  10. ^ Rieti, la proprietà è del greco Manthos Poulinakis. Era il presidente dell'Ofi Creta, in Il Messaggero edizione di Rieti, 1º luglio 2018. URL consultato il 1º luglio 2018.
  11. ^ Gianluca Marini è il nuovo presidente del Rieti: “A breve l’organigramma”. Si chiude l’era Curci, in RietiLife, 26 giugno 2018. URL consultato il 29 giugno 2018.
  12. ^ Rieti, è ufficiale: Poulinakis nuovo presidente. Il club ringrazia Marini: resta come dg o va via?, in RietiLife, 24 settembre 2018. URL consultato il 21 dicembre 2018.
  13. ^ Il nuovo Rieti calcio: “Cerchiamo un allenatore giovane che sappia l’inglese: molti giocatori arriveranno dall’estero”, in RietiLife, 20 giugno 2018. URL consultato il 20 dicembre 2018.
  14. ^ “Poulinakis go home”: i tifosi del Rieti contestano il presidente greco, in RietiLife, 24 novembre 2018. URL consultato il 20 dicembre 2018.
  15. ^ Ufficiale: Curci si riprende il Rieti, dopo 6 mesi finisce l’era dei greci, in RietiLife, 15 dicembre 2018. URL consultato il 20 dicembre 2018.
  16. ^ Rieti calcio, Tiraferri: “Non prendiamo lo stipendio da dicembre”. Il club a rischio esclusione se non paga, su rietilife.com.
  17. ^ a b Rieti, su Pennants Museum. URL consultato il 9 maggio 2018 (archiviato dall'url originale il 10 maggio 2018).
  18. ^ ECCO LO STEMMA DELLA REATE 1936, in RietiLife, 2 luglio 2012. URL consultato il 9 maggio 2018.
  19. ^ Rieti calcio, Robe di Kappa è lo sponsor tecnico. Rinnovata partnership con Mariani Sport, in RietiLife, 2 luglio 2018. URL consultato il 5 luglio 2018.
  20. ^ LISTA PRESENTI RADUNO 2019/2020, in Sito ufficiale Rieti Calcio, 16 luglio 2019. URL consultato il 19 luglio 2019.
  21. ^ FC RIETI: VARATA LA NUOVA CAMPAGNA-ABBONAMENTI, in Sabinia TV, 30 agosto 2016. URL consultato il 9 luglio 2018.
  22. ^ Christian Diociaiuti, Rieti, a Latina debutta il nuovo sponsor sulle maglie, in Il Messaggero edizione di Rieti, 6 gennaio 2018. URL consultato il 9 luglio 2018.
  23. ^ a b Tifoserie laziali Archiviato il 1º febbraio 2014 in Internet Archive.
  24. ^ grillotti, CALCIO, IL BIG MATCH RIETI-LADISPOLI APRE IL 2014, ENTRANO GRATIS BAMBINI E DONNE, su Rieti Life, 4 gennaio 2014. URL consultato il 7 novembre 2021.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Flavio Fosso, Forza Rieti: settant'anni fra cronaca e sport seguendo le vicende amarantocelesti, 2013.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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