Stato civile: differenze tra le versioni
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Su documenti d'identità e di riconoscimento, l'indicazione dello stato civile è facoltativa dal [[2000]], ma resta d'obbligo in alcune circostanze.<ref>[http://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:decreto.presidente.repubblica:2000-12-28;445~art35!vig=]</ref> |
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==Voci correlate== |
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Versione delle 17:48, 3 apr 2017
Lo stato civile, in diritto, è l'insieme degli status del cittadino di rilievo amministrativo (cittadinanza, nascita, matrimonio o unione civile e morte), nonché la funzione amministrativa volta ad accertare e dare pubblicità ai fatti giuridici che costituiscono, modificano o estinguono le connesse condizioni e situazioni personali, mediante appositi atti giuridici detti appunto atti di stato civile.
Nel mondo
Italia
Nell'ordinamento italiano tale funzione compete all'ufficiale dello stato civile, organo presente in ogni comune e preposto all'ufficio dello stato civile.
Gli status più comuni sono:
- Celibe/Nubile: uomo/donna non sposato/a
- Sposato/a
- Unito/a Civilmente
- Divorziato/a
- Vedovo/a
Su documenti d'identità e di riconoscimento, l'indicazione dello stato civile è facoltativa dal 2000, ma resta d'obbligo in alcune circostanze.[1]
Voci correlate
- Cittadinanza (diritto)
- Matrimonio
- unione civile (ordinamento civile italiano)
- Morte
- Nascita
- Registro dello stato civile
- Ufficiale dello stato civile