Corpo di spedizione italiano in Macedonia: differenze tra le versioni

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Gli italiani arrivarono a [[Salonicco]], e il comando dell'Intesa affidò subito alle forze italiane l'incarico di difendere il settore di Kruscia-Balcan, ad est del lago Doiran: una linea di circa 50 chilometri, particolarmente esposta agli attacchi dei bulgari.
Gli italiani arrivarono a [[Salonicco]], e il comando dell'Intesa affidò subito alle forze italiane l'incarico di difendere il settore di Kruscia-Balcan, ad est del lago Doiran: una linea di circa 50 chilometri, particolarmente esposta agli attacchi dei bulgari.
Dall'agosto 1916 si forma l'[[Armata alleata in Oriente]].


Il 19 ottobre 1916 giunse a Salonicco, assegnata alla 35ª divisione, anche la brigata di fanteria "Ivrea".
Il 19 ottobre 1916 giunse a Salonicco, assegnata alla 35ª divisione, anche la brigata di fanteria "Ivrea".

Versione delle 19:20, 4 set 2017

Truppe italiane a Salonicco nel 1916

Il Corpo di spedizione italiano in Macedonia fu una spedizione militare inviata dal governo italiano in Macedonia allo scopo di contrastare le forze austro-ungariche e bulgare nel corso della prima guerra mondiale e di controllare quel territorio.

Storia

Dopo il disastroso esito dello sbarco anglo-francese a Gallipoli, gli Alleati chiesero all'Italia di intervenire nello scacchiere balcanico con 5 divisioni, per un'offensiva contro la Bulgaria, alleata della Germania. Il ministro Sidney Sonnino, e il capo di Stato Maggiore dell'Esercito Luigi Cadorna decisero così di inviare, nel 1916, in Macedonia un corpo di spedizione con la 35ª Divisione, formata dalle due brigate di fanteria "Sicilia" e "Cagliari", al comando del generale Carlo Petitti di Roreto, il 2º Reggimento di artiglieria da montagna, il 1º Squadrone del 16º Reggimento "Cavalleggeri di Lucca", 40 cannoni e battaglioni del genio zappatori e pontieri, sanità, trasmissioni e sussistenza. Un totale di 44.000 uomini.[1]

A sostegno del Corpo di Spedizione fu predisposto il trasferimento di 438 tra ufficiali, piloti e specialisti dell'aviazione con diverse squadriglie di biplani da ricognizione armata Farman e SAML S.1 e SAML S.2.

Le truppe iniziarono a partire dal porto di Taranto nell'agosto 1916. Gli italiani arrivarono a Salonicco, e il comando dell'Intesa affidò subito alle forze italiane l'incarico di difendere il settore di Kruscia-Balcan, ad est del lago Doiran: una linea di circa 50 chilometri, particolarmente esposta agli attacchi dei bulgari. Dall'agosto 1916 si forma l'Armata alleata in Oriente.

Il 19 ottobre 1916 giunse a Salonicco, assegnata alla 35ª divisione, anche la brigata di fanteria "Ivrea".

A novembre fu conquistato il monte Velusina e la città di Bratindol. Dal 7 febbraio 1917 arriva al campo volo di Dudular (vicino a Giannina) la 47ª Squadriglia del Corpo Aeronautico che dal 7 marzo occupa anche il campo avanzato di Krumian. Tra il 26 aprile e il 24 maggio 1917 il comando del Corpo di spedizione fu retto dal generale Giuseppe Pennella, ma quest'ultimo entrò in forte disaccordo con il generale Sarrail, comandante dell'Armée d'Orient francese, e fu sostituito dal generale Ernesto Mombelli. Dal 1° giugno a Dudular arriva anche la 1^ Sezione della 83ª Squadriglia che l'8 giugno si sposta a Krumian con la 47^ ed il 10 novembre diventa 73ª Squadriglia. Dalla fine del dicembre del 1916 al settembre del 1918, le truppe italiane in Macedonia condussero una logorante guerra di trincea. Unica battaglia il 9 maggio 1917, sul fiume Cerna, contro le forze bulgaro-tedesche, con 2.800 tra ufficiali e soldati italiani che vennero feriti o uccisi. A settembre riprese l'avanzata e gli italiani occuparono il massiccio del Cesma, le località di Karaul Kruska, Pribitzi e Sop.

Il 25 maggio 1918 nasce a Salonicco il XXI Gruppo (poi 21º Gruppo Autonomo Caccia Terrestre). Il 3 ottobre 1918 i comandi dell'armata bulgara e austro-tedesca-turca di Macedonia cedettero le armi. La spedizione costò all'Italia, su 52.700 uomini, 8.324 tra morti, feriti e dispersi e circa 10 000 uomini vittime in inverno del gelo e in estate dell'ameba[2].

Bibliografia

  • I Reparti dell'aviazione italiana nella Grande Guerra, AM Ufficio Storico - Roberto Gentili e Paolo Varriale, 1999

Note

Voci correlate

Collegamenti esterni