Antonio Decaro

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Antonio Decaro

Sindaco di Bari
In carica
Inizio mandato23 giugno 2014
PredecessoreMichele Emiliano

Sindaco metropolitano di Bari
In carica
Inizio mandato1º gennaio 2015
PredecessoreCarica istituita

Presidente dell'Associazione Nazionale Comuni Italiani
In carica
Inizio mandato12 ottobre 2016
PredecessorePiero Fassino

Deputato della Repubblica Italiana
Durata mandato15 marzo 2013 –
9 luglio 2014
LegislaturaXVII
Gruppo
parlamentare
Partito Democratico
CoalizioneItalia. Bene Comune
CircoscrizionePuglia
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoPartito Democratico
Titolo di studioLaurea in ingegneria civile
UniversitàPolitecnico di Bari
ProfessioneIngegnere

Antonio Decaro (Bari, 17 luglio 1970) è un politico italiano, sindaco di Bari dal 23 giugno 2014 e della sua città metropolitana dal 1º gennaio 2015. Dal 12 ottobre 2016 è anche presidente dell'ANCI.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Antonio Decaro si è laureato a 25 anni in ingegneria civile, sezione trasporti, presso il Politecnico di Bari, dove inizia ad esercitare la libera professione.[1]

Dopo una breve esperienza lavorativa nell'Acquedotto pugliese nella sede di Lecce, dove nel 1999 diventa vicecapo compartimento, dal 2000 è impiegato all'Anas, dapprima come direttore dei servizi tecnici compartimentali, successivamente come direttore del centro manutenzione della provincia di Bari e infine responsabile dell'Ufficio Progetti, prima di mettersi in aspettativa.[1]

Carriera politica[modifica | modifica wikitesto]

Assessore comunale a Bari[modifica | modifica wikitesto]

Inizia la sua esperienza politica nel 2004, quando il sindaco di Bari Michele Emiliano lo nomina assessore alla mobilità e al traffico nella sua prima giunta comunale, in qualità di tecnico esperto esterno.[1]

Durante il suo mandato, grazie ai numerosi interventi realizzati insieme all'amministrazione comunale, nel marzo del 2008 riceve il premio “Amico della bicicletta”, assegnato dalla FIAB (Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta) e riceve il riconoscimento “Ambientalista dell'anno 2008”, assegnato da Legambiente.[1]

Dal 2004 a oggi ha contribuito a realizzare iniziative e infrastrutture che hanno segnato il cambiamento nelle politiche di mobilità e traffico a Bari, con la redazione di un Biciplan. L'obiettivo è quello di svuotare il centro cittadino dalle auto riqualificando gli spazi e lo stile di vita di cittadini e pendolari.

Tra i suoi interventi realizzati ci sono: i 3 park&ride presenti oggi nella città di Bari, il park&train, il bike sharing e il biciplan del Comune di Bari che prevede una rete di piste ciclabili lunga circa 190 km che si snoda in tutta la città.

Alle elezioni politiche del 2006 si candida alla Camera dei deputati, tra le liste dei Socialisti di Bobo Craxi nella circoscrizione Puglia, ma senza tuttavia risultare eletto.[2]

Consigliere regionale della Puglia[modifica | modifica wikitesto]

Già in carica con la seconda giunta Emiliano, si candida alle elezioni regionali in Puglia del 2010 col Partito Democratico, nella lista del presidente uscente Nichi Vendola, venendo eletto nel collegio di Bari con 14.190 preferenze in consiglio regionale della Puglia, dove ha ricoperto il ruolo di capogruppo del PD dal 2010 ad aprile 2013[1]. Durante il mandato in Regione è stato il promotore di proposte di legge approvate dal consiglio regionale sul pluralismo informatico e sull'adozione e la diffusione del software libero, sull'istituzione e disposizioni normative dell'attività ricettiva di albergo diffuso. Tra le proposte di legge a cui ha lavorato spicca quella per l'istituzione dell'anagrafe pubblica degli eletti e disposizioni sulla trasparenza e l'informazione.

Nel novembre 2012 viene approvata in Consiglio regionale la legge “Interventi per favorire lo sviluppo della mobilità ciclistica” di cui è stato primo firmatario. Con questa legge ha mantenuto l'impegno preso con i baresi e con i pugliesi, di trasformare in legge regionale il documento sottoscritto il 6 marzo 2010: "Mobilità sostenibile in Puglia: una priorità per il futuro governo regionale".

Elezione a deputato[modifica | modifica wikitesto]

A dicembre 2012 si candida alle primarie "parlamentarie" del Partito Democratico, risultando essere il più votato tra la componente maschile nelle liste dei candidati del territorio barese, e pertanto viene candidato nelle liste dello stesso partito alla Camera dei deputati per la circoscrizione Puglia.[1]

Alle elezioni politiche del 2013 viene eletto alla Camera dei deputati della XVII legislatura della Repubblica Italiana nella circoscrizione Puglia per il Partito Democratico.

In Parlamento è stato componente dell'Intergruppo parlamentare per la mobilità nuova/mobilità ciclistica. Insieme ad altri parlamentari si è impegnato nella scrittura della legge nazionale sulla Mobilità ciclistica.[1]

Alle primarie del PD del 2013 ha sostenuto la candidatura a segretario del PD di Matteo Renzi, nonostante a Montecitorio si fosse legato a Pippo Civati.[3]

Appena eletto sindaco di Bari si dimette dalla carica di deputato, venendo sostituito da Federico Massa.

Sindaco di Bari[modifica | modifica wikitesto]

Decaro partecipa alla premiazione del concorso regionale di Wiki Loves Monuments

L'11 gennaio 2014, tramite Facebook, ufficializza la propria candidatura a primo cittadino di Bari nelle elezioni amministrative della primavera successiva.

Alle elezioni amministrative del 2014, sostenuto da una coalizione di centro-sinistra formata da: Partito Democratico, Sinistra Ecologia Libertà, Italia dei Valori, Centro Democratico e nove liste civiche, raccoglie il 49,38% dei voti, superando il primo turno. Al ballottaggio dell'8 giugno viene eletto sindaco del comune di Bari battendo il candidato del centrodestra Domenico Di Paola con il 65,40% delle preferenze.[4]

Dal 1º gennaio 2015 è in carica come primo Sindaco metropolitano della Città metropolitana di Bari[1]. Il 29 gennaio 2015 viene nominato vicepresidente dell'Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI) con delega al "Mezzogiorno e Politiche per la Coesione Territoriale".[1]

Il 12 ottobre 2016 viene nominato presidente dell'ANCI, durante la 33ª Assemblea Nazionale dell'ANCI, succedendo all'ex-sindaco di Torino Piero Fassino.[1][3]

Nel 2016, con il progetto "Periferie Aperte", la Città metropolitana di Bari è arrivata prima nella graduatoria del Bando delle Periferie, indetto dal Governo Renzi[5] per la riqualificazione urbana, ottenendo così l'assegnazione di 41 milioni di euro per interventi in vari comuni.[5]

Dal 2016, in seguito alle minacce subite in conseguenza della sua azione di contrasto al commercio abusivo, vive sotto scorta.[6]

Nelle elezioni comunali del 2019 è stato riconfermato sindaco, ottenendo una larga vittoria al primo turno con il 66,27% dei voti staccando di oltre 40 punti l'avversario di centrodestra Pasquale Di Rella.[7][8]

Il 19 novembre dello stesso anno viene rieletto presidente dell'ANCI per acclamazione.[9] Dal 2019 Decaro rappresenta l'ANCI anche nel consiglio di amministrazione di Cassa Depositi e Prestiti.[10]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h i j Sindaco - Comune di Bari, su comune.bari.it. URL consultato il 5 giugno 2021.
  2. ^ Bobo Craxi a Bari: questa è la capitale del socialismo, su barilive.it, 20 marzo 2006. URL consultato il 21 febbraio 2022.
  3. ^ a b La Repubblica, Anci, ecco Decaro, il sindaco renziano nuovo numero uno dei comuni italiani, su repubblica.it. URL consultato il 12 ottobre 2016.
  4. ^ Decaro è il nuovo sindaco di Bari, su bari.repubblica.it. URL consultato il 9 giugno 2014.
  5. ^ a b Rosanna Volpe, La Città metropolitana di Bari vince il bando delle periferie, in arrivo 41 milioni di euro, in Borderline24 - Il giornale di Bari, 30 dicembre 2016. URL consultato il 13 febbraio 2017.
  6. ^ Bari, il sindaco Decaro sotto scorta: era stato minacciato dopo la guerriglia con gli abusivi, su bari.repubblica.it.
  7. ^ Eligendo - Elezioni comunali 2019, su Eligendo. URL consultato il 30 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 30 maggio 2019).
  8. ^ Bari, bagno di folla per Decaro davanti al Comitato. «Grazie a tutti», su lagazzettadelmezzogiorno.it. URL consultato il 27 maggio 2019.
  9. ^ Anci, Antonio Decaro (Pd) rieletto per acclamazione 'sindaco dei sindaci italiani', su bari.repubblica.it. URL consultato il 21 novembre 2019.
  10. ^ CDP: nominati due nuovi membri del Consiglio di Amministrazione per la “gestione separata”, su cdp.it.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]


Predecessore Sindaco di Bari Successore
Michele Emiliano dal 23 giugno 2014 in carica
Predecessore Sindaco metropolitano di Bari Successore
carica istituita dal 1º gennaio 2015 in carica
Predecessore Presidente dell'Associazione Nazionale Comuni Italiani Successore
Piero Fassino dal 12 ottobre 2016 in carica