Castello di Krėva

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Castello di Krėva
Rovine del castello
Ubicazione
StatoBandiera della Bielorussia Bielorussia
CittàKrėva
Coordinate54°18′34″N 26°16′58″E / 54.309444°N 26.282778°E54.309444; 26.282778
Informazioni generali
TipoFortificazione medievale
Inizio costruzioneXIV secolo
Condizione attualeIn rovina
Informazioni militari
Azioni di guerraGuerra civile lituana (1381-1384)
Campagna bielorussa nella Grande Guerra
voci di architetture militari presenti su Wikipedia

Il castello di Krėva (in bielorusso Крэўскі замак?, Kreŭski zamak; in lituano Krėvos pilis; in polacco zamek w Krewie) è il complesso di rovine oggi visibili di una delle principali residenze fortificate dei granduchi di Lituania (Gediminas e Algirdas) nel villaggio di Krėva, in Bielorussia. L'insediamento si trova a 224 metri sul livello del mare.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il primo resoconto del castello nelle fonti si trova in merito all'imprigionamento del fratello di Algirdas, Kęstutis e di suo figlio Vitoldo, futuro sovrano lituano.[1][2] Il primo morì nel 1382 e si discute a livello storiografico se si spense per cause naturali o perché assassinato su autorizzazione di Jogaila, un nipote contro cui stava combattendo. Il secondo riuscì a fuggire e si recò nello Stato monastico dei cavalieri teutonici dove si convertì al cristianesimo.[2] Inoltre, il castello è noto per essere stato il luogo dove nel 1385 si firmò l'unione di Krewo, che sancì l'unione personale tra Polonia e Lituania e costituì il primo passo dell'alleanza polacco-lituana verso l'istituzione della Confederazione polacco-lituana.[3]

All'inizio del XVI secolo, la struttura venne saccheggiata dai tartari di Crimea e rimase disabitata per molto tempo. Nel XIX secolo, gran parte della cinta muraria risultava crollata: la prima guerra mondiale assestò il colpo finale alla fortificazione in rovina, poiché essa si trovava proprio in prima linea e contesa tra l'esercito imperiale russo e quello tedesco.[3] A seguito del conflitto, le rovine furono parzialmente conservate, in particolare grazie a finanziamenti giunti dalla Polonia, nel 1929. Tuttavia, da allora il patrimonio culturale non è stato più sottoposto a intervento di restauro.

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Le rovine del castello di Krėva come visibili oggi

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Albinas Kuncevičius, Castella Maria Baltici, Savastis, 2004, p. 53, ISBN 978-99-86-42055-2.
  2. ^ a b (EN) Jack J. Kanski, Giants of European History: A Concise Outline, Troubador Publishing Ltd, 2018, p. 52, ISBN 978-17-88-03567-5.
  3. ^ a b (EN) Robert I. Frost, The Oxford History of Poland-Lithuania, vol. 1, Oxford University Press, 2018, p. 3, ISBN 978-01-92-56814-4.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN249382703 · WorldCat Identities (ENlccn-no2019105604