Ernest Koliqi: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
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Nato a [[Scutari]], dove ha frequentato le prime lezioni presso il Collegio dei Gesuiti, Koliqi si trasferisce in Italia per studiare a [[Brescia]] e poi all'[[Università di Padova]], dove diventa esperto nella storia popolare albanese. Ha iniziato a scrivere sotto pseudonimi, quali Hilushi, Hilush Vilza e Borizani.

Negli anni '20 e '30 Koliqi è stato il fondatore di importanti riviste in Albania, come la rivista ''Illyria'' e altre, che hanno riguardato la geografia e la cultura del Paese. Fu anche [[Ministro dell'Istruzione]] al tempo del regno albanese durante l'[[occupazione italiana dell'Albania (1939-1943)]], quando mandò duecento insegnanti a istituire scuole albanesi in [[Kosovo]].

Insieme a [[Mitrush Kuteli]] è considerato il fondatore della prosa albanese moderna. Ha tradotto in albanese le opere dei grandi poeti italiani: [[Dante Alighieri]], [[Petrarca]], [[Ludovico Ariosto]], [[Torquato Tasso]], [[Giuseppe Parini]], [[Vincenzo Monti]] e [[Ugo Foscolo]]. Si è distinto nella traduzione di un'antologia della poesia italiana nel 1963.

Nei suoi libri come ''Hija e Maleve'' (1929), ''Tregtar flamujsh'' (1935) e ''Pasqyrat e Narçizit'' (1946), Koliqi introduce una spiritualità unica alla letteratura albanese.
Molte delle sue opere sono state poi censurate e vietate durante il regime comunista albanese di [[Enver Hoxha]].


== Opere ==
== Opere ==

Versione delle 11:19, 2 set 2017

Ernest Koliqi (Scutari, 20 maggio 1903Roma, 15 gennaio 1975) è stato uno scrittore, poeta e drammaturgo albanese.[1] In Italia, dove insegnò l'albanese nell’università di Roma, è più noto col nome tradotto in Ernesto.

Biografia

Nato a Scutari, dove ha frequentato le prime lezioni presso il Collegio dei Gesuiti, Koliqi si trasferisce in Italia per studiare a Brescia e poi all'Università di Padova, dove diventa esperto nella storia popolare albanese. Ha iniziato a scrivere sotto pseudonimi, quali Hilushi, Hilush Vilza e Borizani.

Negli anni '20 e '30 Koliqi è stato il fondatore di importanti riviste in Albania, come la rivista Illyria e altre, che hanno riguardato la geografia e la cultura del Paese. Fu anche Ministro dell'Istruzione al tempo del regno albanese durante l'occupazione italiana dell'Albania (1939-1943), quando mandò duecento insegnanti a istituire scuole albanesi in Kosovo.

Insieme a Mitrush Kuteli è considerato il fondatore della prosa albanese moderna. Ha tradotto in albanese le opere dei grandi poeti italiani: Dante Alighieri, Petrarca, Ludovico Ariosto, Torquato Tasso, Giuseppe Parini, Vincenzo Monti e Ugo Foscolo. Si è distinto nella traduzione di un'antologia della poesia italiana nel 1963.

Nei suoi libri come Hija e Maleve (1929), Tregtar flamujsh (1935) e Pasqyrat e Narçizit (1946), Koliqi introduce una spiritualità unica alla letteratura albanese. Molte delle sue opere sono state poi censurate e vietate durante il regime comunista albanese di Enver Hoxha.

Opere

  • Kushtrimi i Skanderbeut (1924)[2]
  • Hija e maleve' (1929)[2]
  • Gjurmat e stinëve (1933)
  • Tregtar flamujsh (1935) [2]
  • Pasqyrat e Narçizit (1936)
  • Symfonia e shqypeve (1936)
  • Epika popullore shqiptare, tesi di laurea all'Università di Roma (1937)[2]
  • Kangjelet e Rilindjes (1959)
  • Shija e bukës mbrume (1960)
  • Albania (1965)

Note

  1. ^ Encyclopædia Britannica
  2. ^ a b c d Gjovalin Shkurtaj e Enver Hysa: Gjuha Shqipe për të huajt dhe shqiptarët jashtë atdheut

Collegamenti esterni

Controllo di autoritàVIAF (EN77206449 · ISNI (EN0000 0001 0918 2005 · SBN CFIV026831 · BAV 495/86874 · LCCN (ENn88031781 · GND (DE122820819 · CONOR.SI (SL320992355 · WorldCat Identities (ENlccn-n88031781