Concilio Vaticano I: differenze tra le versioni

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Versione delle 20:12, 18 ago 2017

Concilio Vaticano I
Concilio ecumenico delle Chiese cristiane
Illustrazione da un libro del 1873
Luogo Roma
Data 8 dicembre 1869 - interrotto il 18 luglio 1870, chiuso ufficialmente nel 1960, prima del Concilio Vaticano II
Accettato da cattolici (XX)
Concilio precedente Concilio di Trento
Concilio successivo Concilio Vaticano II
Convocato da Papa Pio IX
Presieduto da Papa Pio IX
Partecipanti 744
Argomenti Le missioni apostoliche, relazioni con gli stati, i riti orientali, Razionalismo, Liberalismo, Materialismo, Ispirazione della Bibbia, Infallibilità papale
Documenti e pronunciamenti Dei Filius, Pastor Aeternus
Gruppi scismatici Chiese dei Vecchi Cattolici

Il Concilio ecumenico Vaticano I è stato il ventesimo concilio ecumenico, ovvero una riunione di tutti i vescovi cattolici del mondo, per discutere di argomenti riguardanti la vita della Chiesa cattolica.

L'apertura del Concilio Vaticano fu indetta ufficialmente da papa Pio IX nel giugno 1868, ma le sessioni furono interrotte due anni dopo, nel luglio 1870, a causa dello scoppio della guerra franco-prussiana il 19 luglio 1870.[1]. Si tenne nella Basilica di San Pietro in Vaticano a Roma.

Nel corso dei lavori si sancirono: il dogma dell'infallibilità del magistero del Papa in materia di fede e di morale[1][2] (quando tale magistero rispetti alcune condizioni); e il dogma della conoscenza di Dio con la sola ragione: “La santa Chiesa, nostra Madre, sostiene e insegna che Dio, principio e fine di tutte le cose, può essere conosciuto con certezza con il lume naturale della ragione umana partendo dalle cose create” [Concilio Vaticano I: Denz. -Schönm., 3004; cf 3026; Conc. Ecum. Vat. II, Dei verbum]. Senza questa capacità, l'uomo non potrebbe accogliere la Rivelazione di Dio. L'uomo ha questa capacità perché è creato “a immagine di Dio” CCC,36.

Storia

Il Concilio Vaticano Primo fu convocato da Papa Pio IX con la bolla Aeterni Patris del 29 giugno 1868. La prima sessione fu tenuta nella Basilica di San Pietro l'8 dicembre 1869. Vi parteciparono quasi 800 padri conciliari. Furono invitati anche delegati delle altre confessioni cristiane le quali però, credendo si trattasse di una provocazione e non di un invito, rifiutarono[3].

La preparazione del concilio (il primo ad essere preparato in modo molto approfondito ancora prima della sua apertura) venne affidata a una Commissione di cardinali, detta "Congregazione direttiva", assistita da cinque commissioni speciali, le quali dovevano trattare i problemi riguardanti l'adeguamento della dottrina ecclesiastica, il ruolo del Papa, valutare gli errori del razionalismo, i rapporti tra la Chiesa e lo Stato. Il primario scopo del Papa fu di ottenere la conferma della posizione che egli aveva assunto nel suo Sillabo (1864), condannando una vasta gamma di posizioni associate al razionalismo, al liberalismo e al materialismo e al fideismo. Il fine del Concilio fu, accanto alla condanna, di definire la dottrina riguardante la chiesa. Nelle tre sessioni ci fu discussione e approvazione solo di due costituzioni: Dei Filius, la Costituzione Dogmatica sulla Fede Cattolica (che definiva, tra le altre cose, il senso in cui la Bibbia è ispirata da Dio secondo la dottrina cattolica) e Pastor Aeternus, la Prima Costituzione Dogmatica sulla Chiesa di Cristo, che tratta il primato e l'infallibilità del vescovo di Roma quando definisce solennemente un dogma.[1]

L'Arcivescovo Luigi Natoli, il maggior sostenitore del dogma dell'infallibilità del Papa

La definizione di infallibilità papale non era nell'ordine del giorno originario degli argomenti da discutere (Pio IX sentì che sarebbe stato sconveniente per lui introdurre tale tema), ma fu aggiunta ben presto con forza dopo che il Concilio Vaticano si radunò, per volontà dell'Arcivescovo Luigi Natoli che sostenne, in molteplici interventi, la chiara definizione del Dogma della infallibilità del Papa.

Fu controversa, non perché molti non credessero che il Papa fosse infallibile nel definire un dogma, ma perché molti che lo credevano non pensavano fosse prudente definire la dottrina formalmente. John Henry Newman, per esempio, pensò che una tale definizione formale potesse allontanare potenziali convertiti. Alcuni temevano che essa avrebbe condotto al rinnovato sospetto che i cattolici avessero un'alleanza straniera. Una tale visione fu sostenuta dai due terzi dei vescovi degli Stati Uniti e da molti della Francia e della Germania.

Circa 60 membri del Concilio si astennero lasciando Roma il giorno prima del voto. L'arcivescovo Luigi Natoli, e l'arcivescovo (più tardi Santo) Antonio María Claret y Clará, confessore presso la corte spagnola e fondatore dei Figli Missionari del Cuore Immacolato di Maria (Missionari Claretiani), condannarono fortemente le "blasfemie e le eresie espresse sul campo di questo Concilio", e furono i più energici difensori riguardo alla questione dell'infallibilità del Papa e del primato della Santa Sede Romana. L'Arcivescovo Antonio María Claret y Clará fu il solo membro del Concilio ad essere canonizzato (beatificato nel 1934 da papa Pio XI e canonizzato come Santo da papa Pio XII nel 1950). La discussione e l'approvazione della costituzione dette adito a serie controversie che portarono all'abbandono della Chiesa di alcuni che divennero noti come Vecchi Cattolici.

Lo scoppio della guerra franco-prussiana interruppe definitivamente il Concilio nel luglio 1870. Fu poi dichiarato chiuso un secolo dopo circa nel 1960 da papa Giovanni XXIII, come atto formale prima dell'apertura del Concilio Vaticano II.

I risultati del Concilio Vaticano I tracciarono il trionfo del movimento dell'ultramontanismo che sostenne un governo della Chiesa centrale basato sul Vaticano. Fu rilevata una crescente consapevolezza della propria identità tra i cattolici nel mondo e il numero delle vocazioni alla vita religiosa e sacerdotale aumentò insieme con un'attività politica dei cattolici nei loro paesi nativi chiaramente pro-cattolica. Accanto a ciò, si sviluppò un più forte coinvolgimento dei laici nell'opera della Chiesa Cattolica e il concilio avrebbe portato indirettamente anche alla nascita del Movimento Liturgico che sarebbe particolarmente fiorito sotto papa Pio X.

Note

Bibliografia

  • Raffaele de Cesare, The Last Days of Papal Rome (tirolo originale: Roma e lo Stato del Papa dal ritorno di Pio IX al 20 settembre), Archibald Constable & Co, London (1909)
  • The Catholic Church in the Modern World by E.E.Y. Hales (Doubleday, 1958)
  • August Bernhard Hasler: How the pope became infallible: Pius IX and the Politics of Persuation, Doubleday (1981), traduzione di Wie der papst unfehlbar wurde: Macht und Ohnmacht eines Dogmas, R. Piper & Co. Verlag (1979).
  • (EN) Vatican Council, in Catholic Encyclopedia, New York, Encyclopedia Press, 1913.

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