Monte San Francesco in Pertica: differenze tra le versioni

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Versione delle 20:27, 17 mar 2017

Le rovine del convento francescano al Monte San Francesco in Pertica
Mappa di Varese del 1581

Il monte San Francesco in Pertica è un rilievo di 794 metri s.l.m. alle pendici del Campo dei Fiori, che si trova nel territorio comunale di Varese, sopra il borgo di Velate, ed è stato per almeno quindici secoli un luogo con una storia parallela a quella del suo ben più famoso dirimpettaio: il Sacro Monte di Varese.

A riprova della contiguità dei due luoghi c'è un altro dato evidente: al monte San Francesco esistono ancora le fondamenta di una torre gemella della cosiddetta torre degli Ariani – tradizionalmente indicata come quella dove si sarebbero arroccati i nemici di Sant'Ambrogio – che ancora sorge sul punto più alto della collina alle spalle del Santuario, nella proprietà del monastero delle Romite Ambrosiane.

Questi frati – sicuramente francescani nel XIII secolo, come si deduce dal nome dato alla Chiesa – avevano comunque fatto una scelta di vita appartata e lontana spiritualmente molto più di quei tre chilometri di accidentato sentiero che ancor oggi dividono il monte dal borgo di Velate.

Ma le cose possono essere cambiate proprio nella seconda metà del Cinquecento, all'epoca di san Carlo Borromeo e di quella Controriforma religiosa che doveva contrastare i nuovi eretici protestanti. L'immagine che la Riforma luterana e calvinista dava di sé era quella che si rispecchiava meglio in un mondo nuovo che doveva dare un taglio netto alle vecchie tradizioni ed usanze, mentre i cattolici erano accusati di essere corrotti ed infiacchiti dai piaceri mondani,

Dunque anche alla Chiesa cattolica serviva una modernità concorrenziale al nuovo ordine protestante: è questo il messaggio contenuto nelle nuove disposizioni in materia di dottrina della fede, che il Concilio di Trento sancisce definitivamente nel 1563. Sarà un caso forse che anche gli zelanti esecutori delle norme conciliari, così come i loro antagonisti luterani e calvinisti, se la prendono con quel mondo che aveva convissuto pacificamente con tradizioni religiose e costumi di vita arcaici, bollandoli come espressione di un mondo oscuro e demoniaco ?

Un mondo fino ad allora naturale, in cui la religione accudiva ancora un popolo che, per la gran parte ridotto alla massima indigenza, era bisognoso di leggere negli eventi naturali un qualche senso per la propria esistenza. Era lo stesso ambiente e la stessa epoca in cui sorse la spiritualità delle Romite ambrosiane, che la gente chiamava le selvatiche per la loro radicale scelta di vivere nei boschi, fuori da ogni mondanità.

Si narra in uno degli eventi miracolosi attribuiti a Caterina Moriggi (fondatrice dell'ordine monastico tuttora attivo al Sacro Monte) che, all'indomani della sua morte nel 1478, fu un padre Jacopo di San Francesco in Pertica a condurre una fanciulla affetta da una grave forma di sordità causatale da cisti facciali; questa portò al feretro una maschera di cera con la sua effigie e la Beata compì il miracolo della guarigione.

Bibliografia

  • Andrea Ganugi, Monte San Francesco sopra Velate: la cancellazione repentina di una storia millenaria, Pietro Macchione Editore 2016
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