Piroclasto: differenze tra le versioni

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[[Immagine:S_abba_durche2.jpg|thumb|upright=1.6|Colate basaltiche (grigiastre) alternate a livelli piroclastici alterati (rossastri) attribuiti al [[Quaternario]]. Cala Gonone - Dorgali (NU), Italia]]
[[Immagine:S_abba_durche2.jpg|thumb|upright=1.6|Colate basaltiche (grigiastre) alternate a livelli piroclastici alterati (rossastri) attribuiti al [[Quaternario]]. Cala Gonone - Dorgali (NU), Italia]]


Il termine '''piroclasto''' identifica ogni tipo di frammento prodotto dalla brecciazione di rocce o di lava non consolidata durante l'attività esplosiva di un vulcano.
Il termine '''piroclasto''' identifica ogni tipo di frammento prodotto dalla frammentazione di rocce o di lava non consolidata durante l'attività esplosiva di un vulcano.
In senso ampio il termine può essere applicato ai frammenti costituenti i depositi per caduta gravitativa, per [[flusso piroclastico]] e per [[onda basale]] (''surge''), come pure i [[lahar]], le brecce di intrusione (ad es. nelle [[kimberlite|kimberliti]]) e di estrusione (ad es. alla base di duomi di lava) e i [[diatrema|diatremi]].
In senso ampio il termine può essere applicato ai frammenti costituenti i depositi per caduta gravitativa, per [[flusso piroclastico]] e per [[onda basale]] (''surge''), come pure i [[lahar]], le brecce di intrusione (ad es. nelle [[kimberlite|kimberliti]]) e di estrusione (ad es. alla base di duomi di lava) e i [[diatrema|diatremi]].
L'accumulo di qualunque origine dei piroclasti sciolti o non consolidati prende il nome generico di [[tefra]]. Se invece l'accumulo è consolidato si definisce ''roccia piroclastica''. I termini ''piroclastite'' e ''deposito piroclastico'' comprendono sia gli accumuli consolidati che quelli non consolidati.
L'accumulo di qualunque origine dei piroclasti sciolti o non consolidati prende il nome generico di [[tefra]]. Se invece l'accumulo è consolidato si definisce ''roccia piroclastica''. I termini ''piroclastite'' e ''deposito piroclastico'' comprendono sia gli accumuli consolidati che quelli non consolidati.

Versione delle 09:41, 27 lug 2018

Colate basaltiche (grigiastre) alternate a livelli piroclastici alterati (rossastri) attribuiti al Quaternario. Cala Gonone - Dorgali (NU), Italia

Il termine piroclasto identifica ogni tipo di frammento prodotto dalla frammentazione di rocce o di lava non consolidata durante l'attività esplosiva di un vulcano. In senso ampio il termine può essere applicato ai frammenti costituenti i depositi per caduta gravitativa, per flusso piroclastico e per onda basale (surge), come pure i lahar, le brecce di intrusione (ad es. nelle kimberliti) e di estrusione (ad es. alla base di duomi di lava) e i diatremi. L'accumulo di qualunque origine dei piroclasti sciolti o non consolidati prende il nome generico di tefra. Se invece l'accumulo è consolidato si definisce roccia piroclastica. I termini piroclastite e deposito piroclastico comprendono sia gli accumuli consolidati che quelli non consolidati.

Etimologia

La parola "piroclasto" deriva dal greco, pur (fuoco) e klastó[s], (spezzato), cioè spezzato dal fuoco.

Caratteristiche dei piroclasti

i piroclasti possono essere singoli cristalli o frammenti di cristalli, di vetro o di roccia. La loro forma non deve essere alterata da processi di rideposizione successiva. Se i piroclasti sono stati alterati, allora prendono il nome di piroclasti rielaborati o epiclasti se la loro origine piroclastica è incerta. I piroclasti vengono ulteriormente distinti sulla base delle loro dimensioni:

  • Bombe: il diametro medio supera i 64 mm. La forma o l'aspetto superficiale (ad es. superficie a crosta di pane) indicano che quando furono estruse erano in condizioni completamente o parzialmente fuse;
Lo stesso argomento in dettaglio: Bombe vulcaniche.
  • Blocchi: il diametro medio supera i 64 mm. La forma angolare o subangolare indica che quando furono estrusi erano completamente solidi. Si tratta di frammenti rocciosi strappati dalle pareti del condotto vulcanico durante la risalita della lava;
  • Lapilli: piroclasti di qualunque forma con un diametro medio compreso fra 64 e 2 mm;
Lo stesso argomento in dettaglio: Lapillo.
  • Granuli di cenere: piroclasti con un diametro medio minore di 2 mm. Possono essere ulteriormente suddivisi in granuli di cenere grossolani (da 2 a 1/16 mm) e granuli di cenere fini (meno di 1/16 mm).
Lo stesso argomento in dettaglio: Ceneri vulcaniche.

Bibliografia

  • Daniele Fornasero - La Terra che vive (2004) - Gruppo Editoriale Il Capitello, pp. 225-226
  • *Le Maitre R.W. - Igneous Rocks. A classification and glossary terms. 2nd edition (2002)- Cambridge University Press, pag. 7

Voci correlate

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