Catholicon (dizionario latino)

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Catholicon
Titolo originaleSumma grammaticalis quae vocatur Catholicon
Due pagine dell'editio princeps del Catholicon (1460), conservata alla Biblioteca di Stato bavarese
AutoreGiovanni Balbi
1ª ed. originale1286
Editio princepsMagonza, 1460
Generedizionario
Lingua originalelatino

La Summa Grammaticalis, più conosciuta come Catholicon (dal greco Καθολικόν, universale)[1] è un dizionario latino medievale, realizzato nel 1286 dal domenicano Giovanni Balbi da Genova (Johannes Balbus da Janua).

Il titolo dell'opera vuole esprimere il carattere universale della dottrina nelle finalità dell'autore, che dice: "vel si magis placet liber iste vocetur Catholicon eo quod sit communis et universalis; valet siquidem ad omnes fere scientias". Nell'opera si tratta di ortografia, prosodia, grammatica, retorica, etimologia e vi s'inserisce anche, parte principalissima, un vocabolario della bassa latinità. Il Catholicon è desunto dalla letteratura grammaticale più autorevole - da Donato a Isidoro di Siviglia, da Uguccione a Papia, dal Dottrinale di Alexandre de Villedieu al Graecismus di Eberardo di Béthune: la ricchezza delle voci registrate, le ampie digressioni morfologiche e sintattiche, le dichiarazioni etimologiche e semantiche, ne fecero il trattato più compiuto, al quale attinsero i dotti del Trecento - e vi ricorsero il Petrarca e specie il Boccaccio - e di cui si conservano molti esemplari.

Il testo, rivolto principalmente al clero, era stato pensato come un sussidio che potesse facilitare la comprensione della Bibbia in latino. Il Catholicon conteneva una grammatica latina e un dizionario che forniva anche informazioni enciclopediche sui termini ricercati. Si tratta di un volume molto corposo, di 726 pagine a stampa.

«Per questa sua opera il Balbi è stato dagli uni – forse con qualche esagerazione – levato alle stelle: altri invece l’hanno denigrato e deriso. Fra i più severi censori è stato Erasmo, che acerbamente vilipende e deride particolarmente il suo latino volgare. A lui, come agli altri denigratori contemporanei, così rispondeva Leandro Alberti: «Benché vi siano di quelli che biasimano il Catholicon come fosse indegno d’un tanto uomo, noi sentiamo il dover di essergli grato d’aver saputo coi materiali di cui disponeva – comunque essi fossero – costruire un così nobile edifizio, e per avere divulgata un’opera facilmente perfettibile con le aggiunte necessarie».»[2]

Edizioni[modifica | modifica wikitesto]

Una ristampa anastatica dell'opera è stata pubblicata nel 1971:

  • Joannes Balbus, Catholicon, Farnborough, Gregg International Publishers, 1971 [1460], ISBN 978-0-576-72240-7.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ «Se il Balbi sapesse o non sapesse il greco, è questione risolta diversamente dai suoi biografi, che pur si basano soltanto su ciò che scrisse egli stesso: «Hoc difficile est scire, et maxime mihi non bene scienti linguam graecam»; parole che servono a confutare le accuse [degli umanisti] e a dimostrare, se non erro, che il buono e modesto religioso doveva pur avere una qualche conoscenza della lingua greca.» (Federico Patetta, La figura del Bramante e alcuni riflessi di vita romana dei suoi tempi nel “Simia” di Andrea Guarna, in «Atti della Real Accad. d’Italia. Memoria d. Classe di scienze morali e storiche». S. VII/4 (1943) , p. 171)
  2. ^ Umberto Carmarino, Un centro domenicano di cultura nella Genova medievale, in Memorie domenicane, XXXVII, 1961, p. 160.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (DE) Lotte Hellinga: Das Mainzer Catholicon und Gutenbergs Nachlaß. Neudatierung und Auswirkungen. In: Archiv für Geschichte des Buchwesens, 40, 1993. S. 395–416.
  • (EN) Paul Needham: Johann Gutenberg and the Catholicon Press. In: The Papers of the Bibliographical Society of America, 76, 1982. S. 395–565.
  • (DE) Stadt Mainz (Hrsg.): Gutenberg – Aventur und Kunst. Vom Geheimunternehmen zur ersten Medienrevolution. Mainz, 2000.
  • (DE) Eine Zusammenfassung des Problems findet sich in: Andreas Venzke: Johannes Gutenberg – Der Erfinder des Buchdrucks und seine Zeit. Piper-Verlag, München 2000.
  • (DE) Gottfried Zedler: Das Mainzer Catholicon. Verlag der Gutenberg-Gesellschaft, Mainz 1905.
  • (DE) Nachdruck der Ausgabe von 1460 bei Gregg, Farnborough 1971 ISBN 0-576-72240-5.
  • (DE) Ferdinand Pauly in: Germania Sacra, Die Bistümer der Kirchenprovinz Trier. Das Erzbistum Trier 2. Die Stifte St. Severus in Boppard, St. Goar in St. Goar, Liebfrauen in Oberwesel, St. Martin in Oberwesel . Walter de Gruyter, Berlin – New York 1980.
  • (DE) Lotte Hellinga, Das Mainzer Catholicon und Gutenbergs Nachlaß. Neudatierung und Auswirkungen, in Archiv für Geschichte des Buchwesens, vol. 40, 1993, pp. 395–416.
  • (EN) Paul Needham, Johann Gutenberg and the Catholicon Press, in The Papers of the Bibliographical Society of America, vol. 76, 1982, pp. 395–565.
  • (DE) Gutenberg - Aventur und Kunst. Vom Geheimunternehmen zur ersten Medienrevolution, Mainz, Stadt Mainz, 2000.
  • (DE) Gottfried Zedler, Das Mainzer Catholicon, Mainz, Verlag der Gutenberg-Gesellschaft, 1905.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]