Istituto tecnico industriale statale Benedetto Castelli: differenze tra le versioni

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L''''[[istituto tecnico industriale]] statale "Benedetto Castelli"''' di [[Brescia]] è uno dei più antichi istituti scolastici bresciani, e porta il nome dal monaco bresciano [[Benedetto Castelli]].
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==Cenni storici==
==Cenni storici==

Versione delle 11:05, 18 mag 2018

Coordinate: 45°33′23.61″N 10°13′00.64″E / 45.556558°N 10.216844°E45.556558; 10.216844

L'istituto tecnico industriale statale "Benedetto Castelli" di Brescia è uno dei più antichi istituti scolastici bresciani, e porta il nome dal monaco bresciano Benedetto Castelli.

Cenni storici

Le origini del Castelli risalgono al 1839, quando il pittore bresciano Gabriele Rottini, chiese, ed ottenne nel 1841, alla Real Direzione delle scuole elementari della provincia di Brescia, la possibilità di aprire una scuola di pittura. Nel 1851 l'"Istituto Rottini" diviene "Scuola comunale di pittura, arti e mestieri" che divenne poi scuola pubblica nel 1852[1]. Il 2 gennaio 1865 diviene "Scuola comunale di disegno applicato alle arti meccaniche e ai mestieri" di preparazione alle scuole superiori di Belle Arti. Nel 1885 la sede è nel Palazzo Bonoris, grazie a una donazione della Società Bacologica Bresciana. Il 21 marzo 1887 viene intitolata al Moretto. Nel 1922 si trasferisce presso il Monastero di S.Chiara dove vi rimarrà fino al 1961. Solo nel 1939, in pieno periodo fascista, la scuola, che era nel frattempo evoluta in scuola professionale, e sempre intitolata al Moretto, assunse una forma autonoma classificandosi come "Istituto tecnico industriale", grazie alla riforma scolastica Bottai. Nonostante il cambio di nome la scuola mantenne la sede didattica, che era in Via Santa Chiara, a Brescia, proponendo due tipologie di specializzazione: Meccanica ed Elettrotecnica.

Subito dopo la seconda guerra mondiale, data la crescente domanda, si ebbe la necessità di cambiare la sede didattica, per poter assicurare a tutti la possibilità di studio. Venne individuata in un terreno di circa 26.000 mq a nord di Brescia, donato dall'imprenditore bresciano Federico Palazzoli; nel 1961 si conclusero i lavori di costruzione, nasce l'istituto intitolato a Benedetto Castelli. Nel 1993 prendono il via i corsi del liceo scientifico tecnologico.

Il "Castelli" oggi

Il Castelli nell'anno scolastico 2003/2004 contava circa 2000 studenti[2] iscritti tra l'istituto tecnico, il Liceo scientifico tecnologico, e i corsi serali.

La sede attuale, situata in Via Cantore nel quartiere San Bartolomeo (Circoscrizione Nord) di Brescia, occupa una superficie di circa 11.000 mq (sui 26.000 di terreno disponibili), conta circa 90 aule didattiche, 45 laboratori divisi per aree scientifiche e sei palestre per educazione fisica, è a forma di ferro di cavallo, con al centro un piccolo campo di atletica leggera, e comprende una sezione distaccata chiamata "Satellite", collegata tramite un tunnel, dove solitamente sono presenti le aule del Liceo scientifico tecnologico.

Nei primi anni 2000 è stata realizzato un piccolo ampliamento a nord della struttura per dotare l'istituto di nuovi laboratori di informatica.

L'Aula Magna dell'istituto è intitolata ad Alberto Trebeschi, ex professore dell'istituto, e tragicamente scomparso nella strage di Piazza della Loggia.

È presente anche una Biblioteca, che comprende circa 17000 libri, oltre a riviste tecniche disponibili alla consultazione degli studenti.

Didattica

Ad oggi l'istituto tecnico industriale Castelli offre ai propri studenti vari indirizzi di studio (dopo la riforma Gelmini)

Col nuovo ordinamento sono attivi i nuovi indirizzi di studio:

Progetti

Docenti illustri

Note

  1. ^ La scuola di pittura [collegamento interrotto], su lnx.itiscastelli.it. URL consultato il 01-09-2009.
  2. ^ Struttura dell'ITIS Castelli di Brescia [collegamento interrotto], su lnx.itiscastelli.it. URL consultato il 02/11/2012.
  3. ^ Relazione Ulisse (PDF), su istruzione.lombardia.it. URL consultato il 02/11/2012.
  4. ^ Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia (PDF), su istruzione.lombardia.it. URL consultato il 02/11/2012.
  5. ^ Itis Castelli. Pronta al varo «Ulisse», la barca creata dagli studenti del Serale, su giornaledibrescia.it. URL consultato il 02/11/2012.
  6. ^ Premio internazionale alla barca dell'Itis, su giornaledibrescia.it. URL consultato il 02/11/2012.
  7. ^ Ulisse può issare le vele La barca del Castelli alla sfida della Centomiglia, su ilgiorno.it. URL consultato il 02/11/2012.
  8. ^ Progetto Lazzaro: i vecchi PC "camminano" di nuovo, su bresciavera.it. URL consultato il 19/11/2012.
  9. ^ Le vittime, su bresciaoggi.it. URL consultato il 02/11/2012.
  10. ^ Prorettori e Delegati del Rettore, su unibs.it. URL consultato il 02/11/2012 (archiviato dall'url originale il 18 settembre 2012).

Voci correlate

Collegamenti esterni