Cistite

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Cistite
Microfotografia di un reperto istopatologico ottenuto tramite biopsia, in un caso di cistite ghiandolare. Colorazione con ematossilina eosina.
Specialitàurologia
Classificazione e risorse esterne (EN)
MeSHD003556

La cistite è un'infiammazione della vescica urinaria, organo dedicato alla raccolta dell'urina. Nella maggior parte dei casi la causa dell'infiammazione è un'infezione che coinvolge l'urotelio, il tessuto che riveste internamente le vie urinarie[1].

Può manifestarsi con sintomi molto variabili a seconda delle caratteristiche del paziente (età, sesso, condizioni patologiche associate) e dell'agente responsabile (tipo di microorganismo, carica batterica). Un sintomo molto comune è la disuria (emissione stentata, con difficoltà, delle urine), associata o meno a pollachiuria (aumentata frequenza delle minzioni)[2]. L'infezione può manifestarsi anche con sintomi non specifici (ad esempio febbre) o in assenza di sintomi, evidenziata soltanto dalla presenza di batteri nell'urina: quest'ultima condizione è definita da alcuni autori "batteriuria asintomatica"[2]. In alcuni casi può presentarsi in congiunzione con un'uretrite: si può parlare in questo caso anche di uretrocistite[2].

Classificazione delle cistiti[modifica | modifica wikitesto]

La cistite fa parte delle Infezioni del Tratto Urinario (UTI). Le UTI sono le infezioni più frequenti dopo quelle dell'apparato respiratorio, e costituiscono, quantitativamente, il principale impegno diagnostico eziologico di un laboratorio di batteriologia[3].

Dal punto di vista clinico, le UTI possono presentare un quadro sintomatologico quanto mai vario, potendo decorrere in maniera completamente silente (batteriuria asintomatica) o, nella loro massima espressività e gravità, manifestarsi con un quadro di pielonefrite acuta.

Nella pratica clinica le cistiti si classificano in

  • Cistiti non complicate, che si distinguono in acute e ricorrenti
  • Cistiti complicate[4]

Un caso particolare è la cistite interstiziale

Eziologia[modifica | modifica wikitesto]

L'infezione che provoca la cistite è causata da batteri che popolano il colon e nel 65-75% dei casi si tratta dell'Escherichia coli[5]. Altri batteri possono essere lo Streptococcus, oppure altri germi aerobi della flora fecale come Proteus, Klebsiella, Serratia, Enterobacter e Pseudomonas.[6]

Colpisce con maggiore frequenza le donne poiché la loro uretra è più corta (circa 5 cm) di quella degli uomini (16 cm circa) e quindi è più alto per le donne il rischio di una contaminazione da parte dei batteri fecali che possono più facilmente risalire l'uretra fino alla vescica.[7]

Quasi 1 donna su 3 avrà avuto almeno un episodio di cistite con necessità di terapia antimicrobica all'età di 24 anni.[8] Inoltre, circa il 50% delle donne soffrono di almeno un episodio di UTI nel corso della vita.[9]

In particolare, l'incidenza varia con l'età: è molto bassa fino ai 20 anni. La probabilità di cistiti ricorrenti cresce con l'aumentare del numero dei casi precedenti, mentre diminuisce tanto più lungo è stato l'intervallo tra una cistite e l'altra.

I fattori di rischio della cistite nella donna possono essere vari: l'età, i rapporti sessuali (che favoriscono il passaggio di batteri patogeni nella vagina, poi nell'uretra ed infine nella vescica), la stitichezza, l'uso del diaframma e delle creme spermicide[10]. I fattori di rischio per l'uomo sono spesso riconducibili a ipertrofia, uretrite o a stati infiammatori della prostata (prostatite). Anche la stitichezza cronica, la calcolosi renale e vescicale sono fattori di rischio.

Sintomatologia[modifica | modifica wikitesto]

Dolenzìa e bruciore in sede sovrapubica, pollachiuria con sensazione di non aver svuotato la vescica. I sintomi variano a seconda del sesso e dell'età[11]. In caso di uretrite si aggiungono disuria, stranguria, piuria, ematuria, urina torbida e maleodorante.[12]

Complicanze[modifica | modifica wikitesto]

Generalmente, si distinguono in acute e croniche:

Acute:

  • Pielonefrite acuta (rara)
  • Sovrainfezioni micotiche (ad esempio da funghi del genere Candida), favorite dalla terapia antibiotica.

Croniche:

  • Pielonefrite cronica
  • contrattura pelvica
  • vestibolite vulvare
  • dispareunia
  • urotelioma

Diagnosi[modifica | modifica wikitesto]

La diagnosi di cistite si basa, oltre che sulla presenza dei sintomi caratteristici, sulle seguenti indagini[13]:

  • esame delle urine con studio del sedimento. Consiste nell'osservazione al microscopio ottico delle urine centrifugate e permette il rilievo della piuria (cioè la presenza di globuli bianchi o leucociti nelle urine) e della batteriuria. L'urina viene osservata al microscopio.
  • urinocoltura con conta delle colonie batteriche sviluppate.

Nella donna i disturbi delle basse vie urinarie possono esser causati anche da infezioni vaginali (Trichomonas e Candida principalmente): nei casi di cistite recidivante, quindi, può essere utile l'esame colturale eseguito su tampone vaginale.

Terapia[modifica | modifica wikitesto]

Il trattamento per la cistite di origine batterica, solitamente, consiste nell'assunzione di antibiotici. Nei casi non complicati, in prima battuta possono essere prescritti: Trimethoprim, fosfomicina trometamolo e nitrofurantoina. Antibiotici appartenenti alla famiglia dei Fluorochinoloni, come Ciprofloxacina, Levofloxacina e Ofloxacina non possono essere prescritti per le cistiti non complicate, se non nei casi in cui non siano efficaci altri antibiotici. Questo, a causa delle reazioni avverse gravi ed invalidanti riportate, che devono limitare l'utilizzo di questi medicinali solo dove il rapporto rischi/benefici sia favorevole.[14][15]

Il trattamento della cistite complicata prevede l'utilizzo di Fluorochinoloni, sempre con attenta valutazione dei rischi/benefici e di eventuali controindicazioni, oppure di penicillina associata a un inibitore delle beta-lattamasi (amoxicillina clavulanato o ampicillina e sulbactam); in alternativa si possono utilizzare le cefalosporine di seconda o terza generazione.[16]

Studi scientifici hanno dimostrato che il D-mannosio è in grado di impedire l'adesione dei batteri patogeni (ad esempio Escherichia coli, Klebsiella, Proteus, Enterococcus, Streptococcus) all'urotelio, tuttavia, questa molecola è efficace contro la cistite batterica e la sua prevenzione, riduce significativamente la frequenza delle recidive. Può essere usato come alternativa o complemento della terapia antibiotica. Nel caso di cistite non batterica il D-mannosio aiuta a ripristinare lo strato superiore dell'urotelio irritato, in quanto agevola la ristrutturazione dello strato danneggiato dei mucopolisaccaridi (glicosaminoglicani).[17]

L'efficacia è data dalla combinazione di d-mannosio con la morinda citrifolia e, nel caso di cistite ricorrente causata da biofilm batterico, con l'n-acetilcisteina.[18]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Lewis SA., Everything you wanted to know about the bladder epithelium but were afraid to ask., in Am J Physiol Renal Physiol., 2000 Jun 278(6):F867-74;.
  2. ^ a b c Utet, Dizionario Medico, Utet, 2004.
  3. ^ Chung A, Mohan Arianayagam, Prem Rashid., Bacterial cystitis in women, in Australian Family Physician, Vol. 39, No. 5, MAY 2010.
  4. ^ Orenstein R, Wong ES, Urinary tract infections in adults, in Am Fam Physician, 1999 Mar 1 ; 59(5):1225-34, 1237;.
  5. ^ Wiles TJ, Kulesus RR, Mulvey MA, Origins and virulence mechanisms of uropathogenic Escherichia coli., in Exp Mol Pathol, 2008 Aug; 85(1).
  6. ^ Foxman B., The epidemiology of urinary tract infection, in Nat. Rev., Urol. 7, 653-660; 2010.
  7. ^ Scholes D, Hooton TM , Roberts PL, Stapleton AE, Gupta K, Stamm WE., Risk factors for recurrent urinary tract infection in young women., in J Infect Dis2000, vol. 82.
  8. ^ Daniele Diena, Cistite, cruccio di 1 donna su 10, in la Repubblica, 16 marzo 1996, p. 4.
  9. ^ Foxman B., Epidemiology of urinary tract infections: incidence, morbidity, and economic costs., in Am J Med., 2002 Jul 8, 113 Suppl 1.
  10. ^ Scholes D, Hooton TM , Roberts PL, Stapleton AE, Gupta K, Stamm WE, Risk factors for recurrent urinary tract infection in young women., in J Infect Dis2000, vol. 182.
  11. ^ Sintomi comuni della cistite [collegamento interrotto], su sintomi.it. URL consultato il 29 marzo 2018.
  12. ^ Car J., Urinary tract infections in women: diagnosis and management in primary care, in BMJ. 2006, Jan 14, n. 332.
  13. ^ Colgan R,, Williams M. Diagnosis and treatment of acute uncomplicated cystitis, in Am Fam Physician. 2011, Oct 1, n. 84.
  14. ^ Nota Informativa Importante su medicinali contenenti fluorochinoloni (08/04/2019) | AIFA Agenzia Italiana del Farmaco, su www.agenziafarmaco.gov.it. URL consultato il 2 luglio 2020.
  15. ^ Antibiotici fluorochinolonici informazioni utili su restrizioni e precauzioni d’uso (PDF), su quotidianosanita.it.
  16. ^ Stamm WE, Hooton TM, Management of urinary tract infections in adults, in N Engl J Med 1993, vol. 329.
  17. ^ Graziottin A, Zanello PP, Pathogenic Biofilms: Their Role in Recurrent Cystitis and Vaginitis., n. 2015.
  18. ^ Marchiori D, Zanello PP, Efficacy of N-acetylcysteine, D-mannose and Morinda citrifolia to Treat Recurrent Cystitis in Breast Cancer Survivals, in In Vivo, 2017. — Sep-Oct (т. 31, № 5). — p. 931-936..

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Jepson RG, Craig JC; Cranberries for preventing urinary tract infections, Cochrane Database Syst Rev., 2008, Issue 1

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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