Suzuki GSX-R: differenze tra le versioni
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Questa moto venne prodotta dal [[1987]] al [[1990]] in un'unica serie; al contrario delle moto moderne, era munita di una [[carenatura (motociclismo)|carenatura]] bombata molto avvolgente che non permetteva di vedere il telaio e il motore. |
Questa moto venne prodotta dal [[1987]] al [[1990]] in un'unica serie; al contrario delle moto moderne, era munita di una [[carenatura (motociclismo)|carenatura]] bombata molto avvolgente che non permetteva di vedere il telaio e il motore. |
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Venne ripresentata nel 2017 con un motore biciclindrico e ABS. |
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== GSX-R 400 == |
== GSX-R 400 == |
Versione delle 18:17, 26 lug 2017
Suzuki GSX-R | |
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Una Suzuki GSX-R 750 Modello 2006 | |
Costruttore | Suzuki |
Tipo | Stradale sportiva |
Produzione | dal 1984 |
Stessa famiglia | Suzuki GSX |
Modelli simili | Yamaha YZF-R Honda CBR Kawasaki ZX-R |
La serie GSX-R è la serie più sportiva della Casa giapponese Suzuki, durante gli anni è stata resa disponibile in varie cilindrate tra i 250 e i 1300 cm³.
GSX-R 250
Questa moto venne prodotta dal 1987 al 1990 in un'unica serie; al contrario delle moto moderne, era munita di una carenatura bombata molto avvolgente che non permetteva di vedere il telaio e il motore.
Venne ripresentata nel 2017 con un motore biciclindrico e ABS.
GSX-R 400
La versione da 400 cm³, nata nel 1984[1], è stata la capostipite del marchio GSX-R. La prima serie era dotata di sella pilota e passeggero unite in un unico pezzo e due grandi fari rotondi, oltre ad una carena molto avvolgente tipica di quegli anni (ma tuttavia priva della parte più bassa, aggiunta nel 1986.
La seconda serie, costruita dal 1989 al 1990, subisce varie modifiche estetiche: la sella pilota viene divisa da quella del passeggero, viene adottato un telaio di nuova concezione e della carene dalle forme più sinuose.
La terza serie ed ultima serie (dal 1991 al 1999) viene ulteriormente rivista, con una carena decisamente più aggressiva e l'adozione del monofaro rettangolare; vengono inoltre rovesciate le forcelle e rivisto il telaio, che ora ricorda molto quello della GSX-R 1100.
GSX-R 600
Prodotta a partire dal 1992, la GSX-R 600 (al pari della 750 e della 1000) viene profondamente modificata a partire dal 2000: i modelli K1, K2 e K3 sono i primi 600 della loro generazione ad abbandonare i carburatori in favore dell'iniezione elettronica, beneficiando di un considerevole aumento di prestazioni e di una riduzione dei consumi; vengono inoltre apportate importanti modifiche alla ciclistica, ed oltre alle classiche colorazioni blu/bianco, rosso/nero e grigio/nero, viene proposta nelle livree replica Telefonica Movistar e Alstare Corona.
Le caratteristiche peculiari di questa moto sono la leggerezza, l'agilità e la stabilità in curva, conferite dal telaio doppio trave di alluminio, oltre ad una coppia motrice particolarmente brillante rispetto alle concorrenti dell'epoca (Yamaha R6, Kawasaki ZX6-R e Honda CBR). Per questo motivo, la GSX-R K1 ha goduto della fama di piccola sportiva temuta anche da moto dotate di più cavalli e maggior cubatura. L'erogazione tranquilla l'ha resa una moto accessibile a tutti, ideale per i piloti poco esperti o meno smaliziati.
La carenatura "tondeggiante", in grado di offrire un riparo aerodinamico efficiente al pilota. rappresenta una inversione di tendenza rispetto alle concorrenti, che invece erano dotate di carene più "spigolose". Lo 0–100 km/h avviene in meno di 3,5 secondi e raggiunge i 270 km/h.
Anche dopo il pesante restyling estetico operato nel 2007, resta una moto molto diffusa per la sua proverbiale affidabilità meccanica, unita ad una elettronica inizialmente problematica ma prontamente ottimizzata dalla Casa già nei primi mesi di lancio in garanzia.
GSX-R 750
Lanciata nel 1985[1], la GSX-R 750 nasce con un motore con raffreddamento misto ad aria ed olio (SACS) dotato di 106 CV di potenza erogati a 10.500 giri al minuto, ed un peso a secco di 179 kg. Dopo il restyling del 2000, che ha apportato gli stessi vantaggi avuti sulla 600 cm³, si è arrivati al modello attuale (prodotto a partire dal 2008) con 150 CV ed un peso di circa 200 kg in ordine di marcia.
GSX-R 1000
La GSX-R 1000, la cui produzione è iniziata nel 2001, può essere considerata il fiore all'occhiello della Casa giapponese, sia per i consensi degli acquirenti, sia per il successo in pista.
Contrariamente alle abitudini del marketing del mercato delle due ruote andò a sostituire nel listino un modello di cilindrata superiore, la GSX-R1100, adottando fin dall'inizio le migliorie apportate sulle due cilindrate inferiori e facendo largo uso di materiali pregiati quali il titanio.
La stessa moto in vendita al pubblico, modificata in maniera più o meno sostanziale, corre nelle varie competizioni motoristiche quali la Superbike e la Superstock, ottenendo ottimi risultati. Nel 2005 nella versione K5 vince il mondiale Superbike con l'australiano Troy Corser ed il mondiale costruttori della stessa categoria grazie al Team Alstare, mentre nel 2006 vince con l'americano Ben Spies del Team Suzuki Yoshimura il Campionato Americano Superbike (AMA Superbike),
GSX-R 1100
Questa moto è stata prodotta dal 1986 al 1997, in quattro serie diverse.
La prima serie (dal 1986 al 1988) era caratterizzata da un motore con raffreddamento misto aria-olio (sistema SACS) di 1052 cm³ con una potenza di 130 CV a 9.500 rpm, oltre a dei peculiari cerchi da 18 pollici. Può essere considerata la capostipite delle supersportive estreme: era infatti estremamente precisa in velocità, a scapito di una scarsa maneggevolezza e una certa durezza di guida, adattissima alla pista ma molto più scomoda su strada. I primissimi modelli italiani furono introdotti dall'importatore con un faro quadro per rispettare la normativa dell'epoca.
Nella seconda serie (dal 1989 al 1990) il motore sale di cubatura, portandosi a 1127 cm³ sempre SACS, con una potenza di 140 CV a 9.600 rpm, e vengono introdotti i cerchi da 17 pollici, ormai consuetudine per le supersportive. Venne rivista la ciclistica, in modo da migliorare la maneggevolezza e la facilità di guida a scapito della precisione, decisione criticata dagli amanti della pista ma apprezzata dai motociclisti di strada.
La terza serie, prodotta dal 1991 al 1992, pur mantenendo lo stesso motore subisce dei miglioramenti che portano la potenza massima a 145 CV a 9.600 rpm. La quarta ed ultima serie, che va dal 1993 al 1997, adotta un motore raffreddato a liquido da 1074 cm³ dotato di 155 CV a 10.000 rpm. A tal proposito c'è da dire che il motore SACS pur essendo più avaro di prestazioni garantiva una affidabilità più che notevole, derivante dal fatto che usando l'olio come liquido di raffreddamento il motore poteva essere mantenuto ad una temperatura leggermente più alta (circa 140°) senza nessun problema.
Nel corso della sua evoluzione, la GSX-R 1100 non ha subito particolari modifiche alle carene, eccezion fatta per la forma dei fari; è stato invece più volte modificato il telaio, per rendere la moto come già detto più maneggevole in strada.
GSX-R 1300 Hayabusa
Caratteristiche tecniche
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Note
- ^ a b (EN) Storia della GSX-R sul sito Suzuki
Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Suzuki GSX-R
Collegamenti esterni
- (EN) Sito ufficiale della versione 2006, 2007, 2008 e 2009
- Test e video on board Suzuki GSX-R 600 versione 2008 su motociclismo, su motociclismo.it.
- Test on board Suzuki GSX-R 600 k8, su motonline.com.