Alpi del Monte Leone e del San Gottardo: differenze tra le versioni

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Le '''Alpi del Monte Leone e del San Gottardo''' (dette anche ''Alpi Lepontine Nord-occidentali'' - in [[lingua tedesca|tedesco]] ''Monte Leone-Sankt-Gotthard-Alpen'') sono una [[sottosezione alpina|sottosezione]]<ref>In accordo con le definizioni della [[SOIUSA]].</ref> delle [[Alpi Lepontine]]. La vetta più alta è il [[Monte Leone]] che raggiunge i 3.552 {{m s.l.m.}}.
Le '''Alpi del Monte Leone e del San Gottardo''' (dette anche ''Alpi Lepontine Nord-occidentali'' - ''Monte Leone-Sankt-Gotthard-Alpen'' in [[lingua tedesca|tedesco]]) sono una [[sottosezione alpina|sottosezione]]<ref>In accordo con le definizioni della [[SOIUSA]].</ref> delle [[Alpi Lepontine]]. La vetta più alta è il [[Monte Leone]] che raggiunge i 3.552 {{m s.l.m.}}.


Si trovano in [[Italia]] ([[Piemonte|Regione Piemonte]]) e [[Svizzera]] ([[Canton Vallese]], [[Canton Ticino]], [[Canton Uri]] e [[Canton Grigioni]]).
Si trovano in [[Italia]] ([[Piemonte|Regione Piemonte]]) e [[Svizzera]] ([[Canton Vallese]], [[Canton Ticino]], [[Canton Uri]] e [[Canton Grigioni]]).

Versione delle 19:32, 22 set 2017

Alpi del Monte Leone e del San Gottardo
ContinenteEuropa
StatiBandiera dell'Italia Italia
Bandiera della Svizzera Svizzera
Catena principaleAlpi Lepontine (nelle Alpi)
Cima più elevataMonte Leone (3.552 m s.l.m.)
Massicci principaliCatena Monte Leone-Blinnenhorn
Massiccio del San Gottardo

Le Alpi del Monte Leone e del San Gottardo (dette anche Alpi Lepontine Nord-occidentali - Monte Leone-Sankt-Gotthard-Alpen in tedesco) sono una sottosezione[1] delle Alpi Lepontine. La vetta più alta è il Monte Leone che raggiunge i 3.552 m s.l.m..

Si trovano in Italia (Regione Piemonte) e Svizzera (Canton Vallese, Canton Ticino, Canton Uri e Canton Grigioni).

Prendono il nome dal Monte Leone e dal Massiccio del San Gottardo.

Delimitazioni

Confinano:

Ruotando in senso orario i limiti geografici sono: Passo del Sempione, torrente Saltina, Briga, fiume Rodano, Passo della Furka, Andermatt, Passo dell'Oberalp, Disentis, Val Medel, Passo del Lucomagno, torrente Brenno, Biasca, Val Leventina, Val Bedretto, Passo di San Giacomo, Val Formazza, Valle Antigorio, Val Divedro, Passo del Sempione.

Suddivisione

Si suddividono in due supergruppi:

Nel dettaglio, la suddivisione nei due supergruppi, otto gruppi e ventun sottogruppi è la seguente[2]:

  • Catena Monte Leone-Blinnenhorn (A)
    • Gruppo del Monte Leone i.s.a. (A.1)
      • Gruppo del Monte Leone in senso stretto (A.1.a)
      • Catena Terrarossa-Rebbio-Hillehorn (A.1.b)
      • Gruppo del Bättlihorn (A.1.c)
    • Gruppo dello Helsenhorn (A.2)
      • Gruppo Helsenhorn-Boccareccio (A.2.a)
      • Sottogruppo Cistella-Diei (A.2.b)
    • Gruppo Cervandone-Valdeserta (A.3)
      • Gruppo del Cervandone (A.3.a)
      • Catena Crampiolo-Valdeserta (A.3.b)
    • Gruppo della Punta d'Arbola (A.4)
      • Catena Arbola-Sabbione (A.4.a)
      • Costiera Busin-Poiala (A.4.b)
      • Nodo del Monte Giove (A.4.c)
      • Catena di Ban (A.4.d)
      • Sottogruppo Nefelgiù-Freghera (A.4.e)
    • Gruppo Blinnenhorn-Valrossa (A.5)
      • Gruppo del Blinnenhorn (A.5.a)
      • Catena Gries-Valrossa (A.5.b)
  • Massiccio del San Gottardo[3] (B)
    • Catena Gallina-Rotondo-Lucendro (B.6)
      • Gruppo del Pizzo Gallina (B.6.a)
      • Gruppo del Rotondo (B.6.b)
      • Gruppo del Pizzo Lucendro (B.6.c)
    • Catena Pizzo Centrale-Piz Blas (B.7)
      • Gruppo del Pizzo Centrale (B.7.a)
      • Gruppo del Piz Blas (B.7.b)
    • Gruppo del Sole (B.8)
      • Costiera del Pizzo Sole (B.8.a)
      • Costiera del Pizzo Molare (B.8.b)

Vette principali

Il monte Leone.

Le montagne principali della sottosezione sono:

Rifugi

Per facilitare l'escursionismo e la salita alle vette le Alpi del Monte Leone e del San Gottardo sono dotate di alcuni rifugi:

Note

  1. ^ In accordo con le definizioni della SOIUSA.
  2. ^ Tra parentesi vengono riportati i codici SOIUSA dei supergruppi, gruppi e sottogruppi.
  3. ^ Detto anche Catena Rotondo-Centrale-Piz Blas.

Bibliografia

  • Sergio Marazzi, Atlante Orografico delle Alpi. SOIUSA, Pavone Canavese, Priuli & Verlucca, 2005.
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