Catacombe di Siracusa

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Catacombe di Santa Lucia a Siracusa

«Credo infine che, tra tutti i monumenti di Siracusa che sono sopravvissuti ai secoli, questo delle catacombe può darci, meglio degli altri l’idea più giusta dell’antica grandezza di questa città.»

Le Catacombe di Siracusa sono aree cimiteriali sotterranee risalenti all'Età antica, sia della prima età imperiale che del successivo tardo impero e considerate seconde per importanza ed estensione solo a quelle di Roma.[senza fonte]

La descrizione dei viaggiatori[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1626 Pietro Della Valle descrive le catacombe di San Giovanni parlando anche di tracce d'affresco:

«L’undici gennaio vidi le grotte sotterranee della chiesa di San Giovanni fuor della città di Siracusa: son molte, grandi e belle, fabbricate a guisa di labirinto, é, come si vede, senza dubbio per sepolture, ma sepolture da potervisi scendere, con luoghi sotto a cupole alquanto forse illuminate per radunarvisi, o all’esequie, o a cene funerali. Però vi si vedono figure di santi antichi, ed altri in dizii d’esser state de’ cristiani; e sono una bella fabbrica per cosa sotterranea, ove sono cavate, come si vede, a scalpello nel sasso naturale.»

Catacombe di Siracusa in un guazzo di Houel

Jean Houel visita le catacombe di Siracusa nel 1777 dandone una descrizione generale essendo assai estese e variegate. Nell'immagine di riferimento mostra lo schema delle catacombe per come le aveva rappresentate il Mirabella, anche se Houel lo trova piuttosto impreciso. Oltre ad esso schematizza le inumazioni dei corpi. Nella stessa tavola rappresenta in alto il pozzo greco sotto la chiesa di San Filippo in Ortigia. Houel non comprende la sua funzione e lo paragona ad una delle strutture legate alle catacombe

Nel 1778 Vivant Denon visitò le catacombe lasciando una descrizione entusiasmante delle catacombe di San Giovanni:

(FR)

«Nous passâmes de ces latomies aux fameuses catacombes de Saint Jean, les plus belles , les plus grandes , les mieux conservées que j'aie vues, et peut-être les plus faites pour donner des idées justes de ces especes de lieux. Celles-ci sont une ville toute entiere, avec ses grandes et petites rues, ses places et ses carrefours, creusés dans le rocher à plusieurs étages, et évidemment creusés seulement pour faire des sépultures, et non, comme les autres y des carrieres. […] On voit que ces catacombes ont été travaillées avec soin, pendant une longue suite de siecles, par un peuple riche et nombreux, qui y pouvoit occuper un grand nombre d'ouvriers ou d'esclaves.»

(IT)

«Siamo passati dalle latomie alle famose catacombe di San Giovanni, le più belle, le più grandi, e le meglio conservate che ho visto, e forse le migliori per fornire una corretta idea di questi luoghi. Si tratta di una città intera, con le sue strade grandi e piccole, piazze e incroci, scavate nella roccia a diversi livelli, e ovviamente, scavate solo per seppellire, non come le cave. […] Vediamo che queste catacombe sono state realizzate con cura in un lungo susseguirsi di secoli, da un popolo ricco e grande, che poteva impiegare un gran numero di lavoratori o di schiavi.»

Nella parte finale della descrizione Denon sembra fare confusione con i monumenti greci. Le catacombe infatti, pur essendo un'opera grandiosa non furono scavate da schiavi e il loro utilizzo non era solo quello della sepoltura.

Elenco delle catacombe di Siracusa[modifica | modifica wikitesto]

A Siracusa furono costruite diverse Catacombe: quelle di San Giovanni, di Vigna Cassia e di Santa Lucia.

  • Le Catacombe di San Giovanni sono famose, secondo la tradizione, per aver ospitato nell'adiacente Cripta di San Marziano, primo vescovo di Siracusa, l'apostolo Paolo, il quale avrebbe predicato ai primi cristiani d'occidente. Marziano o Marciano nel 39 fu mandato da San Pietro da Antiochia a Siracusa per predicarvi il vangelo. Esse furono costruite tra il 315 e il 360 d.C. successivamente manomesse per la ricerca di corpi di Santi e tesori e sono le uniche aperte al pubblico ed esplorate totalmente. Sono situate nella zona di Akradina, nei pressi del sepolcro di san Marziano. La galleria principale, detta decumanus maximus, è ricavata da un antico acquedotto greco, le cui tracce sono visibili sulla volta. Inoltre dalla galleria si può accedere alle cinque tombe dei santi o dei martiri, zone più grandi, di forma circolare o quadrata, chiamate di Eusebio, di Adelfia, di Antiochia, delle Sette Vergini e Anonima.
  • Le Catacombe di Vigna Cassia, chiamate così dal nome del proprietario della vigna sovrastante al momento del ritrovamento, sorsero verso il 256 d.C. e presentano diverse tracce di antichi affreschi, esse sono collegate anche alle meno famose catacombe Santa Maria di Gesù. Anch'esse sono chiuse al pubblico (salvo aperture straordinarie eseguite da un'associazione turistica) e sono le più vaste di tutta la Sicilia.[2]
  • Le Catacombe Santa Maria di Gesù.
  • Le catacombe di Santa Lucia risalgono al 220-230 d.C. in esse è presente un antico oratorio decorato con pitture bizantine. Queste catacombe sono le più complesse della città e le più estese[Non chiaro se le più estese sono queste o quelle di Vigna Cassia]. Il complesso è chiuso al pubblico, ma di particolare interesse è un sacello dell'VIII-IX secolo raffigurante i SS. Quaranta martiri di Sebaste, a testimonianza delle modifiche riportate in età bizantina e normanna.

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Viaggi di Pietro della Valle: il pellegrino, G. Gancia, 1º gennaio 1843. URL consultato il 14 ottobre 2016.
  2. ^ Siracusa Turismo, Siracusa: Catacombe di Vigna Cassia, su siracusaturismo.net. URL consultato il 28 maggio 2017.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • AA.VV., Dizionario enciclopedico di architettura e urbanistica, Gangemi editore.
  • Margaret Guido, Guida archeologica della Sicilia, Sellerio, 2000.
  • Mariarita Sgarlata, S. Giovanni a Siracusa, Catacombe di Roma e d'Italia 8, Pontificia Commissione di archeologia sacra, 2004.

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