Equipaggiamento protettivo individuale per motociclisti: differenze tra le versioni
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**''Livello 1'', dove il capo deve resistere per almeno 4 secondi in caso di caduta a 50 km/h |
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**''Livello 2'', dove il capo deve resistere per almeno 7 secondi in caso di caduta a 110 km/h |
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*'''EN 1621-1''', norma le capacità di assorbimento urti delle protezioni che equipaggiano gli indumenti, quali gomiti, spalle, anche e ginocchia |
*'''EN 1621-1''', norma le capacità di assorbimento urti delle protezioni che equipaggiano gli indumenti, quali gomiti, spalle, anche e ginocchia, suddivisi in: "S" spalle, "E" gomiti, "K" ginocchia, "L" tibia, "K+L" ginocchia-tibia e "H" fianchi. |
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*'''EN 1621-2''', definisce la protezione dei paraschiena i quali sono classificati per zona di protezione, quali "FB" ull Back Protector (protezione anche per le scapole), "CB" Central Back Protector (il classico paraschiena centrale) e "LB" Lower Back Protector (fascia lombare)<ref>, inoltre sono previsti due livelli di protezione |
*'''EN 1621-2''', definisce la protezione dei paraschiena i quali sono classificati per zona di protezione, quali "FB" ull Back Protector (protezione anche per le scapole), "CB" Central Back Protector (il classico paraschiena centrale) e "LB" Lower Back Protector (fascia lombare)<ref>[http://www.motonotizie.it/guide/tips-and-tricks/126-paraschiena-come-sceglierlo.html Paraschiena, com'è fatto e come sceglierlo]</ref>, inoltre sono previsti due livelli di protezione |
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**''Livello 1'', durante il test la protezione deve assorbire l'impatto e trasmettere una forza residua minore, forza residua media massima 18kN, forza massima per singolo impatto 24 kN |
**''Livello 1'', durante il test la protezione deve assorbire l'impatto e trasmettere una forza residua minore, forza residua media massima 18kN, forza massima per singolo impatto 24 kN |
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**''Livello 2'', forza residua media massima 9kN, forza massima per singolo impatto 12 kN |
**''Livello 2'', forza residua media massima 9kN, forza massima per singolo impatto 12 kN |
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*'''EN |
*'''EN 1621-3''', regole di protezione per le pettorine da pietre e detriti scagliati dagli altri mezzi, da urti e caduta, dove tramite 50 J dell'impatto il valore medio di forza residua rilasciata, deve essere massimo di 35 kN, con una media di 20 kN, viene inoltre suddiviso in due livelli: |
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*''Livello 1'': la forza distribuita superiore al 15% |
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*''Livello 2'': la forza distribuita superiore al 30% |
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*'''EN 1621-4''', regole per gli air-bag, che devono avere un tempo di attivazione inferiore o pari a 200 ms, inoltre si suddividono in due livelli: |
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**''Livello 1'': Energia media residua trasmessa inferiore a 4.5 kN, con energia di picco residua trasmessa inferiore a 6 kN |
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**''Livello 2'': Energia media residua trasmessa inferiore a 2.5 kN, con energia di picco residua trasmessa inferiore a 3 kN |
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**''Livello 1'', resiste per oltre 1,5 secondi all'abrasione e il polsino eccede la linea del polso di 15 mm. |
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**''Livello 2'', resiste per oltre 5 secondi all'abrasione e il polsino eccede la linea del polso di 50 mm. |
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**''Livello 1'', dove il capo deve resistere almeno 5 secondi all'abrasione prima di aprirsi |
**''Livello 1'', dove il capo deve resistere almeno 5 secondi all'abrasione prima di aprirsi |
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**''Livello 2'', dove il capo deve resistere almeno 12 secondi all'abrasione prima di aprirsi |
**''Livello 2'', dove il capo deve resistere almeno 12 secondi all'abrasione prima di aprirsi |
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*'''Alta visibilità''', regole per i capi ad alta visibilità ([[catarifrangente]]) |
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**''EN ISO 20471:2013'', per capi professionali |
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**''EN 1150:1999'', per uso non professionale |
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Un capo omologato è certificato CE e riporta le norme di omologazione, se un capo presenta più componenti che devono seguire normative differenti, deve riportare tutte le normative e attualmente non tutti i capi per motociclisti devono essere obbligatori. |
Un capo omologato è certificato CE e riporta le norme di omologazione, se un capo presenta più componenti che devono seguire normative differenti, deve riportare tutte le normative e attualmente non tutti i capi per motociclisti devono essere obbligatori. |
Versione delle 02:14, 28 lug 2017
Per i motociclisti esistono specifici dispositivi di protezione individuale, che hanno anche ispirato in parte quelli ad uso ciclistico, tale protezioni oltre a comprendere vari parti del corpo, possono essere obbligatorie in varie nazioni o ambiti d'uso, come nelle competizioni, inoltre possono o devono seguire delle normative di omologazione, le quali possono variare da continente a continente.
DPI
I dispositivi di protezioni comprendono:
- Casco, il dispositivo che più caratterizza il motociclista e disponibile in moltissime varianti.
- Tuta da moto, componente per la protezione completa del corpo (ad eccezione delle estremità degli arti) del motociclista e generalmente utilizzata per le competizioni su asfalto.
- Pettorina, elemento rigido utilizzato principalmente in ambiente fuoristrada e simile alle armature che protegge la parte superiore del corpo.
- Giacca o Giubbotto, elemento che protegge la parte superiore del corpo, uno dei primi esempi in tal senso pensato per uso motociclistico fu il Chiodo.
- Pantaloni, elemento che protegge la parte inferiore del corpo.
- Guanti da motociclista, protegge le mani e può evitare l'infiltrazione dell'aria nel giubbotto, essi sono disponibili in moltissime varianti.
- Stivali, proteggono il piede e nelle versioni complete anche caviglia e stinchi, sono presenti in molte varianti.
- Inserti removibili, i vari capi oltre a poter essere muniti di vari inserti protettivi, possono alloggiare degli inserti removibili o questi possono essere indossati da una speciale rete che li tiene posizionati al di sotto degli altri indumenti protettivi oppure ancorarsi singolarmente rimanendo sopra o sotto gli indumenti.
- Paraschiena, elemento atto a proteggere la colonna vertebrale, che può essere più o meno esteso
- Paracollo o collarino o supporto collo o Sistema HANS, elemento che s'interpone tra casco e spalle, evita l'eccessiva rotazione del capo e lo schiacciamento del collo
- Fascia lombare, atto a proteggere i fianchi e previene la lombalgia
- Ginocchiere, elemento protettivo dell'articolazione coscia-gamba
Omologazioni e certificazioni
Le omologazioni possono essere differenti da nazione a nazione, in Europa per l'abbigliamento esistono le seguenti norme:
- EN 13595-1 (requisiti generali), EN 13595-2 (resistenza abrasione), EN 13595-3 (resistenza esplosione), EN 13595-4 (resistenza al taglio), Riguarda tute intere, tute divisibili, giacche e pantaloni, inoltre a seconda della protezione offerta si suddivide in
- Livello 1, dove il capo deve resistere per almeno 4 secondi in caso di caduta a 50 km/h
- Livello 2, dove il capo deve resistere per almeno 7 secondi in caso di caduta a 110 km/h
- EN 1621-1, norma le capacità di assorbimento urti delle protezioni che equipaggiano gli indumenti, quali gomiti, spalle, anche e ginocchia, suddivisi in: "S" spalle, "E" gomiti, "K" ginocchia, "L" tibia, "K+L" ginocchia-tibia e "H" fianchi.
- EN 1621-2, definisce la protezione dei paraschiena i quali sono classificati per zona di protezione, quali "FB" ull Back Protector (protezione anche per le scapole), "CB" Central Back Protector (il classico paraschiena centrale) e "LB" Lower Back Protector (fascia lombare)[1], inoltre sono previsti due livelli di protezione
- Livello 1, durante il test la protezione deve assorbire l'impatto e trasmettere una forza residua minore, forza residua media massima 18kN, forza massima per singolo impatto 24 kN
- Livello 2, forza residua media massima 9kN, forza massima per singolo impatto 12 kN
- EN 1621-3, regole di protezione per le pettorine da pietre e detriti scagliati dagli altri mezzi, da urti e caduta, dove tramite 50 J dell'impatto il valore medio di forza residua rilasciata, deve essere massimo di 35 kN, con una media di 20 kN, viene inoltre suddiviso in due livelli:
- Livello 1: la forza distribuita superiore al 15%
- Livello 2: la forza distribuita superiore al 30%
- EN 1621-4, regole per gli air-bag, che devono avere un tempo di attivazione inferiore o pari a 200 ms, inoltre si suddividono in due livelli:
- Livello 1: Energia media residua trasmessa inferiore a 4.5 kN, con energia di picco residua trasmessa inferiore a 6 kN
- Livello 2: Energia media residua trasmessa inferiore a 2.5 kN, con energia di picco residua trasmessa inferiore a 3 kN
- EN 13594, normativa sui guanti, con vincoli di lunghezza e abrasione.
- Livello 1, resiste per oltre 1,5 secondi all'abrasione e il polsino eccede la linea del polso di 15 mm.
- Livello 2, resiste per oltre 5 secondi all'abrasione e il polsino eccede la linea del polso di 50 mm.
- EN 13634:2010, regole definite per gli stivali ed obbligatoria per tutti i capi da motociclo, quindi deve essere omologata CE, sono previsti due livelli.
- Livello 1, dove il capo deve resistere almeno 5 secondi all'abrasione prima di aprirsi
- Livello 2, dove il capo deve resistere almeno 12 secondi all'abrasione prima di aprirsi
- Alta visibilità, regole per i capi ad alta visibilità (catarifrangente)
- EN ISO 20471:2013, per capi professionali
- EN 1150:1999, per uso non professionale
Un capo omologato è certificato CE e riporta le norme di omologazione, se un capo presenta più componenti che devono seguire normative differenti, deve riportare tutte le normative e attualmente non tutti i capi per motociclisti devono essere obbligatori.
Materiali
I capi di protezioni possono essere realizzati in vari materiali, quali pelle o tessuti artificiali specializzati come Cordura o Kevlar, con elementi rigidi fibra di carbonio o titanio, oppure rinforzi di plastica.
Obblighi
In ogni nazione esistono leggi differenti che obbligano in modo più o meno esteso l'uso di protezioni, così come il livello minimo di protezione o normativa a cui esso deve attenersi.
L'obbligo del casco è l'imposizione più sentita ed estesa, mentre per gli altri capi è in genere delegata a determinate situazioni, come nelle competizioni. In Francia a partire dal 20 Novembre del 2016 è obbligatorio utilizzare guanti omologati anche per uso stradale.[2]
Note
Collegamenti esterni
- Abbigliamento moto, la sicurezza è “certificata”, su insella.it.
- Come riconoscere l’abbigliamento omologato, su sicurmoto.it.