Odessa: differenze tra le versioni

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La città conta ben 1.013.610 abitanti che la fanno la quarta città più popolosa dell'Ucraina, dopo [[Kiev]], [[Charkiv]] e [[Dnipro|Dnipropetrovsk]].
La città conta ben 1.013.610 abitanti che la fanno la quarta città più popolosa dell'Ucraina, dopo [[Kiev]], [[Charkiv]] e [[Dnipro]].


== Caratteristiche ==
== Caratteristiche ==

Versione delle 11:25, 29 set 2018

Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Odessa (disambigua).
Odessa
hromada
(UK) Одеса
Odessa – Stemma
Odessa – Bandiera
Odessa – Veduta
Odessa – Veduta
La scalinata Potëmkin
Localizzazione
StatoBandiera dell'Ucraina Ucraina
Oblast' Odessa
DistrettoNon presente
Amministrazione
SindacoHurvic Eduard Jovypovyč
Territorio
Coordinate46°29′N 30°44′E / 46.483333°N 30.733333°E46.483333; 30.733333 (Odessa)
Altitudine40 m s.l.m.
Superficie163 km²
Abitanti1 013 610 (2015)
Densità6 218,47 ab./km²
Altre informazioni
Cod. postale65000–65480
Prefisso+ 380 (0)482
Fuso orarioUTC+2
TargaBH
Cartografia
Mappa di localizzazione: Ucraina
Odessa
Odessa
Sito istituzionale

Odessa (AFI: /oˈdessa/ o /oˈdɛssa/[1][2]; in ucraino Одеса?, Odesa; in russo Одесса?, Odessa) è una città dell'Ucraina meridionale sul mar Nero, capoluogo dell'oblast' omonima.

La città conta ben 1.013.610 abitanti che la fanno la quarta città più popolosa dell'Ucraina, dopo Kiev, Charkiv e Dnipro.

Caratteristiche

Quarta città dell'Ucraina per dimensioni e popolazione, Odessa è un'importante meta turistica e un famoso centro termale. Qui sono nati personaggi come il pianista Emil Gilels, il violinista David Oistrakh, lo scrittore ebreo Isaac Babel', la poetessa Anna Achmatova e la scrittrice Evfrosinija Antonovna Kersnovskaja. Nonostante si trovi in Ucraina, la lingua più parlata nella città è il russo.

Geografia e clima

Odessa è situata su alcuni rilievi collinari che si affacciano su un piccolo porto, a 31 km a nord dell'estuario del fiume Nistro ed a 445 km a sud di Kiev. Il clima della città è di tipo temperato secco. La temperatura media varia tra i -2 °C del mese di gennaio e i +22 °C che si registrano a luglio. Le precipitazioni medie annue sono di soli 350 mm.

Economia

La città possiede numerose industrie concentrate principalmente nei settori navale, chimico, metallurgico, agroalimentare e del raffinamento del petrolio. Odessa è anche una base navale e un importante porto di attracco.

Storia

La regione di Odessa, già abitata in antico dagli sciti, divenne luogo di fondazione di due colonie greche, Tyras e Olbia Pontica. Il nome della città deriva da Odessos, un'altra colonia greca che, in passato, si riteneva fiorita sullo stesso territorio, ma la cui ubicazione, invece, era nell'attuale Bulgaria, presso l'odierna città di Varna.

Terra attraversata dai popoli migratori a partire dal III secolo d.C., temporaneamente sotto l'influenza polacca e lituana, dopo la grande invasione del 1241 divenne possesso dei tatari che vi eressero l'insediamento di Haçi-Bey. Nel 1529 questa zona venne invasa dagli ottomani, sotto cui rimase fino alla guerra russo-turca degli anni 1787-1791.

Via Richelieu - Cartolina del XIX secolo

La città di Odessa venne fondata ufficialmente nel 1794 dalla Russia nel territorio perso dalla Turchia nel 1792. La fortezza turca di Yeni Dünya divenne il principale porto russo sul Mar Nero col nome di Odessa (Одесса). La città crebbe velocemente sotto il governatorato del Duca di Richelieu negli anni 1803-1814. Nel 1819 Odessa divenne un porto franco e tale rimase fino al 1879. In questo lungo arco di tempo la città si affermò come importante centro di scambi commerciali e zona di transito tra Europa e Asia, di carattere squisitamente cosmopolita. Durante la guerra di Crimea (1853-1856), la città venne pesantemente bombardata dalla marina inglese e francese. In seguito riprese nuovamente a crescere e svilupparsi in quanto principale porto russo per l'esportazione dei cereali. Nel 1866 venne collegata da una linea ferroviaria a Kiev e Charkiv in Ucraina e Iași in Romania; nel 1880 venne inaugurata la stazione di Odessa centrale.

Centro storico - Cartolina del XIX secolo
La biblioteca tra il 1890 e il 1900

Nel 1905 la città divenne luogo della rivolta operaia sostenuta dall'equipaggio della corazzata Potëmkin e dalla rivista leninista Iskra. Durante la Rivoluzione russa del 1917 Odessa venne occupata dal Comitato Centrale Ucraino, dall'esercito francese, dall'Armata Bianca e dall'armata rossa. Quest'ultima prese possesso della città nel 1920, annettendola poi all'Unione Sovietica.

Nel 1847 in questa città è morto Vasil Evstatiev Aprilov, scrittore e patriota bulgaro.

Il massacro di Odessa

Lo stesso argomento in dettaglio: Massacro d'Odessa e Ghetto d'Odessa.

Durante la II guerra mondiale, nell'agosto 1941, Odessa fu occupata dall'esercito romeno, affiancato da truppe tedesche. Il generale Nicolae Macici, comandante del Secondo Corpo d'Armata romena, in complicità con Gheorghe Alexianu, governatore romeno di Transnistria e della città di Odessa (nominato dal generale Ion Antonescu, dittatore della Romania negli anni 1940-1944) ordinò, come rappresaglia a seguito di un attentato terroristico, il massacro di 5.000 civili (la maggior parte dei quali ebrei), tutti nella notte del 22 ottobre 1941.[3][4]. Nei due giorni successivi altri 20.000-30.000 uomini, donne, vecchi e bambini furono massacrati. Ai circa 35.000 ebrei rimasti a Odessa fu ordinato di trasferirsi all'interno di un ghetto situato nel sobborgo di Slobodka, dove furono anch'essi uccisi o deportati.[5]

Al 10 aprile 1944, all'arrivo delle truppe sovietiche di liberazione, restavano a Odessa solamente 703 ebrei vivi.[6]. Complessivamente 115.000 ebrei e 15.000 rom furono massacrati nella regione delle Transnistria, tra di essi la quasi totalità degli 80.000 ebrei presenti ad Odessa al momento dell'occupazione nazista.[7]

Il processo ai criminali di guerra

Il processo che riguardava anche i crimini perpetrati ad Odessa, Dalnic, Ovidiopol[8][9] e Bogdanovka (45 000 ebrei)[10][11][12][13][14] tra il 23 ed il 24 ottobre 1941 fu il primo effettuato presso il Tribunale del popolo di Bucarest. Alla sua conclusione, il 22 maggio 1945, il generale Nicolae Macici, il maresciallo Ion Antonescu, il professor Gheorghe Alexianu, governatore romeno della Transnistria e di Odessa, Mihai Antonescu, vice-primo ministro e ministro degli esteri e il generale "Piky" Vasiliu, comandante della gendarmeria, vennero giudicati tutti colpevoli per i massacri e condannati a morte.

La città venne liberata dall'armata rossa nell'aprile del 1944; da allora riprese a svilupparsi velocemente ma senza più recuperare il ruolo centrale avuto in precedenza. La maggior parte degli ebrei della città emigrò in Israele e negli Stati Uniti tra gli anni 1970 e 1990. Dopo la caduta del Muro di Berlino e la dissoluzione dell'URSS, Odessa divenne parte dell'Ucraina nel 1991.

Onorificenze

Città eroina - nastrino per uniforme ordinaria
— 8 maggio 1965
Ordine di Lenin - nastrino per uniforme ordinaria
— 8 maggio 1965

Storie del ghetto

Lo scrittore Isaak Ėmmanuilovič Babel', nato a Odessa nel 1894, da una famiglia di piccoli commercianti ebrei, in un famoso ciclo di sei racconti, dal titolo Racconti di Odessa, ha descritto le vicende del quartiere ebraico della Moldavjanka. Si tratta di storie di vita, o meglio, di mala vita, in cui campeggia la figura del capobanda Benja Krik, detto il Re, figlio di Mendel Krik, il carrettiere. Attorno a lui prende forma una galleria di personaggi dei più vari mestieri, uomini dediti ai traffici del porto, occupati negli affari più loschi, ciniche locandiere, prostitute voluttuose, allevatori e coltivatori vittime delle estorsioni dei banditi o convertiti a capi clan. Una vita violenta, segnata dalla dura regola del ghetto e, al di sopra di questa, sorvegliata dalla legge del più forte o del più risoluto. È questa la Gente di Odessa, come recita il titolo di uno dei racconti, la varia umanità immortalata da uno dei suoi cittadini più illustri.[15]

Presenza italiana a Odessa

Lo stesso argomento in dettaglio: Italiani di Odessa.

La città di Odessa ha una storia strettamente legata all'Italia. Infatti, gli italiani sono menzionati nel Duecento per la prima volta, quando sul territorio della città odierna fu ubicato l'ancoraggio delle navi genovesi. La nuova affluenza degli italiani nel Sud dell'Ucraina crebbe particolarmente con la fondazione di Odessa.

Agli inizi dell'Ottocento la comunità napoletana cominciò ad avere un ruolo importante nella vita pubblica e commerciale della città. La lingua napoletana iniziò a diffondersi e con il passare del tempo entrò nella sfera delle comunicazioni degli uomini d'affari.

All'inizio del XIX secolo la colonia italiana era composta in primo luogo da commercianti, marinai e militari in servizio nell'Armata russa.

L'architetto italiano Francesco Boffo (1790-1867) fu capo architetto del comune di Odessa per oltre 40 anni, contribuendo alla trasformazione di Odessa in un vero museo a cielo aperto dell'architettura neoclassica e neorinascimentale italiana, rivaleggiando con San Pietroburgo nel nord dell'Impero russo. La sua opera più famosa è la scalinata Potëmkin, oltre a circa 30 palazzi ed edifici pubblici. Ad Odessa fu scritta la canzone della musica napoletana più famosa al mondo: 'O Sole mio

Musei

Il Museo d'arte occidentale ed orientale è il principale museo della città, ha importanti collezioni d'arte dal XVI al XX secolo comprese opere di Caravaggio, Mignard, Hals, Teniers e Del Piombo. Di rilievo anche il Museo Alexander Pushkin dedicato al periodo di esilio trascorso da Pushkin ad Odessa. Altri musei sono il museo archeologico, il museo d'arte ed il Museo numismatico.

Società

Evoluzione demografica

Amministrazione

Gemellaggi

Sport

Calcio

La squadra principale della città è il Čornomorec'.

Note

  1. ^ Bruno Migliorini et al., Scheda sul lemma "Odessa", in Dizionario d'ortografia e di pronunzia, Rai Eri, 2010, ISBN 978-88-397-1478-7.
  2. ^ Luciano Canepari, Odessa, in Il DiPI: dizionario di pronuncia italiana, Bologna, Zanichelli, 2009, ISBN 978-88-08-10511-0.
  3. ^ Rotaru, J., Burcin, O., Zodian, V., Moise, L., Mareşalul Antonescu la Odesa, Editura Paideia, 1999
  4. ^ Giurescu, C., România în al doilea război mondial
  5. ^ "Odessa", United States Holocaust Memorial Museum.
  6. ^ (FR) Raul Hilberg, la destruction des Juifs d'Europe, Tome 1, Foliohistoire, 2006, p. 678
  7. ^ Mariana Hausleitner (ed.), Rumänien und der Holocaust. Zu den Massenverbrechen in Transnistrien 1941–1944, Berlin: Metropol, 2001.
  8. ^ Черкасов, А. А.: Оккупация Одессы. Год 1941, Очерки — 1-е. — Одесса: — 270 с ил. с. — (Большая литературно-художественная серия «Вся Одесса» Выпуск 18), 2007, ISBN 966-344-144-5.
  9. ^ United States Holocaust Memorial Museum: Holocaust History - Odesa, http://www.ushmm.org/wlc/en/index.php?ModuleId=10005476, consultato in data: 21.02.2012
  10. ^ ***: Bogdanovka publ.: Yad Vashem,[1] consultato in data: 12-08-2012
  11. ^ United States Holocaust Memorial Museum: Holocaust History - Odesa, Op. cit.
  12. ^ Kellerhoff, Sven F.: Der vergessene Holocaust, Die Welt, 30.08.2006, [2], consultato in data=21-02-2012
  13. ^ Deletant, Dennis,: Hitler's Forgotten Ally: Ion Antonescu and His Regime, Romania 1940–1944, pp. 171-3, Basingstoke, Palgrave Macmillan, 2006, ISBN 9781403993410.
  14. ^ Gilbert, Martin: The Holocaust, pp. 217-218, ed. Holt, Rinehart and Winston, N.-Y., 1986, ISBN 0-8050-0348-7 "On January 12 the deportations from the Slobodka ‘ghetto' began. Within six weeks, a total of 19,582 Odesa Jews, the majority women, children and old people, had been taken by rail in sealed trucks to Berezovka (...) Within a year and a half, almost none of these 19,582 deportees were alive". Gilbert, op. cit. p. 289
  15. ^ Si veda il volume L'armata a cavallo e altri racconti, di Isaak Babel', traduzioni di Franco Lucentini, Gianlorenzo Pacini e Renato Poggioli, Einaudi, 1969 [1958]
  16. ^ città gemellate dal sito di Costanza, su primaria-constanta.ro. URL consultato il 25 luglio 2010 (archiviato dall'url originale il 25 luglio 2010).
  17. ^ Comune di Chisinau: gemellaggi, su chisinau.md. URL consultato il 18 agosto 2010 (archiviato dall'url originale l'8 ottobre 2010).
  18. ^ città gemellate dal sito di Genova [collegamento interrotto], su comune.genova.it. URL consultato il 30 dicembre 2010.
  19. ^ città gemellate con Valencia, su valencia.es. URL consultato il 20 dicembre 2011 (archiviato dall'url originale il 15 settembre 2011).

Bibliografia

  • Marija Michailova. Architetti italiani e ticinesi a Odessa nella prima meta dell’Ottocento // La cultura architettonica italiana in Russia da Caterina II a Alessandro I. A cura di Piervaleriano Angelini, Nicola Navone, Letizia Tedeschi. — Mendrisio, Academy Press, 2008. — ISBN 8887624399, 9788887624397 — P.207—218.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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