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Versione delle 10:36, 30 ago 2018

Merlo S.p.a.
Industria metalmeccanica
StatoBandiera dell'Italia Italia
Fondata daAmilcare e Natalina Merlo
Sede principaleBandiera dell'Italia San Defendente di Cervasca (Cuneo)
GruppoMerlo Group
Fatturato398 milioni di Euro[1]
Dipendenti1200[1]
Sito webwww.merlo.com


La Merlo Spa è un'industria metalmeccanica italiana specializzata nella produzione di carrelli elevatori a braccio telescopico, sia fissi che a torretta rotante, di betoniere auto-caricanti, trasportatori cingolati e piattaforme semoventi, con sede a San Defendente di Cervasca (Cuneo).

Azienda

Tra i leader internazionali del settore, al 2013 l'azienda può contare su 5 filiali in Europa e 2 in Australia, oltre 600 punti vendita nel mondo e la presenza in 60 mercati nazionali[1].

Nel 1987 ha fornito sollevatori telescopici per le basi di ricerca ENEA Dome Concordia e Stazione Mario Zucchelli[2] in Antartide, mentre nel 2013 per la stazione di ricerca della Nuova Zelanda Base Scott[3] sempre in Antartide.

Sono stati utilizzati i mezzi Merlo per il recupero di vetture incidentate e/o bloccate in pista durante diversi Gran Premio di Formula 1 (Gran Premio d'Italia dal 1999, Gran Premio del Belgio, Gran Premio di Abu Dhabi, Gran Premio di San Marino, Gran Premio d'Austria, Gran Premio del Canada, Gran Premio di Francia)[4].

Merlo Spa ha prodotto e produce tuttora sollevatori telescopici per l'Esercito Italiano e per altri eserciti nel mondo (Australian Army, Armée de terre, Svenska Flygvapnet).

Storia

La società è stata costituita nel 1964 dai fratelli Amilcare e Natalina Merlo ed ha mosso i primi passi nel settore delle costruzioni e dell'industria, successivamente i suoi mezzi hanno trovato applicazione
anche nel comparto agricolo (60% dell'attuale fatturato)[1]

Diverse sono state le innovazioni tecnologiche apportate al settore dei sollevatori telescopici a livello mondiale[5], di seguito una breve cronistoria[6][7]:

1981 l'azienda ha iniziato la propria produzione di sollevatori telescopici.

1987 viene presentato il modello Panoramic, telescopico con visibilità totale a 360°, grazie al motore laterale parallelo al braccio (fissato sul telaio posteriormente) e opposto alla cabina.

1991 nascono i sollevatori con torretta girevole Roto, caratterizzati dalla possibilità di raggiungere ogni posizione su 360° senza senza necessità di riposizionamento della macchina.

1996 la gamma viene ampliata con mezzi dedicati al settore agricolo, i Turbofarmer, sollevatori telescopici con omologazione da trattrice agricola.

2000 inizia la produzione dei Multifarmer, trattori agricoli (con PTO e attacco a tre punti) con braccio telescopico[8].

2010 viene presentato il modello Hybrid, il primo sollevatore telescopico ibrido a propulsione elettrica, migliorato e definitivamente proposto nel 2013.[9]

Galleria immagini

Note

  1. ^ a b c d Christian Benna, Merlo, il braccio telescopico solleva gli utili, su repubblica.it, 13 gennaio 2014. URL consultato il 17 gennaio 2014.
  2. ^ Redazione, Merlo arriva fino al Polo, su macchineagricolenews.it, 24 aprile 2013. URL consultato il 17 gennaio 2014.
  3. ^ Oxana Șelari, Consegna “polare” per Merlo, su agricolturanews.it, 24 aprile 2013. URL consultato il 17 gennaio 2014.
  4. ^ Martino Villosio, Il re dei sollevatori telescopici, su ricerca.repubblica.it, repubblica.it, 7 febbraio 2012. URL consultato il 17 gennaio 2014.
  5. ^ Redazione, Amilcare Merlo Imprenditore dell'anno, su agricoltura24.com, 26 novembre 2012. URL consultato il 17 gennaio 2014.
  6. ^ Angelo Scorza, Merlo solleva più in alto l’asticella ship2shore.it, 5 settembre 2011
  7. ^ La nostra storia, innovatori da 50 anni, su merlo.com. URL consultato il 17 gennaio 2014.
  8. ^ Andrea Bedosti, Il trattore Pavesi P4: 100 anni ma non li dimostra georgofili.net, 2 giugno 2011
  9. ^ Michela Lugli, Merlo 40.7 Ibrido, medaglia d'oro per l'innovazione agricola, su agronotizie.imagelinenetwork.com, 16 ottobre 2013. URL consultato il 17 gennaio 2014.

Collegamenti esterni