Armando Casalini

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Armando Casalini

Deputato del Regno d'Italia
LegislaturaXXVII
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoPartito Repubblicano Italiano, Partito Nazionale Fascista
ProfessioneSindacalista

Armando Casalini (Forlì, 14 giugno 1883Roma, 12 settembre 1924) è stato un politico italiano. Segretario del Partito Repubblicano, divenne in seguito deputato fascista.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Primi anni e avvicinamento alla politica[modifica | modifica wikitesto]

Nato in una famiglia povera di Forlì, operaio meccanico di idee repubblicane e autodidatta, diresse nel 1910 Il Pensiero Romagnolo[1], fu amico di Pietro Nenni e partecipò alle proteste politiche e sociali del giugno 1914 culminate nella Settimana rossa.

Allo scoppio della prima guerra mondiale si arruolò come volontario ciclista benché avesse una malformazione fisica permanente che lo rendeva inabile al servizio militare.[2] Iniziato il 6 giugno 1916 alla Massoneria nella loggia Aurelio Saffi di Forlì[3], subito dopo divenne segretario del Partito Repubblicano, carica che tenne a partire dal luglio 1916 fino all'aprile del 1920.

A seguito della costituzione dei Fasci di combattimento si avvicinò alle posizioni di Mussolini: nel 1922 lasciò il partito che aveva guidato fondando con altri ex repubblicani l'organizzazione filofascista Unione Mazziniana Nazionale. Nel 1924, candidato nel cosiddetto listone fascista, fu eletto al Parlamento per la circoscrizione della Lombardia.

Omicidio[modifica | modifica wikitesto]

Nominato vicesegretario generale delle Corporazioni sindacali, fu assassinato su un tram a Roma con tre colpi di rivoltella sotto gli occhi della figlia Lidia. L'omicida, il carpentiere comunista Giovanni Corvi, lo assalì al grido di "Vendetta per Matteotti!"[4]. La stampa diede ampio risalto all'avvenimento descrivendo l'assassino come uno squilibrato[5].

Ai suoi solenni funerali il 15 settembre 1924 partecipò lo stesso Benito Mussolini, la commemorazione fu tenuta da Edmondo Rossoni[6]. È sepolto al Cimitero del Verano a Roma.

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Alla memoria di Armando Casalini fu intitolata una prestigiosa società polisportiva bresciana, il Gruppo Sportivo Armando Casalini. Fino al 1945 era a lui intitolato anche uno slargo al quartiere della Balduina in Roma, poi dedicato, a guerra finita, al martire delle Fosse Ardeatine Giuseppe Cordero di Montezemolo.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Lo diresse per quattro anni sostituendo il fondatore Giuseppe Gaudenzi. In Personaggi della vita pubblica di Forlì e circondario (a cura di Lorenzo Bedeschi e Dino Mengozzi, voce redatta da Elio Santarelli), Edizioni Quattroventi, Urbino, 1996, pp. 245-246.
  2. ^ La Stampa, 13 novembre 1924, p.1
  3. ^ Gnocchini, op.cit., p.61
  4. ^ Enzo Biagi, Storia del fascismo, vol. 1, Sadea-Della Volpe, 1964, pag. 356
  5. ^ Matteo Petrucci, Non perdonabile, non correggibile : vita e morte di Giovanni Corvi, Milano : Franco Angeli, Storia e problemi contemporanei : 70, 3, 2015.
  6. ^ Alberto Mazzuca, Luciano Foglietta, Mussolini e Nenni amici nemici, Minerva Edizioni, Bologna, 2015, pp. 270-271.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Vittorio Gnocchini, L'Italia dei liberi muratori: brevi biografie di massoni famosi, Milano, Mimesis Edizioni, 2005.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Segretario del PRI Successore
Oliviero Zuccarini luglio 1916 - aprile 1920 Fernando Schiavetti
Controllo di autoritàVIAF (EN1675160791856802860007 · GND (DE1223082555