Carlo Parola: differenze tra le versioni

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Si dedicò al [[Calcio (sport)|calcio]] dopo un breve periodo da [[ciclismo|ciclista]]. Esordì diciottenne in [[Serie A]] con la {{Calcio Juventus|N}}, club di cui diverrà una ''bandiera'', alla fine degli anni 1930, proveniente dal [[Sisport Fiat|Dopolavoro FIAT]]; il giornalista e scrittore [[Giovanni Arpino]] lo ribattezzò ben presto "Nuccio [[Gauloises]]" per via del suo unico vizio, un pacchetto giornaliero di [[sigarette]].<ref name="Giusto" /> vinse una [[Coppa Italia]] ([[Coppa Italia 1941-1942|1941-1942]]) e due [[scudetto (sport)|scudetti]] ([[Serie A 1949-1950|1949-1950]] e [[Serie A 1951-1952|1951-1952]]), collezionando in tutto 334 presenze. Nel 1954 fu ceduto alla {{Calcio Lazio|N}}, squadra con cui chiuse la carriera calcistica dopo aver disputato sette partite.
Si dedicò al [[Calcio (sport)|calcio]] dopo un breve periodo da [[ciclismo|ciclista]]. Esordì diciottenne in [[Serie A]] con la {{Calcio Juventus|N}}, club di cui diverrà una ''bandiera'', alla fine degli anni 1930, proveniente dal [[Sisport Fiat|Dopolavoro FIAT]]; il giornalista e scrittore [[Giovanni Arpino]] lo ribattezzò ben presto "Nuccio [[Gauloises]]" per via del suo unico vizio, un pacchetto giornaliero di [[sigarette]].<ref name="Giusto" /> vinse una [[Coppa Italia]] ([[Coppa Italia 1941-1942|1941-1942]]) e due [[scudetto (sport)|scudetti]] ([[Serie A 1949-1950|1949-1950]] e [[Serie A 1951-1952|1951-1952]]), collezionando in tutto 334 presenze. Nel 1954 fu ceduto alla {{Calcio Lazio|N}}, squadra con cui chiuse la carriera calcistica dopo aver disputato sette partite.
[[File:AC Milan v Juventus (friendly match) - San Siro, 1950 - Carlo Parola and Gunnar Nordahl.jpg|thumb|Parola (a sinistra) capitano della Juventus nel 1950, a quattrocchi col centravanti milanista [[Gunnar Nordahl|Nordahl]].]]
[[File:Carlo Parola.jpg|thumb|upright|Parola alla Lazio]]


Per dieci volte indossò la maglia della [[Nazionale di calcio dell'Italia|Nazionale]]. Fu il solo italiano che a [[Glasgow]], il 10 maggio 1947, prese parte alla sfida tra {{NazNB|CA|GBR}} e Resto d'Europa, organizzata per l'adesione delle Federazioni dell'isola alla [[FIFA]]; malgrado la pesante sconfitta (1-6) e un suo [[autogol]],<ref>{{cita news|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,3/articleid,0041_01_1947_0110_0003_24583055/|titolo=I "continentali" battuti per 6-1|pubblicazione=La Nuova Stampa|data=11 maggio 1947|pagina=3}}</ref> la prestazione di Parola piacque ai club britannici che, senza esito, tentarono di offrirgli un ingaggio.<ref name="Giusto" /><ref>{{cita news|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,6/articleid,0589_08_1997_0435_0044_8088047/|titolo=Entusiasmo inglese per Parola e Boniperti|pubblicazione=TorinoSette|autore=Bruno Colombero|data=21 marzo 1997|pagina=VI}}</ref>
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Versione delle 19:00, 5 nov 2017

Carlo Parola
File:Carlo Parola, Juventus.jpg
Parola alla guida della Juventus nel 1975-1976
Nazionalità Bandiera dell'Italia Italia
Calcio
Ruolo Allenatore (ex difensore)
Termine carriera 1955 - calciatore
1976 - allenatore
Carriera
Giovanili
1936-1939Juventus
Squadre di club1
1939-1954Juventus334 (10)
1954-1955Lazio7 (0)
Nazionale
1945-1950Bandiera dell'Italia Italia10 (0)
Carriera da allenatore
1955-1956LazioVice
1956-1959Anconitana
1959-1961Juventus
1961-1962Juventus[1][2]
1962-1963Prato[3]
1965-1966Livorno
1967Livorno
1968-1969Napoli
1969-1974Novara
1974-1976Juventus
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
Statistiche aggiornate al febbraio 2009

Carlo Parola (Torino, 20 settembre 1921Torino, 22 marzo 2000) è stato un allenatore di calcio e calciatore italiano, di ruolo difensore; da allenatore fu tecnico di varie squadre, tra cui la Juventus, nella quale crebbe e in cui trascorse gran parte della sua carriera di calciatore, affermandosi tra i più grandi difensori del XX secolo.[4]

Biografia

Rimasto orfano all'età di sette anni, all'indomani si trasferì con la madre a Cuneo dove iniziò a giocare a pallone. Tornò quindi nella natìa Torino dove, contemporaneamente all'attività nella Juventus, «ai tempi in cui anche giocare a calcio in Serie A veniva considerato un divertimento», lavorò come operaio in FIAT. Con il collega Pietro Rava mise inoltre in piedi un'azienda per la produzione di palloni da calcio. Morì settantottenne, dopo una lunga malattia e in povertà, lasciando la moglie e un figlio.[5]

Caratteristiche tecniche

Giocatore

Emerso come centravanti, negli anni alla Juventus l'allenatore Felice Borel, grande seguace del sistema inglese, lo dirottò a centromediano metodista, con compiti a metà fra quelli di uno stopper e un libero – marcatura dell'attaccante avversario e, una volta riconquistato il pallone, impostazione della ripartenza –, facendone di fatto l'erede in maglia bianconera di Luis Monti. Nonostante l'iniziale ritrosia di Parola verso questo cambiamento, la nuova posizione in campo e le conseguenti prestazioni gli daranno risalto a livello internazionale.[6]

La celebre rovesciata di Parola

La sua notorietà è dovuta soprattutto a un caratteristico gesto tecnico, la rovesciata, che il giocatore fu il primo a utilizzare con frequenza nel calcio italiano. La più famosa "rovesciata di Parola" nacque il 15 gennaio 1950, all'80' di Fiorentina-Juventus,[6] così rappresentata dalle parole di Corrado Banchi, giornalista freelance, autore di una memorabile fotografia:

«[...] Parte un lancio di Magli verso Pandolfini. Egisto scatta, tra lui ed il portiere c'è solo Carlo Parola; l'attaccante sente di potercela fare ma il difensore non gli dà il tempo di agire. Uno stacco imperioso, un volo in cielo, una respinta in uno stile unico. Un'ovazione accompagna la prodezza di Parola.»

Quella rovesciata è stata pubblicata in oltre 200 milioni di copie con didascalie in greco e cirillico, arabo e giapponese, ed è puntualmente riproposta ogni anno sugli album Calciatori delle figurine Panini.

Carriera

Giocatore

Si dedicò al calcio dopo un breve periodo da ciclista. Esordì diciottenne in Serie A con la Juventus, club di cui diverrà una bandiera, alla fine degli anni 1930, proveniente dal Dopolavoro FIAT; il giornalista e scrittore Giovanni Arpino lo ribattezzò ben presto "Nuccio Gauloises" per via del suo unico vizio, un pacchetto giornaliero di sigarette.[6] vinse una Coppa Italia (1941-1942) e due scudetti (1949-1950 e 1951-1952), collezionando in tutto 334 presenze. Nel 1954 fu ceduto alla Lazio, squadra con cui chiuse la carriera calcistica dopo aver disputato sette partite.

Parola (a sinistra) capitano della Juventus nel 1950, a quattrocchi col centravanti milanista Nordahl.

Per dieci volte indossò la maglia della Nazionale. Fu il solo italiano che a Glasgow, il 10 maggio 1947, prese parte alla sfida tra Regno Unito e Resto d'Europa, organizzata per l'adesione delle Federazioni dell'isola alla FIFA; malgrado la pesante sconfitta (1-6) e un suo autogol,[7] la prestazione di Parola piacque ai club britannici che, senza esito, tentarono di offrirgli un ingaggio.[6][8]

Allenatore

Una volta conclusa l'attività agonistica, intraprese immediatamente la carriera da tecnico facendo da vice a Luigi Ferrero sulla panchina della Lazio nel campionato 1955-1956. Successivamente ebbe un'esperienza triennale come tecnico dell'Anconitana, portando nella stagione 1957-1958 la compagine marchigiana a raggiungere la promozione in Serie C.

Nel 1959 fece un primo ritorno alla Juventus dove rimase per le successive tre stagioni, allenando la squadra affiancato, come direttore tecnico, dapprima da Renato Cesarini, poi da Gunnar Gren e infine da Július Korostelev. Quest'esperienza sulla panchina bianconera, molto positiva nel biennio iniziale grazie alla vittoria di due scudetti e due Coppe Italia – con il double nazionale del 1959-1960, il primo nella storia del club –, si concluse temporaneamente alla fine della stagione 1960-1961 per alcune incompensioni con la dirigenza, da cui Parola venne tuttavia richiamato pochi mesi dopo, all'inizio del campionato 1961-1962, dopo l'improvvisa partenza di Gren.[1][2] La terza e ultima annata fu tuttavia fallimentare, chiusa dai torinesi al dodicesimo posto della classifica, il loro peggior risultato mai conseguito sul campo: il declino della squadra, orfana di Giampiero Boniperti ritiratosi l'anno precedente, minata dai guai fisici di John Charles e dai pessimi rapporti tra l'asso rimasto, Omar Sívori, e Parola stesso, ritenuto troppo permissivo e di poco polso, furono considerati tra le cause del cattivo rendimento.

File:Juventus Football Club 1974-1975.jpg
Parola (estrema destra) allenatore della Juventus campione d'Italia nella stagione 1974-1975

Nel 1962 passò ad allenare il Prato, al posto della coppia Ferrero-Andreoli,[3] vincendo il girone di Serie C e conquistando la promozione in cadetteria. Quindi seguirono le panchine di Livorno, Napoli,[9] quest'ultima in qualità di preparatore,[10] e Novara, ottenendo con i gaudenziani nella stagione 1969-1970 una nuova promozione dalla Serie C e venendo premiato con il Seminatore d'Oro quale miglior tecnico di quel campionato; riuscì poi a mantenere i piemontesi in Serie B per un quadriennio contrassegnato da risultati che la compagine non otterrà più per decenni. A Novara scoprirà e valorizzerà, tra gli altri, due giocatori destinati a laurearsi di lì a breve campioni d'Italia, il portiere Felice Pulici e il centrocampista Renato Zaccarelli.

Nel 1974 rientrò per la seconda e ultima volta alla Juventus, chiamato dall'ex compagno di squadra Boniperti, diventato nel frattempo presidente della società. Sostituì Čestmír Vycpálek e, al comando di una squadra collaudata e in ascesa, rivinse subito lo scudetto. Rimase un'altra stagione in bianconero, iniziata in testa e terminata al secondo posto a seguito di contrasti all'interno dello spogliatoio, specialmente tra Fabio Capello e Pietro Anastasi e il gruppo capeggiato da Giuseppe Furino e Roberto Bettega, che Parola non riuscì a sedare; la sconfitta, corrispondente all'unico titolo italiano conseguito dal Torino dopo la tragedia di Superga, convinse Boniperti al cambio in panchina, a fine stagione, con Giovanni Trapattoni.[6] Per alcuni anni fece ancora l'osservatore per il club bianconero.

Statistiche

Cronologia presenze e reti in nazionale

Cronologia completa delle presenze e delle reti in nazionale ― Italia
Data Città In casa Risultato Ospiti Competizione Reti Note
11/11/1945 Zurigo Svizzera Bandiera della Svizzera 4 – 4 Bandiera dell'Italia Italia Amichevole -
01/12/1946 Milano Italia Bandiera dell'Italia 3 – 2 Bandiera dell'Austria Austria Amichevole -
27/04/1947 Firenze Italia Bandiera dell'Italia 5 – 2 Bandiera della Svizzera Svizzera Amichevole -
09/11/1947 Vienna Austria Bandiera dell'Austria 5 – 1 Bandiera dell'Italia Italia Amichevole -
14/12/1947 Bari Italia Bandiera dell'Italia 3 – 1 Bandiera della Cecoslovacchia Cecoslovacchia Amichevole -
16/05/1948 Torino Italia Bandiera dell'Italia 0 – 4 Bandiera dell'Inghilterra Inghilterra Amichevole -
30/11/1949 Londra Inghilterra Bandiera dell'Inghilterra 2 – 0 Bandiera dell'Italia Italia Amichevole -
05/03/1950 Bologna Italia Bandiera dell'Italia 3 – 1 Bandiera del Belgio Belgio Amichevole -
02/04/1950 Vienna Austria Bandiera dell'Austria 1 – 0 Bandiera dell'Italia Italia Coppa Internazionale - Uscita al 46’ 46’
25/06/1950 San Paolo Svezia Bandiera della Svezia 3 – 2 Bandiera dell'Italia Italia Mondiali 1950 - 1º Turno -
Totale Presenze 10 Reti 0

Palmarès

Giocatore

Club

Juventus: 1941-1942
Juventus: 1949-1950, 1951-1952

Allenatore

Anconitana: 1956-1957 (girone E)
Juventus: 1958-1959,[11] 1959-1960
Juventus: 1959-1960, 1960-1961, 1974-1975
Prato: 1962-1963 (girone B)
Novara: 1969-1970 (girone A)

Note

  1. ^ a b Parola sostituisce Gren, in Corriere dello Sport, 8 settembre 1961, p. 1.
  2. ^ a b Gren costretto a ritornare a Goteborg: la Juventus affianca Parola a Korostolev, in La Stampa, 8 settembre 1961, p. 6.
  3. ^ a b Corriere di Napoli, 27 ottobre 1962, p. 8.
  4. ^ Marino Bartoletti, Dialoghi fra direttore e lettori, in Calcio 2000, nº 11 [24], novembre 1999, p. 13, ISSN 1122-1712 (WC · ACNP).
  5. ^ Gian Paolo Ormezzano, Ciao Parola, grazie per la rovesciata, in La Stampa, 23 marzo 2000, p. 31.
  6. ^ a b c d e Antonio Giusto, C'era una volta il Football - Parola e quella rovesciata IMMORTALE, su goal.com, 15 marzo 2010.
  7. ^ I "continentali" battuti per 6-1, in La Nuova Stampa, 11 maggio 1947, p. 3.
  8. ^ Bruno Colombero, Entusiasmo inglese per Parola e Boniperti, in TorinoSette, 21 marzo 1997, p. VI.
  9. ^ Come riportato da La Gazzetta dello Sport in diversi giorni del luglio 1968, per esempio nell'edizione del 23 luglio 1968, p. 3.
  10. ^ Stampa Sera, 24-25 luglio 1968, p. 8.
  11. ^ Competizione appartenente alla stagione sportiva 1958-1959, ma assegnata – con la disputa di semifinali e finali – a stagione 1959-1960 già iniziata.

Altri progetti

Collegamenti esterni

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