Corvus: differenze tra le versioni

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m Annullate le modifiche di 149.71.54.210 (discussione), riportata alla versione precedente di Daimona Eaytoy
Nessun oggetto della modifica
Riga 30: Riga 30:


== Etimologia ==
== Etimologia ==
Il [[lingua latina|latino]] ''corvus'' è alla base dell'[[lingua italiana|italiano]] ''corvo'', dello [[lingua spagnola|spagnolo]] ''cuervo'', del [[lingua francese|francese]] ''corbeau'', di origine espressiva come in molte altre lingue indoeuropee ([[lingua greca antica|greco]] κόραξ ''kórax'' e κορώνη ''korṓnē'', [[lingua alto-tedesca antica|antico alto tedesco]] ''hraban'' – da cui [[lingua tedesca|tedesco]] ''Rabe'' cfr. [[lingua inglese|inglese]] ''raven'' – e ''hruok'' cfr. ingl. ''rook'' ecc.).<ref>{{cita libro | cognome=Ernout | nome=Alfred | coautori=Antoine Meillet | titolo=Dictionnaire étimologique de la langue latine – Histoire de mots | editore=Klincksieck | anno=1979 | città=Parigi}}</ref>
Il [[lingua latina|latino]] ''corvus'' è alla base dell'[[lingua italiana|italiano]] ''corvo'', dello [[lingua spagnola|spagnolo]] ''cuervo'', del [[lingua francese|francese]] ''corbeau'', di origine espressiva come in molte altre lingue indoeuropee ([[lingua greca antica|greco]] κόραξ ''kórax'' e κορώνη ''korṓnē'', [[lingua alto-tedesca antica|antico alto tedesco]] ''hraban'' – da cui [[lingua tedesca|tedesco]] ''Rabe'' cfr. [[lingua inglese|inglese]] ''raven'' – e ''hruok'' cfr. ingl. ''rook'' ecc.).<ref>{{cita libro | cognome=Ernout | nome=Alfred | coautori=Antoine Meillet | titolo=Dictionnaire étimologique de la langue latine – Histoire de mots | editore=Klincksieck | anno=1979 | città=Parigi}}</ref>


== Biologia ==
== Biologia ==
Riga 152: Riga 152:
=== Il corvo nella letteratura ===
=== Il corvo nella letteratura ===
''The Raven'' ([[Il corvo e altre poesie#Il Corvo|Il corvo]]) è anche il titolo di un famoso poemetto in versi di [[Edgar Allan Poe]], scritto fra il [[1843]] ed il [[1844]], ove l'uccello rappresenta il misterioso interlocutore del poeta, affranto per la morte della sua amata, al quale risponde sempre e solo con la parola ''Nevermore'' (Mai più).
''The Raven'' ([[Il corvo e altre poesie#Il Corvo|Il corvo]]) è anche il titolo di un famoso poemetto in versi di [[Edgar Allan Poe]], scritto fra il [[1843]] ed il [[1844]], ove l'uccello rappresenta il misterioso interlocutore del poeta, affranto per la morte della sua amata, al quale risponde sempre e solo con la parola ''Nevermore'' (Mai più).
*Nel libro "[[Alice nel paese delle meraviglie]]",il [[Cappellaio Matto]] propone ad Alice un indovinello: "Perché un corvo è come uno scrittoio?" ("Why is a raven like a writing desk?")
*Nel libro "[[Alice nel paese delle meraviglie]]", il [[Cappellaio Matto]] propone ad Alice un indovinello: "Perché un corvo è come uno scrittoio?" ("Why is a raven like a writing desk?")


=== Il corvo nell'arte ===
=== Il corvo nell'arte ===
Riga 162: Riga 162:
[[Cesare Ripa]] nella sua opera più nota, ''Iconologia'', lo inserisce nella simbologia dell'irresolutezza (''Irresolutione''), ponendo due corvi in atto di gracchiare nelle mani dell'anziana donna che ne costituisce l'icona e ne spiega anche il perché: «''Se le dà i Corvi per ciascuna mano in atto di cantare, il qual canto è sempre Cras, Cras, così gli huomini irresoluti differiscono di giorno in giorno,<ref>L'onomatopea ''Cras'' corrisponde in [[lingua latina|latino]] al termine che significa "domani"; a cui per indicare nelle icone, all'opposto, risolutezza si contrappone ''Hodie''</ref> quanto debbono con ogni diligenza operare, come dice [[Marco Valerio Marziale|Martiale]]''»
[[Cesare Ripa]] nella sua opera più nota, ''Iconologia'', lo inserisce nella simbologia dell'irresolutezza (''Irresolutione''), ponendo due corvi in atto di gracchiare nelle mani dell'anziana donna che ne costituisce l'icona e ne spiega anche il perché: «''Se le dà i Corvi per ciascuna mano in atto di cantare, il qual canto è sempre Cras, Cras, così gli huomini irresoluti differiscono di giorno in giorno,<ref>L'onomatopea ''Cras'' corrisponde in [[lingua latina|latino]] al termine che significa "domani"; a cui per indicare nelle icone, all'opposto, risolutezza si contrappone ''Hodie''</ref> quanto debbono con ogni diligenza operare, come dice [[Marco Valerio Marziale|Martiale]]''»


Il corvo ha fama di "uccello del malaugurio": questa fama è in un certo senso certificata letterariamente anche dallo scrittore statunitense [[Edgar Allan Poe]], il quale, nel suo Procedimento di Composizione, con il quale descrive come giunse a comporre il suo noto poema in versi [[Il corvo e altre poesie|Il corvo]], afferma: «Ero così giunto alla concezione di un Corvo, l'uccello di malaugurio che va reiterando con monotonia l'unica parola ''mai più'' …».<ref>Edgar Allan Poe, ''The Philosophy of Composition'', comparso sul numero di aprile 1846 del ''The Graham's Lady's and Gentleman's Magazine'' di [[Filadelfia]]; da: ''Racconti Straordinari - Racconti grotteschi e seri'', con la traduzione di Franco della Pergola, Edizioni per Il Club del Libro, 1957</ref>
Il corvo ha fama di "uccello del malaugurio": questa fama è in un certo senso certificata letterariamente anche dallo scrittore statunitense [[Edgar Allan Poe]], il quale, nel suo Procedimento di Composizione, con il quale descrive come giunse a comporre il suo noto poema in versi [[Il corvo e altre poesie|Il corvo]], afferma: «Ero così giunto alla concezione di un Corvo, l'uccello di malaugurio che va reiterando con monotonia l'unica parola ''mai più'' …».<ref>Edgar Allan Poe, ''The Philosophy of Composition'', comparso sul numero di aprile 1846 del ''The Graham's Lady's and Gentleman's Magazine'' di [[Filadelfia]]; da: ''Racconti Straordinari - Racconti grotteschi e seri'', con la traduzione di Franco della Pergola, Edizioni per Il Club del Libro, 1957</ref>


La fama maleaugurante gli deriva anche dalla sua predilezione per le carogne, che ha dato origine ad espressioni come «Finire in pasto ai corvi», per indicare il morire (magari anche insepolti).<ref name=Apollo>[[Alfredo Cattabiani]], ''Volario'', Mondatori, Milano, 2000, ISBN 88-04-47991-4, pag. 295</ref>
La fama maleaugurante gli deriva anche dalla sua predilezione per le carogne, che ha dato origine ad espressioni come «Finire in pasto ai corvi», per indicare il morire (magari anche insepolti).<ref name="Apollo">[[Alfredo Cattabiani]], ''Volario'', Mondatori, Milano, 2000, ISBN 88-04-47991-4, pag. 295</ref> Avendogli il dio [[Apollo]] mutate le penne da bianche a nere per punirlo di avergli portato una brutta notizia, è divenuto anche simbolo del delatore.<ref name=Apollo/>
Avendogli il dio [[Apollo]] mutate le penne da bianche a nere per punirlo di avergli portato una brutta notizia, è divenuto anche simbolo del delatore.<ref name=Apollo/>


Secondo una leggenda, un corvo soleva mangiare dalle mani di [[Benedetto da Norcia|San Benedetto]]; e nei monasteri dell'[[Ordine di San Benedetto|Ordine]] era uso tenerne uno addomesticato, in ricordo del Santo<ref>Alfredo Cattabiani, ''op. cit.'', pag. 305</ref>.
Secondo una leggenda, un corvo soleva mangiare dalle mani di [[Benedetto da Norcia|San Benedetto]]; e nei monasteri dell'[[Ordine di San Benedetto|Ordine]] era uso tenerne uno addomesticato, in ricordo del Santo<ref>Alfredo Cattabiani, ''op. cit.'', pag. 305</ref>.
Riga 174: Riga 173:
Probabilmente il Ripa si ispirò anche all'[[Antico Testamento]], laddove il [[Noè]] fa uscire per primo il corvo al fine di accertare se le acque si sono ritirate: «Esso uscì andando e tornando finché si prosciugarono sulla terra» ma il corvo non se ne andò dall'Arca e Noè fece uscire la [[Columbidae|colomba]] cui toccò la stessa sorte. Ma le uscite successive non furono più affidate al corvo, bensì alla colomba che finì poi con lasciare l'Arca per riprendere la propria vita.<ref>[[Bibbia]], [[Genesi]], 8, 6-12</ref> Si spiega quindi anche con questo l'interpretazione di simbolo di irresolutezza.
Probabilmente il Ripa si ispirò anche all'[[Antico Testamento]], laddove il [[Noè]] fa uscire per primo il corvo al fine di accertare se le acque si sono ritirate: «Esso uscì andando e tornando finché si prosciugarono sulla terra» ma il corvo non se ne andò dall'Arca e Noè fece uscire la [[Columbidae|colomba]] cui toccò la stessa sorte. Ma le uscite successive non furono più affidate al corvo, bensì alla colomba che finì poi con lasciare l'Arca per riprendere la propria vita.<ref>[[Bibbia]], [[Genesi]], 8, 6-12</ref> Si spiega quindi anche con questo l'interpretazione di simbolo di irresolutezza.


Il corvo compare come animale immangiabile per gli [[ebreo|ebrei]] e quindi con una connotazione negativa,<ref>«Ecco quello che non dovete mangiare […] ogni specie di corvo […]», [[Deuteronomio]], 14, 14; «Fra i volatili terrete in abominio questi che non dovete mangiare, perché ripugnanti: […], ogni specie di corvo […]» ([[Levitico]], 11, 13-15)</ref>, ma assume una valenza positiva nel [[1 Re|I libro dei Re]], ove il Signore incarica i corvi di portare cibo al [[Elia|profeta Elia]].<ref>«[…] ivi berrai al torrente ed i corvi per mio comando ti porteranno il tuo cibo […] I corvi gli portavano pane al mattino e carne alla sera […]» ([[1 Re]], 17, 2-6)</ref> I profeti [[Isaia]]<ref>«[…] una grande ecatombe nel paede di Edom. […] per tutte le generazioni resterà deserta, mai più alcuno vi passerà. […] il gufo e il corvo vi faranno dimora», ([[Libro di Isaia|Isaia]], 34, 6-11)</ref> e [[Sofonia (profeta)|Sofonia]]<ref>«[…] farà [il Signore] di [[Ninive]] una desolazione. […] il [[Bubo|gufo]] striderà sulle finestre ed il corvo sulle soglie.», ([[Libro di Sofonia|Sofonia]], 13-14)</ref> invece lo indicano, insieme ad altri animali, come segno di desolazione.
Il corvo compare come animale immangiabile per gli [[ebreo|ebrei]] e quindi con una connotazione negativa,<ref>«Ecco quello che non dovete mangiare […] ogni specie di corvo […]», [[Deuteronomio]], 14, 14; «Fra i volatili terrete in abominio questi che non dovete mangiare, perché ripugnanti: […], ogni specie di corvo […]» ([[Levitico]], 11, 13-15)</ref>, ma assume una valenza positiva nel [[1 Re|I libro dei Re]], ove il Signore incarica i corvi di portare cibo al [[Elia|profeta Elia]].<ref>«[…] ivi berrai al torrente ed i corvi per mio comando ti porteranno il tuo cibo […] I corvi gli portavano pane al mattino e carne alla sera […]» ([[1 Re]], 17, 2-6)</ref> I profeti [[Isaia]]<ref>«[…] una grande ecatombe nel paede di Edom. […] per tutte le generazioni resterà deserta, mai più alcuno vi passerà. […] il gufo e il corvo vi faranno dimora», ([[Libro di Isaia|Isaia]], 34, 6-11)</ref> e [[Sofonia (profeta)|Sofonia]]<ref>«[…] farà [il Signore] di [[Ninive]] una desolazione. […] il [[Bubo|gufo]] striderà sulle finestre ed il corvo sulle soglie.», ([[Libro di Sofonia|Sofonia]], 13-14)</ref> invece lo indicano, insieme ad altri animali, come segno di desolazione. Nel [[Nuovo Testamento]] il corvo assume una valenza positiva sulle labbra di [[Gesù]]. «Guardate i corvi: non seminano e non mietono, non hanno ripostiglio né granaio, e Dio li nutre.»<ref>[[Vangelo secondo Luca|Luca]], 12, 24</ref>
Nel [[Nuovo Testamento]] il corvo assume una valenza positiva sulle labbra di [[Gesù]]. «Guardate i corvi: non seminano e non mietono, non hanno ripostiglio né granaio, e Dio li nutre.»<ref>[[Vangelo secondo Luca|Luca]], 12, 24</ref>


=== Il corvo nella mitologia norrena ===
=== Il corvo nella mitologia norrena ===
Il corvo, nella mitologia norrena, quella dei Vichinghi, è associato ad [[Odino]], Padre degli Dèi, il quale ha due corvi come portatori di messaggi: Huginn e Muninn (i nomi significano pensiero e memoria), che spedisce ogni giorno in giro per il mondo perché, quando essi ritornano al tramonto, gli sussurrino ciò che hanno visto.
Il corvo, nella mitologia norrena, quella dei Vichinghi, è associato ad [[Odino]], Padre degli Dèi, il quale ha due corvi come portatori di messaggi: Huginn e Muninn (i nomi significano pensiero e memoria), che spedisce ogni giorno in giro per il mondo perché, quando essi ritornano al tramonto, gli sussurrino ciò che hanno visto. Inoltre tra le popolazioni scandinave dell'epoca avvistare un corvo era segno che Odino stava osservando e anche alla fine di una battaglia, i corvi e i lupi si cibavano dei caduti, essi erano visti come [[Valchirie]], ossia coloro che trasportavano le anime dei morti in guerra a [[Valhalla]], il Paradiso secondo la cultura norrena.
Inoltre tra le popolazioni scandinave dell'epoca avvistare un corvo era segno che Odino stava osservando e anche alla fine di una battaglia, i corvi e i lupi si cibavano dei caduti, essi erano visti come [[Valchirie]], ossia coloro che trasportavano le anime dei morti in guerra a [[Valhalla]], il Paradiso secondo la cultura norrena.


== Note ==
== Note ==

Versione delle 12:02, 19 apr 2017

Disambiguazione – "Corvo" rimanda qui. Se stai cercando altri significati, vedi Corvo (disambigua).
Come leggere il tassoboxProgetto:Forme di vita/Come leggere il tassobox
Come leggere il tassobox
Corvi

Corvo imperiale (Corvus corax)
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa
Superphylum Deuterostomia
Phylum Chordata
Subphylum Vertebrata
Infraphylum Gnathostomata
Superclasse Tetrapoda
Classe Aves
Sottoclasse Neornithes
Superordine Neognathae
Ordine Passeriformes
Sottordine Oscines
Infraordine Corvida
Superfamiglia Corvoidea
Famiglia Corvidae
Genere Corvus
Linnaeus, 1758
Specie

vedi testo

I corvi (Corvus Linnaeus, 1758) sono un genere di uccelli passeriformi appartenente alla famiglia dei Corvidi, che annovera 46 specie, diffuse quasi in tutto il mondo.[1]

Etimologia

Il latino corvus è alla base dell'italiano corvo, dello spagnolo cuervo, del francese corbeau, di origine espressiva come in molte altre lingue indoeuropee (greco κόραξ kórax e κορώνη korṓnē, antico alto tedesco hraban – da cui tedesco Rabe cfr. inglese raven – e hruok cfr. ingl. rook ecc.).[2]

Biologia

I corvi raggiungono la maturità sessuale a 3 anni circa per le femmine e 5 anni circa per gli esemplari maschi. In natura alcuni possono arrivare a vivere fino a 17-21 anni.[3]

Alimentazione

Sono onnivori: mangiano ogni tipo di insetto, ogni tipo di semente e ogni tipo di frutto e nel loro territorio (sono molto territoriali) distruggono ogni altra specie di uccelli saccheggiandone i nidi delle uova e dei nidiacei. Dove non sono contrastati diventano un vero flagello per l'ecosistema.

In generale la loro dieta comprende semi, rifiuti di vario genere, ma sono onnivori e si cibano di carne tra cui anche le chiocciole che sono tra le loro prede preferite.[senza fonte]

Tassonomia

Specie

Il taxon comprende 46 specie:[1]

Il corvo nella cultura

Il corvo nella letteratura

The Raven (Il corvo) è anche il titolo di un famoso poemetto in versi di Edgar Allan Poe, scritto fra il 1843 ed il 1844, ove l'uccello rappresenta il misterioso interlocutore del poeta, affranto per la morte della sua amata, al quale risponde sempre e solo con la parola Nevermore (Mai più).

Il corvo nell'arte

  • Uno degli ultimi, e più celebri, quadri di Vincent van Gogh s'intitola Campo di grano con corvi e raffigura uno stormo di corvi che sorvolano un campo sotto un inquietante cielo temporalesco, convergendo verso l'osservatore.

Il corvo nella leggenda e nell'iconografia

Il corvo, forse per il suo colore nero lucente, colore del principio delle cose (il buio del ventre materno e quello della terra ove germina il seme), ma anche della fine (il colore della notte e della morte), ha sempre fornito una simbologia dagli opposti significati: animale della preveggenza, messaggero di esseri soprannaturali, portatore di malasorte, ecc.

Cesare Ripa nella sua opera più nota, Iconologia, lo inserisce nella simbologia dell'irresolutezza (Irresolutione), ponendo due corvi in atto di gracchiare nelle mani dell'anziana donna che ne costituisce l'icona e ne spiega anche il perché: «Se le dà i Corvi per ciascuna mano in atto di cantare, il qual canto è sempre Cras, Cras, così gli huomini irresoluti differiscono di giorno in giorno,[4] quanto debbono con ogni diligenza operare, come dice Martiale»

Il corvo ha fama di "uccello del malaugurio": questa fama è in un certo senso certificata letterariamente anche dallo scrittore statunitense Edgar Allan Poe, il quale, nel suo Procedimento di Composizione, con il quale descrive come giunse a comporre il suo noto poema in versi Il corvo, afferma: «Ero così giunto alla concezione di un Corvo, l'uccello di malaugurio che va reiterando con monotonia l'unica parola mai più …».[5]

La fama maleaugurante gli deriva anche dalla sua predilezione per le carogne, che ha dato origine ad espressioni come «Finire in pasto ai corvi», per indicare il morire (magari anche insepolti).[6] Avendogli il dio Apollo mutate le penne da bianche a nere per punirlo di avergli portato una brutta notizia, è divenuto anche simbolo del delatore.[6]

Secondo una leggenda, un corvo soleva mangiare dalle mani di San Benedetto; e nei monasteri dell'Ordine era uso tenerne uno addomesticato, in ricordo del Santo[7].

Esso compare anche nel film "Il Corvo" perché, secondo la leggenda, faceva ritornare indietro qualcuno che moriva per aggiustare le cose in passato.

Il corvo nella Bibbia

Probabilmente il Ripa si ispirò anche all'Antico Testamento, laddove il Noè fa uscire per primo il corvo al fine di accertare se le acque si sono ritirate: «Esso uscì andando e tornando finché si prosciugarono sulla terra» ma il corvo non se ne andò dall'Arca e Noè fece uscire la colomba cui toccò la stessa sorte. Ma le uscite successive non furono più affidate al corvo, bensì alla colomba che finì poi con lasciare l'Arca per riprendere la propria vita.[8] Si spiega quindi anche con questo l'interpretazione di simbolo di irresolutezza.

Il corvo compare come animale immangiabile per gli ebrei e quindi con una connotazione negativa,[9], ma assume una valenza positiva nel I libro dei Re, ove il Signore incarica i corvi di portare cibo al profeta Elia.[10] I profeti Isaia[11] e Sofonia[12] invece lo indicano, insieme ad altri animali, come segno di desolazione. Nel Nuovo Testamento il corvo assume una valenza positiva sulle labbra di Gesù. «Guardate i corvi: non seminano e non mietono, non hanno ripostiglio né granaio, e Dio li nutre.»[13]

Il corvo nella mitologia norrena

Il corvo, nella mitologia norrena, quella dei Vichinghi, è associato ad Odino, Padre degli Dèi, il quale ha due corvi come portatori di messaggi: Huginn e Muninn (i nomi significano pensiero e memoria), che spedisce ogni giorno in giro per il mondo perché, quando essi ritornano al tramonto, gli sussurrino ciò che hanno visto. Inoltre tra le popolazioni scandinave dell'epoca avvistare un corvo era segno che Odino stava osservando e anche alla fine di una battaglia, i corvi e i lupi si cibavano dei caduti, essi erano visti come Valchirie, ossia coloro che trasportavano le anime dei morti in guerra a Valhalla, il Paradiso secondo la cultura norrena.

Note

  1. ^ a b (EN) F. Gill e D. Donsker (a cura di), Family Corvidae, in IOC World Bird Names (ver 9.2), International Ornithologists’ Union, 2019. URL consultato il 5 maggio 2014.
  2. ^ Alfred Ernout, Antoine Meillet, Dictionnaire étimologique de la langue latine – Histoire de mots, Parigi, Klincksieck, 1979.
  3. ^ (EN) Frequently asked questions about crows, su birds.cornell.edu. URL consultato il 21 febbraio 2014.
  4. ^ L'onomatopea Cras corrisponde in latino al termine che significa "domani"; a cui per indicare nelle icone, all'opposto, risolutezza si contrappone Hodie
  5. ^ Edgar Allan Poe, The Philosophy of Composition, comparso sul numero di aprile 1846 del The Graham's Lady's and Gentleman's Magazine di Filadelfia; da: Racconti Straordinari - Racconti grotteschi e seri, con la traduzione di Franco della Pergola, Edizioni per Il Club del Libro, 1957
  6. ^ a b Alfredo Cattabiani, Volario, Mondatori, Milano, 2000, ISBN 88-04-47991-4, pag. 295
  7. ^ Alfredo Cattabiani, op. cit., pag. 305
  8. ^ Bibbia, Genesi, 8, 6-12
  9. ^ «Ecco quello che non dovete mangiare […] ogni specie di corvo […]», Deuteronomio, 14, 14; «Fra i volatili terrete in abominio questi che non dovete mangiare, perché ripugnanti: […], ogni specie di corvo […]» (Levitico, 11, 13-15)
  10. ^ «[…] ivi berrai al torrente ed i corvi per mio comando ti porteranno il tuo cibo […] I corvi gli portavano pane al mattino e carne alla sera […]» (1 Re, 17, 2-6)
  11. ^ «[…] una grande ecatombe nel paede di Edom. […] per tutte le generazioni resterà deserta, mai più alcuno vi passerà. […] il gufo e il corvo vi faranno dimora», (Isaia, 34, 6-11)
  12. ^ «[…] farà [il Signore] di Ninive una desolazione. […] il gufo striderà sulle finestre ed il corvo sulle soglie.», (Sofonia, 13-14)
  13. ^ Luca, 12, 24

Bibliografia

Altri progetti