Famiglia Cristiana: differenze tra le versioni

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''Famiglia Cristiana'' era molto amato da [[papa Giovanni XXIII]], che vi si era voluto abbonare{{citazione necessaria}}, ed è letta assiduamente{{citazione necessaria}} da [[papa Benedetto XVI]], che vi ha anche collaborato in passato, quando era ancora cardinale.


Vi collaborano o vi hanno collaborato anche personalità illustri come [[Mario Rigoni Stern]], [[Eugenio Corti]], [[Susanna Tamaro]], [[Vittorino Andreoli]], [[Adriano Sansa]], [[Claudio Marazzini]], [[don Antonio Mazzi]], [[Antonino Zichichi]], [[Gianfranco Ravasi]], [[Daniele Piccini]], [[Enzo Bianchi]], [[Gigi Vesigna]], [[Fortunato Pasqualino]], [[Luigi Della Croce]], [[Suor Germana]], [[Massimo Bernardini]] (conduttore del programma televisivo ''[[TV Talk]]'') e [[Licia Colò]].
Vi collaborano o vi hanno collaborato anche personalità illustri come [[Mario Rigoni Stern]], [[Eugenio Corti]], [[Susanna Tamaro]], [[Vittorino Andreoli]], [[Adriano Sansa]], [[Claudio Marazzini]], [[don Antonio Mazzi]], [[Antonino Zichichi]], [[Gianfranco Ravasi]], [[Daniele Piccini]], [[Enzo Bianchi]], [[Gigi Vesigna]], [[Fortunato Pasqualino]], [[Giacomina Lapenna]], [[Suor Germana]], [[Massimo Bernardini]] (conduttore del programma televisivo ''[[TV Talk]]'') e [[Licia Colò]].


==Aspetti controversi==
==Aspetti controversi==

Versione delle 16:01, 7 mag 2018

Famiglia Cristiana
Logo
Logo
StatoBandiera dell'Italia Italia
Linguaitaliano
Periodicitàsettimanale
Generestampa nazionale
Formatotabloid
Fondazione1931
SedeMilano e Alba
EditoreEdizioni San Paolo
Diffusione cartacea318 590 (settembre 2015)
DirettoreAntonio Rizzolo
CondirettoreLuciano Regolo[1]
Redattore capoRoberto Parmeggiani
ISSN0014-7095 (WC · ACNP)
Sito webwww.famigliacristiana.it
 

Famiglia Cristiana è un settimanale di ispirazione cattolica, fondato ad Alba nel dicembre 1931[2] dal beato Giacomo Alberione, il quale sosteneva che la "nuova frontiera" dell'evangelizzazione fossero proprio i mezzi di comunicazione.

«Famiglia Cristiana non dovrà parlare di religione cristiana, ma di tutto cristianamente.»

Con una media di tre milioni di lettori è oggi uno dei periodici più diffusi in Italia (dati autunno-primavera 2006-2007).[3]

La storia

Dalla fondazione alla seconda guerra mondiale

Originariamente, il settimanale si chiamava La Famiglia Cristiana ed era dedicato alle madri e alle ragazze, offrendo loro indicazioni su come vivere la fede all'interno dell'ambito familiare. La censura fascista, infatti, era molto rigida e non permise la nascita di un organo d'informazione indipendente cattolico.

Dopo il "lancio" da parte del beato Alberione, la rivista fu affidata a due direttori: il sacerdote Matteo Bernardo Borgogno e suor Evelina Capra, ad oggi l'unica donna ad averla co-diretta (anche se per brevissimo tempo). Ma il direttore che, dal 1932, diede il contributo più importante fu Don Pietro Occelli, che stampò la copertina a colori e soprattutto trasformò la rivista da semplice settimanale religioso a "strumento di informazione al servizio di tutte le famiglie".[4]

Il settimanale si diffuse velocemente fra il popolo, soprattutto nelle realtà rurali del Nord, grazie alla distribuzione che veniva effettuata dai giovani volontari nelle famiglie e l'accettazione, per l'acquisto, anche di beni in baratto.

Durante il periodo della Repubblica Sociale Italiana (settembre 1943 - aprile 1945), «Famiglia Cristiana» fu uno dei pochi settimanali che riuscirono a proseguire le pubblicazioni.

Dalla seconda guerra mondiale alle dimissioni di don Zega

Dopo la seconda guerra mondiale, Famiglia Cristiana modificò totalmente il suo stile e divenne un organo d'informazione culturale, politico e sociale, punto di confronto fra i cattolici italiani e tribuna delle idee cattoliche nei confronti della società italiana. Famiglia Cristiana rafforzava in seguito il proprio ruolo, sostituendo negli anni persino Avvenire, il quotidiano dei vescovi italiani.

Sotto la direzione di Giuseppe Zilli, Famiglia Cristiana toccò, all'inizio degli anni sessanta, il milione di copie stampate per la prima volta. In questo periodo, la redazione si trasferì da Alba al centro di Milano.

Nel 1971, per uno speciale sui quarant'anni di FC, la rivista venne diffusa con una tiratura di due milioni di copie.

Nel 1997, il cardinale Camillo Ruini, presidente della CEI criticò la linea editoriale delle riviste paoline, tra cui Famiglia Cristiana, per la loro "estrema spregiudicatezza" nei temi morali e religiosi.

Al centro delle critiche dei vescovi c'erano alcuni interventi sull'educazione sessuale. L'allora direttore, Leonardo Zega, si difese ricordando che Famiglia Cristiana non ha mai sostenuto eresie e che è perfettamente in linea con il magistero della Chiesa.

La Santa Sede decise di "commissariare" i Paolini con la nomina del vescovo Antonio Buoncristiani[5] a delegato pontificio della Famiglia Religiosa, fino all'elezione del nuovo superiore generale. Leonardo Zega si dimette, incassando però la solidarietà di buona parte della redazione e al suo posto viene nominato il teologo Franco Pierini che regge la direzione provvisoriamente per un anno.[6]

Dalle dimissioni di don Zega ad oggi

Nel 1999, ritorna la pace fra Paolini e Vaticano e alla direzione di Famiglia Cristiana, arriva Antonio Sciortino, noto collaboratore di Zega.

Con l'arrivo di Sciortino, gli interventi critici del settimanale sui cambiamenti della società e della politica divennero molto più frequenti e duri. Il primo a segnare grande scalpore fu l'attacco a Per tutta la vita, all'epoca popolare trasmissione sul matrimonio della RAI, che Famiglia Cristiana criticò sia per il tono "troppo leggero con cui affrontava il delicato momento delle nozze" sia per il fatto che fosse condotta da due divorziati ovvero Fabrizio Frizzi e Romina Power.

Negli anni duemila ha espresso posizioni molto critiche nei confronti del governo Berlusconi che gli procurò l'accusa di essere una rivista "filo-sinistra", da parte del presidente del consiglio.

Fra le critiche di Famiglia Cristiana alla linea della destra politica in Italia si ricordano:

Il culmine dello scontro con la Casa delle Libertà si toccò con un'inchiesta, tenuta in collaborazione con il Tg3, sull'ingerenza della mafia sulla costruzione del ponte sullo Stretto di Messina.

L'inchiesta fu duramente contestata dall'allora ministro Pietro Lunardi. Successivamente, durante la campagna elettorale del 2006, Berlusconi rifiutò di farsi intervistare da Famiglia Cristiana. La redazione pubblicò allora una foto di Silvio Berlusconi con le domande che avrebbe ritenuto dovessero essere rivolte al Cavaliere in un'intervista, senza però ovviamente le relative risposte.

Famiglia Cristiana non fu tenera neppure con il nuovo governo di Romano Prodi: sotto accusa finirono l'alto numero di ministri e sottosegretari, il disegno di legge sui DICO, la mancanza di politiche a favore della famiglia.

A partire dalle nuove elezioni del 2008, vennero pubblicati una serie di editoriali che colpirono tutti i principali partiti politici:

  • al PdL venne imputata la gestione "monarchica" di Berlusconi e la totale "anarchia dei valori"
  • al PD la confusione ideologica che avrebbe al suo interno e l'alleanza con i radicali
  • critiche furono riservate persino alla cattolica UdC che venne definito "partito senza coraggio" per aver candidato Totò Cuffaro, malgrado fosse stato condannato per i suoi rapporti con la mafia[7].

Questi editoriali suscitarono molto scalpore e furono riprese da tutte le maggiori testate giornalistiche italiane.[8]

Con il ritorno di Berlusconi, Famiglia Cristiana è stata fra le voci più critiche sui primi contestati provvedimenti del governo fra i quali il lodo Alfano, la riforma delle intercettazioni telefoniche e soprattutto le politiche sui rom previste dal ministro Roberto Maroni, il quale ha deciso di sporgere querela dopo l'accusa di essere razzista[9]. Il culmine si è raggiunto con l'accusa al governo di preparare un "ritorno al fascismo" e di non pensare realmente ai problemi degli Italiani. Commentando gli attacchi al governo, il portavoce della Santa Sede Federico Lombardi ha dichiarato che la "posizione di Famiglia Cristiana non è la posizione del Vaticano" facendo temere un nuovo scontro fra Paolini e i vertici della Chiesa cattolica, scontro scongiurato dopo alcuni interventi pubblici in difesa del giornale dei cardinali Carlo Maria Martini e Giovanni Battista Re.

Una nuova presa di posizione molto dura contro il governo è uscita dopo gli scandali riguardo alla vita privata di Berlusconi, con le sue frequentazioni di prostitute e giovani donne. Il settimanale, rispondendo alle perplessità dei lettori, ha duramente attaccato il Cavaliere, sostenendo che un presidente del Consiglio debba dare il buon esempio e non bastano i voti ricevuti a giustificare qualsiasi cosa.

Nell'agosto del 2010, durante la crisi di Governo e gli scontri fra Berlusconi e Fini, Famiglia Cristiana è tornata a criticare aspramente il PdL: l'articolo più duro è uscito il 24 agosto con cui si accusa il Cavaliere di non rispettare di fatto la Costituzione e di promuovere la distruzione mediatica di chi non la pensa con lui.[10] Dopo l'articolo critiche al settimanale sono arrivate dalla maggioranza e dai giornali ad essa vicini[11].

Lo stile

Famiglia Cristiana si è imposta nell'informazione nazionale, al punto da raggiungere e in più occasioni superare il milione e mezzo di copie.

In politica, Famiglia Cristiana attualmente tenta di mantenersi indipendente ed equidistante dai due schieramenti, alle volte sostenendo il punto di vista dei cattolici su certi argomenti (sostegno al Family Day e alla campagna per l'astensione nel referendum sulla fecondazione del 2005).

Nella società, una caratteristica di Famiglia Cristiana è il risalto dato alle attività di associazioni, personalità e movimenti cattolici.

Le rubriche

La rubrica più nota è "Colloqui col Padre", in cui i vari lettori inviano le loro lettere ad un sacerdote (attualmente è il direttore di Famiglia Cristiana, Antonio Rizzolo), sui temi di attualità e di costume, per esprimere le proprie opinioni su alcuni articoli inseriti nella rivista, ma soprattutto sulle questioni che riguardano la fede cristiana, il suo ruolo nella vita e nei momenti di maggiore difficoltà, il parere della Chiesa su questioni di attualità.

Molto conosciute sono anche il "Teologo", dedicata alle interpretazioni bibliche, a cui ha collaborato anche l'allora cardinale Ratzinger, in seguito Papa Benedetto XVI, e "Arrivederci", la rubrica finale, che tocca temi solitamente ignorati dai media e che fu ideata nella metà degli anni novanta dalla scrittrice Susanna Tamaro e guidata ora da Franca Zambonini, giornalista storica di FC.

Storico appuntamento per i lettori è "I fatti del giorno" in cui si riportano notizie di solito divertenti. Un esempio dal n. 21 del 25 maggio 2008 (Anno LXXVIII):

«Un allevatore americano pratica ogni giorno dieci minuti di tai chi (...). L'uomo è convinto che la tecnica di rilassamento (...) trasmetta alle mucche serenità e pace, tanto da stimolare la loro produzione quotidiana di latte»

Lettori e collaboratori illustri

Famiglia Cristiana era molto amato da papa Giovanni XXIII, che vi si era voluto abbonare[senza fonte], ed è letta assiduamente[senza fonte] da papa Benedetto XVI, che vi ha anche collaborato in passato, quando era ancora cardinale.

Vi collaborano o vi hanno collaborato anche personalità illustri come Mario Rigoni Stern, Eugenio Corti, Susanna Tamaro, Vittorino Andreoli, Adriano Sansa, Claudio Marazzini, don Antonio Mazzi, Antonino Zichichi, Gianfranco Ravasi, Daniele Piccini, Enzo Bianchi, Gigi Vesigna, Fortunato Pasqualino, Giacomina Lapenna, Suor Germana, Massimo Bernardini (conduttore del programma televisivo TV Talk) e Licia Colò.

Aspetti controversi

Critiche dal mondo cattolico

Alcuni prese di posizione di Famiglia Cristiana, sono state aspramente criticate da associazioni ed esponenti del mondo cattolico,[12] che in alcuni blog ha addirittura auspicato l'intervento del Vaticano contro il settimanale. È stata spesso nominata come "Fanghiglia cristiana"[13] in senso dispregiativo. Sono state anche lanciate campagne di boicottaggio contro il settimanale.

  • L'aver dedicato una copertina al vincitore del Festival di Sanremo 2007, Simone Cristicchi, con il brano Ti regalerò una rosa, è stata considerata una mancanza di coerenza da parte della rivista. Cristicchi infatti è autore anche di altri brani molto critici nei confronti della Chiesa cattolica, come Prete, nel quale attribuirebbe al clero cattolico l'alimentare la più grande bugia della storia[14][15][16].
    L'allora direttore, don Antonio Sciortino, ha replicato che la canzone vincitrice di Sanremo, indipendentemente dalle idee di Cristicchi, affrontava un tema sociale come quello dei manicomi e delle condizioni dei malati psichiatrici, molto importante e che fosse rilevante che una canzone di questo genere avesse vinto il Festival.[17][18]
  • Altre copertine "critiche" citate sono state quelle dedicate a personaggi divorziati o conviventi more uxorio come Michelle Hunziker o Fabrizio Frizzi.[senza fonte]
    In tal caso, Sciortino citando l'evangelica «Chi è senza peccato scagli la prima pietra», ha ricordato che ignorare o declassare una persona solo per la sua vita privata non è Cristianesimo, ma semplicemente bigottismo.[senza fonte]
  • Alcuni lettori non approvano la posizione di Famiglia Cristiana in linea di immigrazione, sostanzialmente favorevole all'integrazione e al rispetto dei diritti degli extracomunitari, compreso quello, per coloro di religione musulmana di poter costruire moschee in territorio italiano.[senza fonte]
  • Lettori cristiani non concordano con la rivista riguardo alla posizione della stessa sulla questione palestinese, che ritengono eccessivamente filo-israeliana.[senza fonte]

Nel 2005 ha fatto scalpore la pubblicazione di una pubblicità, dove si vedeva una donna nuda di spalle. Molti lettori hanno protestato e l'allora direttore, don Sciortino, accogliendo le loro critiche, si scusò con loro.[19]

Nel corso del 2010 durante gli scontri fra il governo Berlusconi e Famiglia Cristiana, più volte esponenti di peso del Vaticano come il portavoce ufficiale Federico Lombardi o il monsignore Rino Fisichella hanno voluto ribadire che la posizione del settimanale non è la posizione ufficiale della Santa Sede.

Critiche dal mondo politico

Negli anni le posizioni critiche di Famiglia nei confronti delle scelte dei vari governi hanno suscitato aspre reazioni.

Dopo che Famiglia Cristiana aveva criticato gli esponenti cattolici dell'ultimo governo Berlusconi che non si erano opposti alle misure sui rom decise da Maroni, l'ex ministro Carlo Giovanardi ha dichiarato che "Famiglia Cristiana farebbe bene a cambiare titolo perché non c'è una sola parola cristiana". La replica del settimanale arrivò puntuale[20], sottolineando dal suo punto di vista l'improbabilità di un paragone tra lo stesso Giovanardi e alcuni politici cattolici del passato come Alcide De Gasperi o Giuseppe Dossetti, nella rubrica tenuta da Beppe Del Colle.

Alcuni editoriali di FC, che sostenevano che i politici che si dichiaravano cattolici dovevano avere anche uno stile di vita cattolico, hanno provocato dure proteste.

Tiratura

Secondo i dati ufficiali dell'ADS le "vendite" medie - escluse quindi resi e copie omaggio - negli ultimi anni sono state 639.409 nel 2005[21], 518.702[22], nel 2007, 504.818[23] nel 2009 e 494.598 nell'aprile 2010.

Direttori di Famiglia Cristiana

Note

  1. ^ Luciano Regolo è il nuovo condirettore di Famiglia Cristiana, su primaonline.it. URL consultato il 22 gennaio 2018.
  2. ^ LA NOSTRA STORIA - 70 anni di Famiglia Criostiana[collegamento interrotto]
  3. ^ I giornali più letti in Italia: cresce il Corrieredella Sera, ma anche i giornali gratuiti - BusinessOnLine.it Archiviato il 18 maggio 2008 in Internet Archive.
  4. ^ Massimo Emanuelli, 50 anni di storia della televisione attraverso la stampa settimanale, Milano, Greco & Greco, 2004, p. 16.
  5. ^ Articolo del Corriere sui contrasti fra Vaticano e Paolini
  6. ^ Articolo del Corriere sulle dimissioni di Leonardo Zega
  7. ^ «L'attacco di Famiglia Cristiana "Sbagliato candidare Cuffaro"» da L'Espresso Archiviato il 18 giugno 2008 in Internet Archive.
  8. ^ Articolo del Corriere che cita i tre editoriali di FC
  9. ^ Notizia su AdnKronos, 9 febbraio 2009
  10. ^ La Costituzione dimezzata - Attualità - Famiglia Cristiana Archiviato il 27 agosto 2010 in Internet Archive.
  11. ^ "Ma quella rivista non rappresenta i cattolici" - IlGiornale.it
  12. ^ "Ancora altre perplessità su Famiglia cristiana..." da www.fattisentire.net.
  13. ^ Il Secolo contro Famiglia cristiana, articolo de Il Corriere della Sera
  14. ^ A don Sciortino risponde Papa Pacelli su IlGiornale.it
  15. ^ Fonte:Sito dell'Unione degli Atei Agnostici e dei Razionalisti
  16. ^ Cristicchi preciserà poi in un'intervista il senso della sua frase: La bugia più grande della storia non è di certo il Cristianesimo in quanto tale, ma ciò che gli uomini hanno fatto delle sue istanze primordiali col passare dei secoli, Intervista a Simone Cristicchi Marzia Cangiano e Astrid Nausicaa Maragò, Libmagazine, 18 dicembre 2007]
  17. ^ da Famiglia Cristiana n.12 del 25 marzo 2007
  18. ^ Famiglia Cristiana e la trappola del "cattolicesimo fai da te" Diego Randazzo, L'Occidentale, 2 luglio 2008
  19. ^ Dal Corriere della Sera: Famiglia Cristiana: «Perdonateci il nudo»
  20. ^ Famiglia Cristiana Online: PERCHÉ ALTRI CATTOLICI NON L'AVREBBERO MAI FATTO Archiviato il 28 ottobre 2008 in Internet Archive.
  21. ^ Dati ufficiali tirature settimanali 2005 Archiviato il 19 aprile 2014 in Internet Archive.
  22. ^ Dati ufficiali tirature settimanali 2007 Archiviato il 24 aprile 2015 in Internet Archive.
  23. ^ Dati ufficiali tirature settimanali 2009

Collegamenti esterni

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