Mito degli eroi: differenze tra le versioni

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Versione delle 02:13, 21 giu 2007

I miti degli eroi narrano le imprese di esseri straordinari, dotati di capacità prodigiose, a volte veri e propri semidei. Gli eroi vivono al tempo delle origini, quando le comunità degli uomini non sono ancora organizzate da leggi civili, sono i capostipiti dei popoli a cui insegnano le arti della coltivazione, della metallurgia, della scrittura e della guerra, fondano le città e stabiliscono le prime leggi.

Un eroe della Mesopotamia

Le avventure di Gilgamesh, eroe della Mesopotamia, sono narrate su 12 tavolette trovate nella biblioteca del re Assurbanipal (669-628 a.C.) durante scavi archeologici effettuati nel secolo scorso, nel luogo dove sorgeva Ninive, l'ultima capitale del regno assiro.

Il poema, che è senza dubbio il più importante della mitologia babilonese ed assira è stato scritto di certo molto tempo prima di Assurbanipal, forse all'inizio del II millennio a.C. e le tavolette trovate a Ninive sono probabilmente una copia che il sovrano si era fatto fare per la sua biblioteca.

Forse, verso il 2500 a.C. visse a Uruk, antica e grande città sumera, in Mesopotamia, un re di nome Gilgamesh il cui regno sarebbe durato 126 anni.

Lo studioso Theodor Gaster ha tradotto le tavolette decifrando la scrittura cuneiforme ed ha riscritto il testo in modo da rendere il racconto più facilmente comprensibile.

Gli eroi della Bibbia

La Bibbia, la cui parola deriva dal greco biblia e significa libri, è una raccolta di 73 libri e si divide in Antico Testamento che narra la creazione del mondo e la storia del popolo ebraico fino alla nascita di Gesù, e Nuovo Testamento, che narra la storia di Gesù e degli apostoli.

Essa è stata scritta da più autori, in un arco di tempo molto lungo, all'incirca fra il 1000 a.C. e il 100 d.C.

In certi casi chi scriveva narrava episodi della storia ebraica che accadevano nel suo tempo e di cui era testimone; in altri casi riferiva storie tramandate per secoli solo oralmente.

Nell'Antico Testamento si narra la storia del popolo ebraico e si dice che è il popolo eletto, scelto da Dio. Per rendersi degni di questa scelta, gli Ebrei devono affrontare molte prove difficili nelle quali sono spesso aiutati dagli eroi.

Le doti eccezionali degli eroi sono doni di Dio e sono il segno del suo potere. Gli eroi non devono però andarne superbi ma servirsene per far conoscere la grandezza di Dio e per aiutare il suo popolo.

Nolti eroi di cui parla l'Antico Testamento sono personaggi realmente esistiti anche se le loro imprese sono state ampliate ed ingigantite da coloro che le tramandavano a voce.

Gli eroi dei Greci

I miti degli dèi e degli eroi antichi nacquero in tempi antichissimi dalla fantasia collettiva dei popoli che abitavano la Grecia.

Gli aedi, poeti cantori, si spostavano da una città all'altra e, accompagnandosi con uno strumento a corde, la lira, recitavano in pubblico le storie, degli dèi e degli eroi, sentite da altri e spesso le modificavano o le ampliavano inserendo nuovi episodi.

I primi poeti che raccontarono per iscritto i miti diffusi in Grecia furono Omero, Esiodo, Pindaro e i tre grandi scrittori di tragedie Eschilo, Sofocle,Euripide.

I miti greci divennero anche patrimonio culturale dei Romani dopo cheRoma ebbe conquistato la Grecia.

Fra gli autori latini, nella cui opera si trova la trascrizione di racconti mitologici, i più noti sono Virgilio e Ovidio.

Gli eroi dei Romani

I Romani consideravano Romolo e Remo come primi eroi, primi in ordine di tempo e primi per grandezza.

Romolo e Remo riassumono in sé tutte le caratteristiche degli eroi dell'antichità: fondano una città e quindi aiutano l'umanità a darsi delle regole collettive, ad uscire dalla vita primitiva; danno inizio ad una nuova stirpe; hanno origini divine, essendo figli del dio Marte, e quindi sono semidei.

La loro infanzia è caratterizzata da segni prodigiosi, che fanno presagire la loro grandezza e l'alta funzione che ad essi è stata assegnata dagli dèi: nascono da un dio e sopravvivono miracolosamente al pericolo di morte, come Mosè salvato dalle acque, come Ercole che si salva, nella culla, dal serpente.

Gli eroi romani che vivono dopo Romolo e Remo, assomigliano in parte agli eroi più antichi degli Ebrei e dei Greci e in parte se ne differenziano.

Come gli eroi più antichi anch'essi compiono imprese prodigiose, ma la loro forza non deriva direttamente da un dio e il loro coraggio è una virtù civile, dettata dall'amor di patria e da una concezione dell'uomo ispirata ai valori della virilità, della dignità, della fierezza, della lealtà e dell'onestà.

Sono dei patrioti, degli uomini e non dei semidei e proprio per questo, nel corso dei secoli, il loro comportamento è stato considerato un modello da imitare.

Voci correlate

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