Seconda battaglia di Bir el Gobi: differenze tra le versioni

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Versione delle 10:24, 28 mag 2007

Battaglia di Bir el Gobi
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La Battaglia di Bir el Gobi, (Libia 3 dicembre-7 dicembre 1941) rappresenta uno degli scontri più feroci nell'ambito dell'offensiva inglese denominata Operazione Crusader. La battaglia vide impegnate, in particolare, le forze italiane contro quelle del Commonwealth. Bir el Gobi era un importante crocevia per le carovane, nonché ultimo caposaldo della linea dell'Asse nell'entroterra. Per questo motivo gli inglesi lo reputavano, a ragione, il baluardo da travolgere per poter aggirare e intrappolare le truppe italo-tedesche e, conseguentemente, liberare le truppe alleate che difendevano Tobruk.

Antefatto

Il 18 novembre, a nord di Bir el Gobi, si scatenano le forze del Commonwealth. Il 23 ha luogo la più grande battaglia di carri nel deserto, passata alla storia come "battaglia di Totensonntag" (battaglia della domenica dei morti). A Bir el Gobi si insediarono intanto le truppe italiane: i Battaglioni GG. FF. e alcuni reparti del corpo dei bersaglieri. I soldati italiani ampliarono le fortificazioni presenti costruendo postazioni di mitragliatrici e di cannoni anticarro, approntando reticolati di filo spinato, ma soprattutto scavando profonde buche per il combattimento individuale. Il caposaldo poteva così difendersi a 360° per tutta la lunghezza del suo perimetro. I giovani volontari entrarono nelle loro buche la sera del 1 dicembre, sotto una pioggia torrenziale.

La Battaglia

Alle ore 12.00 del 3 dicembre, sotto una pioggia battente, l'artiglieria alleata diede il via all'offensiva con un nutrito bombardamento sulle posizioni italiane, che subirono le prime perdite, tra cui il maggiore Balisti. Nella notte, tutte le unità italiane al di fuori del perimetro difensivo di Bir el Gobi, con relative strumentazioni ed automezzi, furono catturate dagli attaccanti. La mattina del 4